Massaggio integrativo

PREMESSA





Il Massaggio Integrativo nasce stranamente ancor prima di iniziare gli studi di tecniche manipolatrici, quando ancora nel 1979 insegnavo e dirigevo una scuola di mimica – comunicazione gestuale a Roma.
Preparare saggi e spettacoli significava iniziare il lavoro alle 10 del mattino per terminare all’1, 2 di notte. La mia collaboratrice, quando vedeva la mia stanchezza, si avvicinava e con delicatezza massaggiava il collo, le  spalle, la schiena. Una volta, durante uno di questi massaggi, mi venne un pensiero: “perché non fare un massaggio che sia molto piacevole, che stimoli positivamente il fisico e, di conseguenza, l’interiorità della persona?”
Un pensiero che diventò riflessione ed elaborazione.
Ebbi modo di parlarne con medici allopatici che, se pur con discrezione, alcuni dissero che l’idea era un po’ romantica, altri che ero idealista.
Abbandonato l’idea visto che non trovavo riscontro, ripresi a concentrarmi sul mio lavoro. Un giorno, una mia allieva mi regala un libro: Il linguaggio della pelle di Ashley Montagu, professore di Anatomia e Antropologia che cominciò a pensare sull’argomento pelle nel 1944 e negli anni successivi contattò altri scienziati che facevano esperimenti tattili sui piccoli di varie cavie di mammiferi. Dalla lettura delle prime pagine capii che le mie riflessioni su un certo tipo di massaggio non erano stupide né romantiche, forte del fatto che fuori dall’Italia c’erano persone che da anni facevano ricerche sulla pelle.
Ripreso coraggio, con l’entusiasmo della curiosità di conoscere, mi venne in mente quello che avrei dovuto fare tempo prima: esporre le mie idee al medico cui facevo riferimento dal 1976, anno di svolta poiché decisi di curarmi con l’omeopatia.
Il dott. Marcello Carosi, medico antroposofo, omeopata, neuro-psichiatra, accolse con entusiasmo le mie ricerche proponendomi di metterci a studiare: è stato il mio Maestro per 21 anni. Con lui studiavo i sensi, che secondo l’Antroposofia sono dodici, e la fisioterapia. Con Maurice David in Francia, studiavo Eutonia, poi tecnica di reflessologia, massaggi di Bioenergetica, tecnica di massaggio Metamorfosi di Robert St. John. Così fui preso nel portare avanti la scuola e gli studi di ricerca sui sensi; nel 1985 il dott. Carosi decide che dovevo iniziare le terapie. Chiusa la scuola, mi concentrai sui casi, subito piuttosto difficili, che il dottore mi aveva mandato. Continuavo a creare stage con nuovi obiettivi: 'armonia fra corpo e mente' utilizzando i sensi, stimolando la coscienza. 
Non ho mai interrotto gli studi con Marcello Carosi.

Circa un anno dopo la dipartita di Marcello nel 2001, inconsapevolmente riemerge l’obiettivo di un tempo, “stimolare positivamente il fisico e di conseguenza l’interiorità”, assumendo un aspetto più chiaro, più lineare, più preciso. E’ durante la ricerca sulla pelle che all’improvviso mi rendo conto che sto lavorando sul vecchio obiettivo: divento cosciente che negli anni questo seme è rimasto vivo, muovendosi nel mio inconscio.


IL MASSAGGIO INTEGRATIVO





Il Massaggio Integrativo è un massaggio che viene fatto sulle gambe e sui piedi della persona, usando i polpastrelli e con una pressione che può variare da leggera allo sfioramento, secondo la necessità.
L’obiettivo è di stimolare positivamente, in modo solare, l’energia del Sé che preferisco chiamare la ‘parte profonda’ dell’essere umano.
La parte profonda va intesa come l’insieme delle qualità che caratterizzano l’essere umano in quanto organizzate in un tutto unico, evidenziando così la diversità da individuo a individuo pur avendo “essenze” che lo accomunano: aspetto stupefacente dell’esistenza.
Nella parte profonda risiede l’essenza del pensiero intuitivo, creativo, la coscienza, il sentimento, il Sé. E’ questa ‘parte profonda’ che segue un percorso preciso, chiaro, intelligente, consapevole, ma che la persona spesso non riesce a vedere a causa di interferenze del carattere, dell’intelletto e dell’emotività dipendenti da sovrastrutture: elementi fortemente condizionanti, condizionati a loro volta dal contesto socio culturale.
C’è una grande differenza fra il pensiero formulato dalla mente e il pensiero che viene dal profondo dell’essere umano.
E non sono molte le persone che cercano un contatto, un ascolto della propria parte profonda: è comprensibile, poiché questa è una strada difficile da seguire. A mio avviso stiamo attraversando un periodo storico in cui prevale l’ombra ed una delle tante conseguenze è la mistificazione, seppur in buona fede, della spiritualità per sopperire al mistero della vita. Consapevolmente o no, siamo in tanti ad essere ad un millimetro dalla linea Borderline. Non è quindi il momento di proporre intellettualmente e/o collettivamente un lavoro sul proprio profondo. Ma è possibile “tentare” di stimolare un contatto con la propria interiorità mediante un percorso empirico, senza forzature, con semplicità, affinché possano emergere dal profondo e soprattutto senza traumi, elementi sinceri, chiari e su questi riflettere …se si vuole.
Inoltre, essendo un massaggio fin’ora comunque piacevole, gradito da tutti, quando lessi che degli scienziati avevano scoperto che le cellule sono intelligenti, ho pensato che forse le cellule possono ricevere un imput stimolante e positivo.

In sintesi, il M.I. stimola la parte profonda senza alcuna violenza, poiché ciò accade quando il pensiero della persona che riceve il massaggio accetta di non prevalere/dominare, al contrario si mette in ascolto, si mette ‘ad osservare’.
E’ altrettanto indispensabile che il terapista utilizzi la tecnica idonea a garantire la preclusione di qualsiasi propria interferenza. Non va sottovalutato che il massaggio è un contatto tattile e a livelli sottili: su personalità poco equilibrate può assumere una forma di potere da parte di chi opera.
Da 5 anni utilizzo il M.I. quando ritengo sia il caso di proporlo alla persona che viene in terapia e se la persona ‘sente’ di voler provare.

Concludo con una metafora: provate a visualizzare un piccolo lago. Una persona, senza alcuna intenzione personale (soggettiva), senza creare aspettative né suggestioni, semplicemente lancia a parabola, quindi con rotondità, un sasso sul lago. Il sasso è materia ed energia. Il moto dell’acqua, che comunque è fatto di rotondità, potrà esserci o non esserci: non dipende da chi l’ha lanciato, ma dalle condizioni favorevoli o meno di chi ha la proprietà del lago.
Il sasso è il medesimo, ogni lago è diverso dagli altri. Il sasso può toccare ogni volta uno o più degli innumerevoli frammenti di cui un essere umano è composto.
Socrate disse “conosci te stesso”, ecco: il M.I. è una esperienza empirico – sensitivo – percettivo dell’individuo come tentativo di ‘comprendere’ se stesso.










TECNICA  TEORICA





Quando si è rapiti da un pensiero che diventa obiettivo da realizzare, si viene rapiti dalla ricerca per cui ci si affanna a cercare tutto quello che serve, nei limiti del proprio conosciuto, ai fini di raggiungere l’obiettivo. Analizzando la pratica del M.I. emerge che ci si avvale di varie tecniche e qualcosa di proprio.


La Reflessologia

Tenuta poco in considerazione dalla scienza medica ufficiale, oggi è piuttosto conosciuta da buona parte della popolazione. La pianta del piede, la palma della mano e l’interno dell’orecchio sono divisi in zone o centri di riflesso.
I cinesi erano a conoscenza di queste zone già 5.000 anni or sono: le utilizzavano, coadiuvati da altro sapere, per fare le loro diagnosi e portare sollievo ai malati. E’ stato dimostrato che mediante il massaggio di questi centri di riflesso i singoli organi possono venire influenzati, ristabilendo così la loro normale funzionalità.
Il mio punto di vista è che, nella nostra cultura, fare diagnosi spetta solo al medico, così come le cure specifiche per la malattia. E’ però altrettanto vero che la reflessologia è un valido aiuto alle terapie mediche pur tenendo presente che, come ogni disciplina, ha i suoi limiti.


L’Antroposofia fondata da Rudolf Steiner

“L’Antroposofia è una via della conoscenza che vorrebbe condurre lo spirituale che è nell’uomo allo spirituale che è nell’Universo” Rudolf Steiner.
“Studio della ‘Scienza dello Spirito’ orientata secondo la conoscenza integrale dell’uomo. Quindi, precisando: ‘Scienza’ perché usa la metodologia propria della scienza, cioè osservazione e studio dei dati direttamente rilevati e perscrutati; ‘dello Spirito’ perché tiene conto dell’elemento che qualifica l’uomo e lo contraddistingue da ogni altro essere della natura: la presenza dello spirito il quale, poi, è il principio costitutivo che permette all’uomo di conoscere, valutare, riflettere ai propri simili i risultati dell’indagine, creando le premesse per un ulteriore perfezionamento.” Marcello Carosi – Iniziazione ai Sensi sottili – ed. Mediterranee 2001


La lemniscata

Il movimento per formare la lemniscata ricorda la forma del numero 8. Ma la sua caratteristica è un movimento all’interno del quale vi sono due torsioni di cui una interna, l’altra esterna, quindi ha la tridimensionalità in quanto il movimento, nell’eseguire la forma, viene percorsa da dentro a fuori e da fuori a dentro. Il punto d’incrocio è dunque anche un punto di ROVESCIAMENTO.
Per comprendere meglio e con stupefacente semplicità è di aiuto fare una prova manuale, perché la si visualizza molto bene:
si prende una striscia di carta lunga circa 30 cm. e larga 4 cm. Si tiene in mano la striscia, le si fa una torsione poi si uniscono i due estremi con dello scotch, nei due lati. Si ottiene così un cerchio ‘ritorto’. Ora, con una penna, senza mai staccare la sua punta dal foglio, questo è determinante, si percorre in mezzo alla striscia di carta, tutta la circonferenza.
Si può constatare che tutti e due i lati della striscia, quindi esterno ed interno, sono stati percorsi dalla penna. Ultima mossa: con una forbice si taglia lungo la linea che è stata tracciata dalla penna ed ecco così la forma della lemniscata.



Spazio per la striscia di carta da sperimentare



“Disegnando la lemniscata approfondiamo l’esperienza della polarità. L’interno si collega all’esterno, l’alto al basso, pulsando tra l’incrociare e il dispiegare, il legare e lo sciogliere.
Il Cielo risuona in accordo con la Terra: non è esagerato dirlo. Perché il punto in cui a mezzogiorno il sole culmina durante il suo percorso, descrive nel corso di un anno una lemniscata nel cielo. La lemniscata mostra ogni anno una forma leggermente diversa: questo movimento vivente di forme si svolge in un maestoso ritmo cosmico di armonia delle sfere, e soltanto dopo 21.000 anni la 


lemniscata ritorna nella stessa forma. E’ DUNQUE FONDATO AFFERMARE CHE L’AZIONE CONGIUNTA DI LUCE SOLARE, LEVITA’ SOLARE E GRAVITA’ TERRESTRE, CHE ORIGINA OGNI VITA SULLA TERRA, SI MANIFESTA NELLA FORMA DI UNA LEMNISCATA!”. (Il creativo disegno di forme – Rudolf Kutzli (antroposofo) - ed.: Natura e cultura


Massaggio Metamorfosi

Tecnica creata dal naturopata inglese Robert St. John, il padre della terapia prenatale, intorno al 1975, presentata in Italia a Firenze nel 1986.
St. John sostiene che durante lo sviluppo fetale possono costituirsi possibili blocchi , ristagni di energia, condizionando la qualità dello sviluppo psico-fisico successivo, quando ci sono le ‘emozioni primarie’ (questi concetti si ritrovano anche nel metodo Ghestalt), cioè i primi vissuti.
In altre parole il Massaggio Metamorfosi genera un movimento di liberazione da patologie di antica data sia fisiche che psicologiche. E’ un movimento di evoluzione-crescita.


Il Terapista

L’idea di utilizzare le vocali in base al movimento delle dita, nelle varie fasi del M.I. da parte del terapista, probabilmente è influenzata vuoi da un minimo di esperienza di Euritmia, vuoi da corsi che ho fatto di Chirofonetica: due dei vari studi che fanno parte dell’Antroposofia.
Ma a differenza degli obiettivi mirati dagli studi sopra citati, il canto silenzioso, poiché fatto interiormente, viene utilizzato affinché il terapista non formuli pensieri che possono coinvolgere la persona massaggiata, né pensieri che riguardano se stesso o di altro genere, in quanto potrebbero creare distrazione e/o interferenze.
In altre parole, cantare una vocale aiuta a mantenere la presenza necessaria a quanto si sta facendo, senza coinvolgimento, sapendo che il terapista non può essere altro che lo strumento di provocazione in quanto lancia il sasso, cosciente ma asettico: è il tramite fra le forze dell’Universo e l’entità che viene massaggiata. In sintesi il terapista è presente con l’attitudine di comprendere qualsiasi reazione della persona, comunque cosciente che qualunque cosa accada non può fare altro che ascoltare, accogliere ciò che non conosce.



La persona che riceve il messaggio

Fino ad ora ho proposto il M.I. a persone che già venivano in terapia per altri motivi. Voglio dire che ritengo opportuno aspettare prima di tutto che nasca un rapporto di fiducia, poi attendo un segnale che può essere l’umore della persona, una sua frase durante un dialogo preliminare, un suo stato mentale o fisico, un segnale che mi indichi di proporre il M.I., ma non lo propongo. Rifletto sul segnale. Voglio un’altra verifica. Alle volte ne aspetto una terza.
Questo aspettare non costituisce solo la verifica che è il momento giusto di proporre il M.I., serve anche a me come preparazione a che la proposta esca senza forzature, senza correre il rischio di mie proiezioni: sicuro, ma con distacco affinché esca con semplicità.
E’ fondamentale non creare aspettative, né suggestioni, tanto meno fomentare autosuggestioni: tutto ciò inficerebbe la terapia. La fiducia della persona è necessaria poiché non spiego nulla della terapia. L’unica cosa che dico è:
“Tenti di abbandonarsi. Si lasci prendere dalle sensazioni. Se c’è qualcosa che la disturba nel massaggio può farmi interrompere in qualsiasi momento, va molto bene anche questo. Si ricordi che la protagonista è lei, non io.”
Le prime volte, sempre quando l’occasione lo richiede, ripropongo la terapia. La fase successiva consiste nel dare la responsabilità alla persona di richiedere il M.I. quando sente di averne bisogno. L’ultima fase è un invito alla persona nel cercare di capire, mediante le diverse esperienze che si hanno durante la seduta, qual è l’obiettivo del M.I., cosa va a toccare.
Non c’è dogmatismo nelle fasi sopra citate, ovviamente è necessaria una certa elasticità in base al principio che ogni entità è diversa dalle al






C A R T E L L E



Consapevole di non essere un medico, per come mi sono formato, da subito ho avvertito la necessità prima di tutto di ascoltare la persona che veniva da me per avere un ‘suo’ quadro generale di se stessa: è la base fondamentale per cercare di capire quali siano gli elementi più appropriati nel tentativo di dare aiuto.
La trascrizione dell’anamnesi serve per dar modo, al medico che legge, di farsi un proprio quadro generale.

Per non correre il rischio di scrivere ‘a modo mio’, trascrivo letteralmente quello che mi viene detto dalla persona: sarà messo fra virgolette.

Se la persona si rilassa molto, può capitare che va in quello che di primo acchito sembra sonno. Non è così perché generalmente la persona è in uno stato particolare: da un lato viene rapita dalle capacità percettive stimolate dal senso del tatto, dall’altro può essere contemporaneamente presente alle varie fasi del massaggio, per questo lo chiamo ‘stato di torpore’.

Gli anni della persona si riferiscono al momento della prima seduta.

Dalle cartelle, ovviamente, estrapolo solo le sedute che riguardano il Massaggio Integrativo (M.I.)


          donna          anni 48          professione: impiegata


24 maggio       –  rapporto conflittuale con il padre. “Non posso parlarne"
                            riferendosi a ricordi dell’infanzia.
                            Rapporto con la madre: “era il mio rifugio sin da
                            quando ero piccola. Non ho mai manifestato a mia
                            madre l’ammirazione nei suoi confronti”. Gelosie in
                           Famiglia. Rapporto con il fratello inesistente, con la
                           Sorella migliorato, prima conflittuale nei suoi confronti
                           Lei è la terzogenita
                           Soffre di mal di testa sin da bambina, dipendente da
                           Optalidon – colite spastica – gastrite cronica – 2 ernie
                           cervicali – la affatica oscillare tra il troppo pensare e
                           l’essere impulsiva – sposata, copulazione con
                           difficoltà, anche lui ha problemi ma “siamo aggrappati
                            l’un l’altro” – periartrite spalla dx – operata di ciste 
                            ovarica.



Statura bassa – corpulenta – si muove come un armadio, le manca la rotondità nei movimenti, lei ne è consapevole. E’ molto ansiosa. E’ venuta con la motivazione di lavorare sulla schiena, arti superiori, collo, perché ha dolori.

Fa delle sedute, poi sospende. Torna a maggio dell'anno successivo e prosegue con sedute regolari. Ho fatto alcuni massaggi alla testa: la rilassavano molto. Nell’arco delle terapie successive accenno all’interiorità. Lei disponibile, anche perché ha seguìto dei miei seminari. Il suo corpo ha iniziato a sciogliersi. Inizierà a curarsi con l'omeopatia.


5 febbraio - M. I.

12 febbraio – molto meglio con i dolori dell’ernia
                             M.I.

18 marzo – “mi sento di reggere e mi meraviglio di riuscirci. Ho maggior 
                 senso della realtà. Dialogo nella crisi con mio marito”
                 M.I.

22 marzo – “con il massaggio ai piedi ho scoperto che mi stimola i sogni."

25 marzo – “dopo la terapia mi sono rilassata e la sera forte rilassatezza
                 così mi sono addormentata subito. Sono meravigliata di me
                 stessa poiché reggo sia la situazione familiare mia che quella
                 di mia madre” (grave malattia)
                 M.I.  – è andata nel torpore
                 “con questo massaggio ho scoperto che di fronte alle
                 situazioni non facili, da una parte mi sento un poco
                 distaccata, con meno emotivo, dall’altra più capace nel
                 riflettere”

1 aprile – propongo di fare il M.I. solo sull’arto inf. Sx.- Accetta

8 aprile – “non ho avuto grossi effetti, a livello esteriore si: uscita dopo
               la terapia, mi accorgevo di più delle persone per strada. Alcune
               mi colpiscono, come se le conoscessi. Nonostante problemi
               economici e mai in vita mia mi sono comprata delle cose per
               sfizio, mi sono comprata delle cose per me e una cosa per mio
               marito. A livello interiore ho fatto due sogni che riguardano il
               passato. Nei due sogni emergeva me perdente: era molto che
               non facevo sogni con frustrazione, da perdente. Il I° sogno un
               dirigente che mi sgridava e io che ero umiliata. Da sveglia non 
               ho avuto sconvolgimenti, precedentemente ci stavo male: una
               frustrazione che rimaneva nel quotidiano. L’ho trovato positivo
               Per la prima volta non sono stata aggressiva con mia sorella.
               In questi ultimi mesi mi sento meno suscettibile."
              M.I.

15 aprile – “dopo 7 mesi tornate le mestruazioni, non sto facendo alcuna
                cura. Sogni attinenti al passato, ma li dimentico subito.
                Continuo ad essere meno impulsiva quindi mi sento più
                Propensa al dialogo."
                M.I. solo sull’arto inf. Sx
                “Quando vado nel torpore, all’improvviso rompo lo stato in cui
                sono per ritornare all’erta. Anche durante la notte mi accade
                di restare all’erta non entrando nel sonno. Controllo il respiro
                anche se non vorrei.

22 aprile – “i primi due giorni che seguono la terapia sogno parecchio e li          
                ricordo. Il sogno ha tirato fuori la gelosia, la rabbia, il
                prevalere del colore rosa, opera d’arte rovinata da vernice
                rosa. Dopo la terapia ho sentito come camminavo:
                sbandamenti nel senso che mi sento spostata nella direzione
                opposta, perché tutto l’arto massaggiato lo sento più solido,
                più sicuro, più aderente al suolo, la traiettoria non dritta.
                Prima resistevo alle tentazioni/fisse come comprare borse,
                ombrelli, ora cedo e compro."
                M.I. solo su arto inf. Dx

29 aprile – E’ chiaro che mi sono permesso di proporre questi esperimen-
                 ti, con l’assenso della persona, poiché è molto evidente la
                 sua volontà di voler stare meglio, di ricercare il positivo ma
                 senza aspettative, elementi non facili da trovare nelle
                 persone.
               
                “dopo la terapia sono stata attenta ai piedi. Il piede non trat-
                tato: la direzione andava verso il piede, traiettoria verso il
                piede non trattato. Quando era trattato il sx lo sentivo più a
                terra, più forte, più sicuro. Un po’ meno con il dx. Sempre so-
                gno e questa volta sono tornata ai banchi di scuola, sogni già
                fatti quando andavo dallo psicologo ma erano scuole del liceo
                e stato d’animo da scolara con le paure e terrore, insicurezza.
                il sogno delle elementari: c’è l’emotivo, ma soprattutto la par-
                te adulta che faceva considerazioni sdrammatizzando la figura
                autoritaria dell’insegnante, rendendomi conto degli strumenti
                di potere che da piccola mi terrorizzavano, ora ne prendo
                atto."
                M.I. solo su arto inf. Dx


6 maggio – “Buona energia dopo la terapia e tanta. Uscita, ho sentito
                 maggior appoggio della gamba e non ho avuto sbandamento
                 come nelle precedenti sedute. Non mi lascio più prendere
                 dalle emozioni collettive, meno emotività: mi piace di più
                 sentire l’autenticità mia e delle persone. Dopo le sedute il
                 pensiero è sempre positivo. La sera dopo la terapia avuto
                 diarrea, molta acqua, influenza."
                 M.I. solo su arto inf. Dx


13 maggio – “Sto meglio, meno stanchezza. Sogno molto e me li ricor-
                   do bene perché sono particolari".
                  Capo: micromassaggio – cute – fronte

20 maggio – “mi è ritornato il vecchio modo di farmi giustizia. Un sogno
                   particolare: un mio collega che stava a letto con un bambi-
                   no piccolo – lui è separato ed ha una figlia. Mi dice che l’ha
                   comprato. Il giorno dopo ho saputo che era morto suo pa-
                   dre. Altro sogno: ero in Cina con mio marito e ci chiamano
                   per darci dei regali: era un cagnolino. Diarrea frequente,
                   forse dovuto al gelato che mangio molto. Dopo l’ultimo
                   massaggio sono uscita calma. Oggi sono molto stanca."
                   M.I. – è andata nel torpore
                   “Prima del massaggio ho pensato che sarebbe stato bello il massaggio con-
                   temporaneamente su tutti e due gli arti inf. e buffo che alla fine lei
                   lo ha fatto senza sapere!

                   In effetti stavo modificando, ampliando le varie fasi.


Nelle successive sedute è stato necessario fare massaggi fisioterapici.

1 luglio – M.I. – è andata nel torpore.
              “ma ogni tanto mi riprendo di scatto” (mi faccio spiegare cosa
              intende per ‘mi riprendo di scatto’) – Ti succede nel dormiveglia
              o nel sonno di avere immagini in cui cadi o ti senti senza il ter-
              reno sotto i piedi e reagisci con uno scatto.
               Fin da bambina, ora mi succede ogni tanto, quello che è raro,
              di svegliarmi che mi manca il respiro.” – Quindi non ti lasci
              completamente andare?
              “Da piccola avevo la sensazione di continua perdita di mia madre
               ogni volta che andava via per lavoro: era un'artista.
            


Il lavoro, dopo le vacanze, non è stato più ripreso perché questa persona ha avuto gravi
problemi per il peggioramento del marito.







          donna          anni  65          professione: impiegata in pensione
                                                                                 


11 maggio       – rapporto con il padre: “è stato un crollo con la sua morte.
                           Per me è stato un trauma dell’esistenza. Cambiati i
                           Valori. Dopo la sua morte cambiato tutto in famiglia,
                           non è più esistita
                           rapporto con la madre: “non ho avuto un rapporto fa-
                           cile. Ho studiato a Roma dove c’era mia zia che mi ha
                           fatto da madre. Mi sentivo una figlia non legittima per
                           il carattere così diverso da mia madre e mia sorella."
                           Secondogenita. Separata  quando il figlio aveva circa
                           9 anni, lo ha cresciuto da sola anche economicamente

Persona molto coraggiosa. Riflessiva. Senza paura di vedere in faccia la realtà. Desiderosa di una crescita interiore, non dogmatica ma aperta ai pensieri di sostanza. Ha cresciuto il figlio con coraggio; difficile rapporto con lui, grande affetto reciproco senza manifestazioni fisiche. Ansia implosa. Da molto tempo si occupa di un cugino, figlio della zia dalla quale ha vissuto, perché ha gravi handicap e la preoccupa molto.
E’ venuta per problemi alla cervicale, collo, lombo-sacrale, echi di periartrite avuta anni or sono.
Ha seguito vari miei stage nel corso degli anni.
Ha interessi culturali, va a concerti, cinema, teatro, legge libri, è stata iscritta alla III° università per vari anni.
Ogni anno fa uno o due cicli di richiamo come cura per i dolori suddetti o se subentrano fattori nuovi.
Da molti anni si cura con l’Omeopatia e la medicina Antroposofica, solo se necessario utilizza l’allopatia.


10 febbraio 2004 – lavoro sui piedi e fisioterapia.

nelle sedute successive, accenno pratico al M.I.

13 aprile – M.I.

16 aprile – “mi sento una stabilità nel camminare, mi sento più sicura”
                 mass. Fisioterapico

18 maggio – M.I.

21 maggio – “la dott.ssa mi ha dato ricostituenti per la fiacca. Il lavoro
                   sui piedi funziona: sento sempre la sicurezza nel movimen-
                   to”

Altre sedute con il M.I. che le piace, ma non emerge nulla, né chiedo.

19 gennaio 2007 – M.I. – è andata nel torpore.

22 gennaio – “dopo la terapia mi sono sentita tranquilla, rilassata, non
                    sentivo dolori. Anche andando a letto il collo non era do-
                    lente, in genere un pochino mi duole. Ho dormito bene la
                    notte. In genere stento a dormire per i pensieri, la sera
                    della terapia addormentata bene.”

Sempre pronta a fare i miei stage nel corso degli anni.

Ha continuato a venire, con l'attenzione al fisico, ora ha 80 anni, spera di mantenersi autonoma. Oggi è meno ansiosa. Ha un suo equilibrio, voglia di viaggiare, di conoscere, si gode ogni momento che è  positivo. 

Negli  ultimi anni (e fino all'ultimo) mi chiedeva ora il M. I. ora il massaggio al capo. E' deceduta a 87 anni per un tumore che aveva deciso di non curare. 




C A R T E L L E



Consapevole di non essere un medico, per come mi sono formato, da subito ho avvertito la necessità prima di tutto di ascoltare la persona che veniva da me per avere un ‘suo’ quadro generale di s











Cod. A1          donna          anni 48          professione: impiegata


24 maggio 2002 – rapporto conflittuale con il padre. “Non posso parlarne
                           riferendosi a ricordi dell’infanzia.
                           Rapporto con la madre: “era il mio rifugio sin da
                           Quando ero piccola. Non ho mai manifestato a mia
                           Madre l’ammirazione nei suoi confronti”. Gelosie in
                           Famiglia. Rapporto con il fratello inesistente, con la
                           Sorella migliorato, prima conflittuale nei suoi confronti
                           Lei è la terzogenita
                           Soffre di mal di testa sin da bambina, dipendente da
                           Optalidon – colite spastica – gastrite cronica – 2 ernie
                           Cervicali – la affatica oscillare tra il troppo pensare e
                           L’essere impulsiva – sposata, copulazione con
                           Difficoltà, anche lui ha problemi ma “siamo aggrappati
                           L’un l’altro” – periartrite spalla dx – a 25 anni operata
                           Di ciste ovarica.



Statura bassa – corpulenta – si muove come un armadio, le manca la rotondità nei movimenti, lei ne è consapevole. E’ molto ansiosa. E’ venuta con la motivazione di lavorare sulla schiena, arti sup., collo, perché ha dolori.

Fa delle sedute, poi sospende. Torna a maggio del 2003 e prosegue con sedute regolari. Ho fatto alcuni massaggi alla testa che la rilassavano molto. Nell’arco delle terapie successive accenno all’interiorità. Lei disponibile, anche perché ha seguìto dei miei stage; il suo corpo non è più un armadio, ha un rapporto migliore: riesce ad ascoltarlo.
Dal 2006 sta cercando di curarsi con l’omeopatia.

5 febbraio 2004 – Massaggio Integrativo

12 febbraio – molto meglio con i dolori dell’ernia
                             M.I.

18 marzo – “mi sento di reggere e mi meraviglio di riuscirci. Ho maggior 
                 senso della realtà. Dialogo nella crisi con mio marito”
                 M.I.

22 marzo – “con il massaggio ai piedi ho scoperto che mi stimola i sogni.

25 marzo – “dopo la terapia mi sono rilassata e la sera forte rilassatezza
                 così mi sono addormentata subito. Sono meravigliata di me
                 stessa poiché reggo sia la situazione familiare mia che quella
                 di mia madre” (Ha l’Alzheimer)
                 M.I.  – è andata nel torpore
                 “con questo massaggio ho scoperto che di fronte alle
                 situazioni non facili, da una parte mi sento un poco
                 distaccata, con meno emotivo, dall’altra più capace nel
                 riflettere”

1 aprile – propongo di fare il M.I. solo sull’arto inf. Sx.- Accetta

8 aprile – “non ho avuto grossi effetti, a livello esteriore si: uscita dopo
               la terapia, mi accorgevo di più delle persone per strada.Alcune
               mi colpiscono, come se le conoscessi. Nonostante problemi
               economici e mai in vita mia mi sono comprata delle cose per
               sfizio, mi sono comprata delle cose per me e una cosa per mio
               marito. A livello interiore ho fatto due sogni che riguardano il
               passato. Nei due sogni emergeva me perdente: era molto che
               non facevo sogni con frustrazione, da perdente. Il I° sogno un
               dirigente che mi sgridava e io che ero umiliata. Da sveglia non 
               ho avuto sconvolgimenti, precedentemente ci stavo male: una
               frustrazione che rimaneva nel quotidiano. L’ho trovato positivo
               Per la prima volta non sono stata aggressiva con mia sorella.
               In questi ultimi mesi mi sento meno suscettibile.
                M.I. solo sull’arto inf. sx

15 aprile – “dopo 7 mesi tornate le mestruazioni, non sto facendo alcuna
                cura. Sogni attinenti al passato, ma li dimentico subito.
                Continuo ad essere meno impulsiva quindi mi sento più
                Propensa al dialogo.
                M.I. solo sull’arto inf. Sx
                “Quando vado nel torpore, all’improvviso rompo lo stato in cui
                sono per ritornare all’erta. Anche durante la notte mi accade
                di restare all’erta non entrando nel sonno. Controllo il respiro
                anche se non vorrei.

22 aprile – “i primi due giorni che seguono la terapia sogno parecchio e li          
                ricordo. Il sogno ha tirato fuori la gelosia, la rabbia, il
                prevalere del colore rosa, opera d’arte rovinata da vernice
                rosa. Dopo la terapia ho sentito come camminavo:
                sbandamenti nel senso che mi sento spostata nella direzione
                opposta, perché tutto l’arto massaggiato lo sento più solido,
                più sicuro, più aderente al suolo, la traiettoria non dritta.
                Prima resistevo alle tentazioni/fisse come comprare borse,
                ombrelli, ora cedo e compro.
                M.I. solo su arto inf. Dx

29 aprile – E’ chiaro che mi sono permesso di proporre questi esperimen-
                 ti, con l’assenso della persona, poiché è molto evidente la
                 sua volontà di voler stare meglio, di ricercare il positivo e
                 senza aspettative, elementi non facili da trovare nelle
                 persone.
               
                “dopo la terapia sono stata attenta ai piedi. Il piede non trat-
                tato: la direzione andava verso il piede, traiettoria verso il
                piede non trattato. Quando era trattato il sx lo sentivo più a
                terra, più forte, più sicuro. Un po’ meno con il dx. Sempre so-
                gno e questa volta sono tornata ai banchi di scuola, sogni già
                fatti quando andavo dallo psicologo ma erano scuole del liceo
                e stato d’animo da scolara con le paure e terrore, insicurezza.
                il sogno delle elementari:c’è l’emotivo, ma soprattutto la par-
                te adulta che faceva considerazioni sdrammatizzando la figura
                autoritaria dell’insegnante, rendendomi conto degli strumenti
                di potere che da piccola mi terrorizzavano, ora ne prendo
                atto.
                M.I. solo su arto inf. Dx


6 maggio – “Buona energia dopo la terapia e tanta. Uscita, ho sentito
                 maggior appoggio della gamba e non ho avuto sbandamento
                 come nelle precedenti sedute. Non mi lascio più prendere
                 dalle emozioni collettive, meno emotività: mi piace di più
                 sentire l’autenticità mia e delle persone. Dopo le sedute il
                 pensiero è sempre positivo. La sera dopo la terapia avuto
                 diarrea, molta acqua, influenza.
                 M.I. solo su arto inf. Dx


13 maggio – “Sto meglio, meno stanchezza. Sogno molto e me li ricor-
                   do bene perché sono particolari.
                  Capo: micromassaggio – cute – fronte
20 maggio – “mi è ritornato il vecchio modo di farmi giustizia. Un sogno
                   particolare: un mio collega che stava a letto con un bambi-
                   no piccolo – lui è separato ed ha una figlia. Mi dice che l’ha
                   comprato. Il giorno dopo ho saputo che era morto suo pa-
                   dre. Altro sogno: ero in Cina con mio marito e ci chiamano
                   per darci dei regali: era un cagnolino. Diarrea frequente,
                   forse dovuto al gelato che mangio molto. Dopo l’ultimo
                   massaggio sono uscita calma. Oggi sono molto stanca.
                   M.I. – è andata nel torpore
                   “poi ho pensato che sarebbe stato bello il massaggio con-
                   temporaneamente su tutti e due i piedi e buffo che alla fine
                   lo ha fatto senza sapere!

                   In effetti stavo modificando, ampliando le varie fasi.


Nelle successive sedute è stato necessario fare massaggi fisioterapici.

1 luglio – M.I. – è andata nel torpore.
              “ma ogni tanto mi riprendo di scatto” (mi faccio spiegare cosa
              intende per ‘mi riprendo di scatto’) – Ti succede nel dormiveglia
              o nel sonno di avere immagini in cui cadi o ti senti senza il ter-
              reno sotto i piedi e reagisci con uno scatto?
              “Fin da bambina, ora mi succede ogni tanto, quello che è raro
              di svegliarmi che mi manca il respiro.” – Quindi non ti lasci
              completamente andare?
              “Da piccola avevo la sensazione di continua perdita di mia ma-
              dre ogni volta che andava a fare un’opera, essendo una can-
              tante lirica.


Il lavoro, dopo le vacanze, non è stato più ripreso perché questa persona ha cominciato ad avere gravi problemi per la salute del marito il quale ha peggiorato progressivamente fino ad essere affetto da bipolarismo.







Cod. A2          donna          anni  65          professione: impiegata in
                                                                                 Pensione


11 maggio 1994 – rapporto con il padre: “è stato un crollo la sua morte.
                           Per me è stato un trauma dell’esistenza. Cambiati i
                           Valori. Dopo la sua morte cambiato tutto in famiglia,
                           non è più esistita
                           rapporto con la madre: “non ho avuto un rapporto fa-
                           cile. Ho studiato a Roma dove c’era mia zia che mi ha
                           fatto da madre. Mi sentivo una figlia non legittima per
                           il carattere così diverso da mia madre e mia sorella.
                           Secondogenita. Separata  quando il figlio aveva circa
                           9 anni, lo ha cresciuto da sola anche economicamente

Persona molto coraggiosa. Riflessiva. Senza paura di vedere in faccia la realtà. Desiderosa di una crescita interiore, non dogmatica ma aperta ai pensieri di sostanza. Ha cresciuto il figlio con coraggio; difficile rapporto con lui, grande affetto reciproco senza manifestazioni fisiche. Ansia implosa. Da molto tempo si occupa di un cugino, figlio della zia dalla quale ha vissuto, perché ha gravi handicap e la preoccupa molto.
E’ venuta per problemi alla cervicale, collo, lombo-sacrale, echi di periartrite avuta anni or sono.
Ha seguito vari miei stage nel corso degli anni.
Ha interessi culturali, va a concerti, cinema, teatro, legge libri, è stata iscritta alla III° università per vari anni.
Ogni anno fa uno o due cicli di richiamo o se subentrano fattori nuovi.
Da molti anni si cura con l’Omeopatia e la medicina Antroposofica, solo se necessario utilizza l’allopatia.


10 febbraio 2004 – lavorando sui piedi accenno al M.I. – precedentemen-
                             te ho lavorato, fuori dal mass. Fisioterapico, sul capo

nelle sedute successive, accenno pratico al M.I.

13 aprile – M.I.

16 aprile – “mi sento una stabilità nel camminare, mi sento più sicura”
                 mass. Fisioterapico

18 maggio – M.I.

21 maggio – “la dott.ssa mi ha dato ricostituenti per la fiacca. Il lavoro
                   sui piedi funziona: sento sempre la sicurezza nel movimen-
                   to”

Altre sedute con il M.I. che le piace, ma non emerge nulla, né chiedo.

19 gennaio 2007 – M.I. – è andata nel torpore.

22 gennaio – “dopo la terapia mi sono sentita tranquilla, rilassata, non
                    sentivo dolori. Anche andando a letto il collo non era do-
                    lente, in genere un pochino mi duole. Ho dormito bene la
                    notte. In genere stento a dormire per i pensieri, la sera
                    della terapia addormentata bene.”

Ha continuato a venire, ma volge la sua attenzione al fisico, ora ha 80 anni, spera di mantenersi autonoma. Oggi è meno ansiosa. Ha un suo equilibrio, voglia di viaggiare, di conoscere, si gode ogni momento bello che la vita le dà. Si annoia con le persone anziane!
Tornata nel 2009 per problemi di sciatica, al Piriforme, coxo-femorale, ma non mi ha più chiesto del M.I.





Cod. A3          uomo          anni 54          professione: impiegato



5 aprile 2004 – rapporto con il padre: “militare dell’aeronautica, poca
                       pazienza, intollerante”
                       rapporto con la madre: “buono, mi tratta come se fossi
                       un bambino. Le sono molto affezionato, le voglio bene”
                       Ha una gemella, lui è il V° figlio. Giocava con la sorella,
                       elementari nella stessa classe, erano timidi.

E’ venuto perché a febbraio, per la prima volta è caduto in depressione. E’ sempre stato ansioso, le cose nuove gli mettono paura. Molto alto, magro, aspetto molto fragile, lo sguardo rivela insicurezza e desiderio di protezione, ma che è anche lontano. Dice di voler curasi per stare bene, ma dal timbro di voce sembrano frasi automatiche, lui è da un’altranto bello che la vita le dà. Si annoia con le persone anziane!
Tornata nel 2009 per problemi di sciatica, al Piriforme, coxo-femorale, ma non mi ha più chiesto del M.I.





Cod. A3          uomo          anni 54          professione: impiegato



5 aprile 2004 – rapporto con il padre: “militare dell’aeronautica, poca
                       pazienza, intollerante”
                       rapporto con la madre: “buono, mi tratta come se fossi
                       un bambino. Le sono molto affezionato, le voglio bene”
                       Ha una gemella, lui è il V° figlio. Giocava con la sorella,
                       elementari nella stessa classe, erano timidi.

E’ venuto perché a febbraio, per la prima volta è caduto in depressione. E’ sempre stato ansioso, le cose nuove gli mettono paura. Molto alto, magro, aspetto molto fragile, lo sguardo rivela insicurezza e desiderio di protezione, ma che è anche lontano. Dice di voler curasi per stare bene, ma dal timbro di voce sembrano frasi automatiche, lui è da un’altra 
parte. Il suo Io è debolissimo. Va da una psicologa (non era meglio una figura maschile?). Si cura con l’allopatia. Nessun interesse culturale.
Gli propongo il M.I.

9 aprile – “dopo la terapia la sera mi sentivo più rilassato. Avevo i piedi
               più caldi, non mi succedeva da tempo. Ho fatto un bel sogno
               e lo ricordo, non mi accadeva da tanto tempo, in genere ricor-
               do gli incubi. Sonno profondo. Il sogno: stavo a Chioggia, mai
               stato, visitavo la città, la laguna, i palazzi, ero solo in gondola
               con un rematore, guardavo il paesaggio. In questi giorni umo-
               re mobile.
               M.I.

15 aprile – “sembra che sto un po’ meglio. Il 29 dovrei rientrare al lavo-
                 ro, ma sono combattuto se andare o no. Sento che se allun-
                 go i tempi diventa sempre più difficile rientrare… Vengo per-
                 ché voglio farmi aiutare…Pensavo di essere in un modo e mi
                 sono scoperto diverso… Dopo la terapia la notte ho sognato
                 di volare, una cosa naturalissima, altre volte ho fatto questo
                 sogno: sensazione piacevole vedere le cose dall’alto. Sono
                 un pochino meno angosciato, più realista. Piedi caldi dopo la
                 terapia e tutta la notte successiva.”
                 M.I.

19 aprile – “va meglio. Sono più tranquillo. Sotto l’occhio dx trema il mu-
                 scolo”
                 Lavoro sulla respirazione

22 aprile – “Ho fatto la respirazione solo questa mattina. Ho diminuito
                 il sonnifero. Ho sognato che ero a Trento dove sono stato nel
                 ’75 quando ho cominciato a lavorare. Voglio tornare al lavo-
                 ro”
                 M.I.

26 aprile – Sento che reggono meglio le gambe. La sera i piedi sono
                freddi.
                Mass. Fisioterapico

29 aprile – “dopo la terapia sensazione di essere più rilassato, di avere
                più energia. Al lavoro sono corteggiato dalle colleghe”

6 maggio – “tornato al lavoro è andata bene, ho degli amici, sento di
                 aver fatto bene tornare al lavoro. Il morale è più alto.”
                 M.I.

13 maggio – “ho ripreso il ritmo normale. Il lavoro va bene. Meglio
                   l’umore. Ho ripreso le mie forze.”
                   M.I.

17 maggio – “hoi levato la pasticca di ansiolitico, ne prendo 2 invece di 3
                   Mi sto godendo il fatto di essere uscito fuori dalla depressio-
                   Ne. Il positivo è che ho reagito.
                   M.I.

20 maggio – “va meglio. Faccio la respirazione prima di dormire, vedo
                   che mi addormento prima. Mi sento in grado di affrontare
                   i problemi”
                   Perché non provi a dire al medico se puoi togliere la pillola
                   Per il sonno?

In questa e nelle successive sedute faccio mass. Fisioterapici perché accusa problemi fisici. Inoltre non sono convinto degli effetti del M.I. perché avverto sempre che, pur essendo lui in buona fede e crede in quello che dice, lui è da un’altra parte e, ovviamente, non lo sa.

15 luglio – “la notte mi sveglio 1 o 2 volte, anche se non tutte le notti. Il
                collo va bene”
                M.I.


Interrompiamo per le vacanze, ma non tornerà perché nei mesi successivi avrà dei peggioramenti, fino alla diagnosi di bipolarismo.





Cod. A4          donna          anni  68          professione: impiegata in
                                                                                 Pensione



14 gennaio 2002– rapporto con il padre: “meraviglioso ma breve, l’ho
                            perso a 12 anni”
                            rapporto con la madre: “molto severa, poco affettuo-
                            sa, dava i sensi di colpa, era ansiosa”
                            ha un fratellastro e una sorellastra, nati dal primo
                            matrimonio della madre. Quando muore la madre,
                            che viveva con lei, ha avuto un esaurimento nervo-
                            so: non faceva nulla tutto il giorno. Poi si è trasferita
                            a Roma dove c’era la sorellastra (ora deceduta) e
                            il nipote. Quando da giovane si è sposata è rimasta
                            vedova dopo un mese: il marito deceduto per proble-
                            mi di cuore che le aveva taciuto. A Roma poi, ha avu-
                            to un altro rapporto non durato molto perché lui è de-
                            ceduto per un tumore.
                            “non sono stata tenera con me stessa. Spesso pensa-
                             vo: è colpa mia? – ho fatto sempre tutto in fretta,
                            correre al lavoro, nel mangiare, persino in bagno
                             sforzavo per sbrigarmi così sono arrivata alla stiti-
                             chezza”


mancanza di autostima, nervosa, ansiosa, timore di sbagliare, di non capire, della solitudine. Ha molta paura di soffrire. Desiderosa di cambiare, di rendere più positiva la sua vita. Ha partecipato a dei miei stage. Nell’arco della sua vita non ha avuto interessi culturali, ora però ha cominciato ad occuparsi di se stessa per tentare di migliorare.
Si cura con la medicina ufficiale, ma sarà sempre più interessata a seguire quella omeopatica.
 E’ venuta da me perché ha dolori di varia natura sia sulla schiena, che sul collo, capo, inoltre ha problemi ai reni, ogni tanto ha la cistite.
Nel tempo ho potuto constatare che la reflessologia le è particolarmente congeniale, ormai da tempo quando non va bene la vescica, la pancia, i reni, già dopo la prima seduta si sente migliorare ….. ovviamente perché grazie al cielo non è mai nulla di grave!


6 aprile 2004 – “ho un’insufficienza renale cronica, questo mi mette an-
                       goscia. Dormo poco. Non accetto la malattia che ho e
                       ho paura”
                       Le propongo il M.I., subito dopo il suo volto era visibil-
                       Mente disteso nella muscolatura, con un ‘pensiero’
                       Ancora contratto

9 aprile – “dopo la terapia sono stata più calma”
               M.I.

13 aprile – “psicologicamente sto meglio, meno pessimista. Dormo
                 meglio”
                 M.I. – si è rilassata ancora di più

16 aprile – “dormo di più. Meno tirata di fronte alle paure. Non mi ri-
                cordo i sogni in genere, ora invece me li ricordo.”
                 M.I.  -  molto rilassata

20 aprile – “sono stata male di stomaco per farmaco sbagliato, psicologi-
                 camente sto male per somatizzazione. Se dormo incubi di
                 morte”
                 M.I.

23 aprile – “subentrata la cistite, mi ha messo in agitazione, ho preso
                 l’antibiotico ora smesso.”
                 M.I.

30 aprile – “piena di angoscia. Sono fiacca”
                 M.I.

7 maggio – “gambe che tremano, mi danno debolezza. Mi ricordo di più
                  i sogni belli e brutti”
                  lavoro sui reni direttamente e  poi M.I. – è andata nel
                  torpore
                  “Credo sia una delle prime volte in cui mi sono veramente
                  rilassata”

11 maggio – “va abbastanza meglio:dormo di più: meno fissata sui reni
                   che non funzionano, diminuita l’angoscia. Più voglia di fare”
                   reni, direttamente – M.I.

14 maggio – “non ho più l’angoscia che avevo prima. Il pizzicore alla go-
                   la non ce l’ho più, era un fatto nervoso”
                   reni, direttamente – M.I.

Caduta per strada, le sedute successive sono state occupate da mass. Fisioterapici. Tornata l’anno successivo per problemi fisici, riparla dell’ansia. Poiché è molto presa dalla reflessologia visto che le fa subito effetto, le ricordo il M.I.

15 aprile 2005 – M.I.

19 aprile – “prima della terapia, la sera non sentivo il respiro normale
                con ansia accumulata nel tempo. Dopo la terapia, la sera mi
                sono sentita scaricata di tutte le tensioni. Sono entrata in uno
                stato di benessere CHE PERO’ MI FACEVA PAURA. Da un po’
                di tempo a questa parte ascolto quello che sento. Ieri avuto
                un po’ di angoscia perché mio nipote si è sentito male di nuo-
                vo, però sono riuscita a gestirmi l’angoscia.

Prevalendo dolori muscolari e degli organi, le sedute successive sono state occupate dalla reflessologia e mass. Fisioterapici. Inoltre aspetto che arrivi il tempo in cui sia più consapevole degli effetti del M.I.: i suoi tempi di assimilazione sono molto lenti, differentemente dai suoi pensieri che si accavallano nella corsa.

14 febbraio 2006 – M.I. – è andata nel torpore
                            “sono entrata in un’altra dimensione”

21 febbraio – “ho capito che non mi angoscio come prima. Non mi sve-
                    glio alle 4 pensando che non andrò al bagno per evacuare.
                    Mi sento più rilassata”
                    Reflessologia

28 febbraio – M.I.

7 marzo – “dormo meglio. Bisogna imparare a convivere con i propri ma-
                lanni. L’ultima volta sono riuscita poco a lasciarmi andare, pe-
                rò sono più calma”
                Dopo l’ultimo incontro come hai passato il pomeriggio?
                “Mi sentivo rilassata. Mi pare che non scappo subito”
                reflessologia

14 marzo – M.I.
                 “all’inizio ho messo a fuoco il viso di mio padre che ho perso
                 a 12 anni. Poi tante immagini a colori vivaci, belli. Andavo e
                 tornavo come le onde”
                 Verso la fine del M.I. hanno suonato alla porta: lei è tornata
                  Presente, ma non si è scomposta. Riprendo il mass. Ed è su-
                  Bito tornata nel torpore. Cosa insolita dato il suo carattere.

21 marzo – “mi sento un po’ più serena”
                  M.I.

Torna a settembre a causa dei soliti problemi fisici e di organi.

19 aprile 2007 – “sono stressata, mal di pancia, ho proprio bisogno di
                         rilassarmi. Quando sono angosciata cado, ieri caduta,
                         ma niente di grave”
                         M.I. – andata nel torpore per 18 minuti
                         “la pancia la sento più rilassata. Ho vissuto situazioni
                         strane e astratte, è come il mio carattere, che vado di
                         palo in frasca. Ricordo pensieri senza filo logico. La
                         volta precedente avevo quasi parlato con mio padre
                          (non l’aveva detto). Sono entrata in una dimensione
                          aerea per pochissimo e poi mi riaddormentavo. Asso-
                           lutamente non è come il sonno della notte”

23 aprile – M.I.
                “volevo che venissero fuori i miei genitori, ma non riuscivo,
                così ho smesso di pensare. Poi, allora, ho avuto l’immagine
                di una donna giovane, bionda, sbracata su di una panchina.
                Poi tante persone che andavano e venivano, ma non conosce-
                Vo nessuno. Poi i colori: un verde chiaro bellissimo, poi un
                Azzurro. Ma tutto a ondate. Ogni tanto tornavo presente ai
                Miei pensieri.

2 maggio – “sono meno tesa da quando faccio l’Integrativo. Prendo le
                 cose con più pacatezza, anche se ogni tanto affiora il nervo-
                 sismo la mattina, prima di alzarmi e la sera”
                 M.I.
                 “questa volta guidava il pensiero. Per un momento sentivo
                 il corpo sospeso, senza peso.

14 maggio – M.I. – si è lasciata andare

24 maggio – “cambiato il cristallino all’occhio dx, vedo meglio i colori.
                   Sono stata calmissima prima dell’operazione, cosa che è
                   Raro per me. Sono caduta per strada, dolore alla caviglia”

Nelle sedute successive lavoro sulla caviglia sx.

4 giugno – “meglio la caviglia. Ho caos nella testa, preferisco il M.I.”
                 M.I. – finalmente lo ha chiesto lei: è un altro piccolo pas-
                 So in avanti

6 dicembre – M.I.
                   “che fatica che mi sento di aver fatto: ho avuto una serie
                   di incubi che mi facevano angosciare,ma non so spiegare gli
                   incubi, non mi ricordo. Solo quando mi sono ripresa ho visto
                   una serie di pallini neri come a pioggia. Sentivo allo stoma-
                   co come se una mano mi stringesse e spingesse in mezzo
                   allo stomaco e un dolore alle costole. Tornata nel torpore
                   ancora incubo che non ricordo con stesse sensazioni. Ritor-
                   nata in me, poi nuovamente nel torpore, incubo, ancora
                   stesse sensazioni ma più forte sia allo stomaco, che alle co-
                   stole. Mal di testa passeggero, sensazione di voler andar-
                   mene, poi tutto passato. Dopo la terapia mi sento rilassata,
                   ma indolenzita, come se mi fosse aperto il torace. La testa
                   come se mi fosse risciacquata, di aver la testa libera.
                   Da quando faccio terapia con te non ho più la rabbia, gli
                   Scatti, cose che me la prendevo, ora le lascio anche se non
                   Del tutto: ad un certo punto dico basta”

10 dicembre – M.I.
                     “In questo periodo dormo bene. Sono più calma. Anche
                     questa volta ho avuto incubi: due aquile nere che nel volo
                     si scontravano e le penne tutte per aria. Un susseguirsi di
                     persone, colleghe mie, quando lavoravo a Bologna 25 anni
                     fa. Poi un trattore piccolo su mattoni sconnessi.”

L’anno successivo sedute sempre con reflessologia e mass. Fisioterapici.

21 maggio 2009 – M.I.
                           “ho avuto angoscia. Immagini, alcune di persone altre
                           come un caleidoscopio. Non m’era mai successo. Ho
                           avuto una stretta allo stomaco, sentivo qualcosa che
                           mi dovevo liberare: una cosa che mi comprimeva, non
                           formata, un caleidoscopio. Poi tornavo vigile, poi di
                           nuovo riandavo nel torpore. Volevo interrompere, ma
                           poi ho voluto continuare il massaggio.
                           Da un po’ di tempo sento come se certi cibi mi fanno
                           Bene dentro, sento che quello che decido mi fa stare
                           Meglio dentro”
                           Ho spiegato gli obiettivi del M.I. e cosa sta accadendo
                           Interiormente. Ho evidenziato i passaggi evolutivi che
                           Ha fatto in questi anni, ma che sta a lei riconoscerli:
                           Quindi più fiducia in se stessa.

Ha continuato a venire per problemi agli organi interni.

2 novembre – “Dovrei fare il M.I. perché mi sta venendo un’angoscia”
                     M.I.

5 novembre – “Andata benino. Come la reflessologia mi fa bene anche il 
                     M.I. perché non ho avuto più incubi, quindi rifacciamolo”
                     M.I. – prima volta che è andata nel torpore senza ritegno
                     “Durante il massaggio: ho litigato di brutto con tutti, ero
                     arrabbiatissima. Molte volte batticuore allo stomaco, poi
                     immagine di castagne, non ricordo altro”

12 novembre – M.I.
                       Mi telefona il giorno dopo: “Dopo uscita dalla terapia mi
                       Sono sentita di aver svuotato tutto quello che avevo
                       Dentro: durante il M.I. è uscito tanto litigio, non ricordo
                       Con chi. Questa volta è stato più esplosivo, come se si
                       Sturasse il tappo di una bottiglia di spumante”
                       E ora come ti senti?
                       “Adesso un po’ stanca”
                       E di umore?
                       “Sto tranquilla”






Cod. A5          donna          anni  58          professione: dirigente in un
                                                                                 Ministero



1 aprile 1998 – rapporto con il padre: “migliore che con mia madre, ma
                       troppo severo con me, ora è buono perché riesco a dire
                       quello che penso”
                       rapporto con la madre: “difficile, ma recuperato dopo la
                       sua morte. Era molto orgogliosa. Non condividevo le sue
                       idee, a suo modo era autoritaria”
                       Primogenita di tre figlie. Ha sposato il primo ragazzo
                       Avuto, sapendo che non sarebbe andata bene poiché lui
                       Amava molte donne. Hanno tre figlie. Convissuto con il
                       Marito per non traumatizzare le figlie. Per molti anni ha
                       Avuto una relazione con un uomo vivendo il compromes-
                       So di amicizia per non creare casini nella loro cerchia di
                       Amicizie, visto che è anche amica della moglie – ignara
                       A 39 anni operata per carcinoma.
                       Ce l’ha con se stessa? – “no, perché sono una dura, forse
                       Per soffrire meno”
                       Ha un filo di malinconia: “nella vita avrei voluto fare altre
                       Cose, ai miei tempi venivano considerate cose fuori dal
                       Mondo; avrei voluto fare il medico e cose artistiche come
                       Ballare, ma i genitori non approvavano”

Temperamento decisamente flemmatico. Tende alla malinconia/piccole depressioni, ma poi reagisce. Viene da una famiglia meridionale, educata secondo la mentalità borghese della Campania. Difficoltà a prendere decisioni importanti. Timore della solitudine. Ogni tanto ansia.
Si cura con l’omeopatia.
Venuta per problemi fisici e per la depressione.
Partecipa ai miei seminari e stage.


18 maggio – mass. Fisioterapici – capo: micromassaggio
                   “ho sentito il cervello nel liquido amniotico”

29 maggio – “non ho mai scelto liberamente: ora scelgo di andare in
                   pensione”
                   Riuscirà a mettere in atto la decisione nel dicembre 2001,
                   spinta da effettivi torti subiti al lavoro.

19 novembre 2002 – “ho parlato con mio marito, abbiamo discusso dei
                               nostri malesseri, così abbiamo deciso di separarci
                               anche dalla convivenza”
                               Tema trattato lungamente da quando viene in tera-
                               Pia poiché non disgiunto dal problema solitudine e
                               Altre paure, inoltre, nonostante la convivenza per
                               Non traumatizzare le figlie, queste comunque
                               Hanno avuto problemi.
                               Ora si sente più forte.

Continuano gli incontri per lunghi cicli.

26 aprile 2004 – “mi sento più concentrata e fattiva”
                         Le propongo il M.I.

30 aprile – “dopo la terapia, nel pomeriggio sentivo i piedi ben piantati
                a terra. Nei giorni seguenti dovevo fare molte cose di pensie-
                ro, però ero animata da una straordinaria calma nell’affronta-
                re un troppo che mi gravava addosso. Oggi sento pesantezza
                sul petto: c’entra la partenza per …”
                M.I.

11 maggio – “sono senza energia, mi sono stancata molto. Dopo l’ultima
                   terapia è rimasto il distacco dalle ansie. La pesantezza sul
                   petto andata via e non è tornata neppure quando facevo le-
                   zione con un pochino di ansia”
                   M.I.

23 maggio 2005 – “ho cominciato a smantellare la casa del babbo (dece-
                           duto), questo mi scuote, mi stanca. Sensazione di oc-
                           clusione al petto alto durante la notte: mi sono alzata
                           andata sul divano e fatto rilassamento e respirazione,
                           mi ha aiutato a stare meglio.”
                           M.I.

27 maggio – “la notte dopo la terapia e la notte successiva dormito be-
                   nissimo. Poi una notte in bianco, ma la sera dopo avevo il
                   saggio in teatro. Poi dormito benissimo questa notte. Dopo
                   l’ultima terapia ho avuto più energia, ma anche isteria per
                   dover fare troppe cose”

3 giugno – “in casa ho fatto un lavoro pesante, sento stanchezza. Ho bi-
                sogno di liberarmi di uno stato mentale di confusione e di
                irritabilità”
                M.I. – è andata nel torpore – piccole reazioni nervose nei
                Piedi

7 giugno – “mi sento irritabile e gravata dalle cose che devo fare: mi
                pesano terribilmente”
                reflessologia – mass. Fisioterapici

20 settembre – “apparentemente sto bene. Non dormo la notte. Man-
                       canza di una presenza affettiva. Dentro di me c’è un
                       turbinìo”
                       M.I.
23 settembre – “ho dormito bene in queste notti e più profondamente.
                       Dopo la terapia mi sentivo i piedi ben piantati a terra
                       (vedi 30 aprile 2004 – lei non ricorda- non dico nulla)
                       e la testa leggera. Sento rigidità al collo”
                       M.I.

27 settembre – “sono calma anche se ho molte cose da fare”
                       M.I.

4 ottobre – “questa notte non ho dormito: timore di Alzheimer”
                 M.I.

7 ottobre – “questa notte non ho dormito. Il massaggio mi aiuta a dor-
                 mire per due notti. Non dormire dipende dal fatto che mi
                 addormento davanti alla TV e poi mi devo svegliare per an-
                 dare a letto”
                 mass. Fisioterapico

17 aprile 2007 – “interiormente sto un pochino meglio. Ho una confu-
                         sione mentale”
                         Le propongo il M.I.
                         “ho avuto tante cose, sensazioni di quando ero bambi-
                         na. Volevo afferrare l’immagine ma non ci sono riusci-
                         ta. Ho anche sentito la carezza del liquido amniotico”
                         (vedi 18 maggio 1998)

23 aprile – “depressa, sotto terra.”
                 Quali sono i pensieri? 
                 “non riesco ad affrontare le cose. Tanto si muore, ossa diven-
                 tiamo, chi se ne frega”
                 Da dove nascono questi pensieri? – dialogo
                 Che ricordi dell’ultima terapia?
                 “non ho fatto altro che liberarmi attraverso il respiro, da an-
                 sia: mi è durato una mezz’oretta e mi ha scaricato. Sentivo
                 una leggerezza nel camminare. Va meglio il ginocchio. Mi ha
                 dato un gran senso di benessere”
                 M.I.

26 aprile – “non c’è stato il senso di benessere come la volta presedente.
                Tornata a casa ho ricominciato ad essere attiva. La notte ho
                Dormito benissimo e a lungo. Sto reagendo, sono meno de-
                Pressa”
                M.I.
                Ti ricordi qualcosa? – “No, niente”

3 maggio – “mi pare che questo massaggio mi dà più vigore nel fare le
                 cose. La notte dopo la terapia ho dormito bene, meno de
                  pressa.
                  M.I.
                  “è ricorrente la sensazione di essere nel liquido amniotico”
                  Sai qualcosa di quando tua madre ti ha partorito?”
                  “travaglio lungo e difficile, sono nata con l’aiuto del forcipe”

10 maggio – “ho molta più energia”
                   M.I.


17 maggio – “chi mi vede dall’esterno mi vede stanca, triste, che non



                   sto bene. Però non mi sto lasciando andare. Adesso dor-
                   mo bene, con questa terapia dormo meglio e mi addor-
                   mento con maggior rapidità”
                   altro massaggio

24 maggio – “sono depressa e incazzata. Mi manca l’amore, un com-
                   pagno. Mi sento mangiata dalle figlie, un po’ da tutto”
                   M.I.

31 maggio – “l’occhio sx che batte da una settimana. Non dormo bene”
                   Abbiamo parlato del tentativo di rafforzare l’Io. Dell’equi-
                    Librio fra il dare e avere spazi personali.
                   “durante il massaggio ultimo, nella fase del mass circola-
                   re ai malleoli, mi ha condotto alle orecchie: feto, prossimo
                   alla nascita. Il passaggio verso un’antico obliato, gesto di
                    tenerezza prima di venire alla luce è il sentimento che ora
                   si impone. Durante la lemniscata ho sentito la ricomposi-
                   zione del dualismo che caratterizza ogni essere umano:
                   acquiescenza e collera, egoismo e altruismo; il segno del-
                   l’infinito (si riferisce alla lemniscata) riconduce all’armoni-
                   a ed equilibrio ciò che quotidianamente ci lacera. Mi pare
                   poi che il tallone è il punto terminale degli organi genitali”
                   M.I.
                   “l’immagine del feto torna sempre all’inizio del massaggio.
                   Alla fine avevo l’immagine di un grumo color verde chiaris-
                   Simo che si è materializzato in mare. Nella lemniscata su
                   Ambedue i piedi una luce bianchissima”

14 giugno – “dopo la terapia, ho riflettuto a come si dovrebbe vivere: un
                  abbandono al fluire della vita con l’essere vigile. Essere pre-
                  sente”
                  Cosa intendi per ‘essere presente’?
                  “l’ascolto, la comunicazione con gli altri, la consapevolezza
                  di sé”
                  Cioè la coscienza?
                  “difficile mettere in pratica”
                  M.I.

28 giugno – “buon momento, anche grintosa”
                  M.I.
                 
19 dicembre – “nervosa, poi mi lascio andare alla depressione, tristezza”
                      M.I.
                      “ho avuto contatto con un’altra persona che stava dentro
                      di me come se lei prendesse il posto mio e io andassi
                      nell’incoscienza”

6 marzo 2008 – “sto cadendo nel buco nero della depressione”
                        M.I.
                        “mi sono sentita più serena, meno oppressa, meno in-
                         cazzata”

Negli incontri successivi fatto altro lavoro perché morsa da un cane.

6 ottobre – “affaticamento fisico e psichico. Sono variabile: un giorno
                 efficiente, un giorno senza forze”
                  M.I.
                 “ho sentito più tensioni che non nelle volte precedenti”

13ottobre – “il giorno dopo la terapia avuto molta energia, più attenta
                  alle cose che mi stavano attorno,…accorgermi delle cose
                  che prima non notavo. Il giorno successivo mi sentivo uno
                  straccio. Poi ho ripreso un equilibrio normale. Tendo agli
                  eccessi”
                  M.I.
                  “sento che ne trae beneficio anche la pancia, perché sento
                  che si rilassa e poi nella settimana mi sono accorta che si
                  sono regolarizzate le mie funzioni intestinali”
                  Consiglio di comprare un quaderno per scrivere quello che
                  Emerge dal massaggio.

20 ottobre – “le ginocchia vanno bene”
                   M.I.
                   “questo massaggio si riflette subito sulla pancia, sugli
                   organi”

3 novembre – M.I. – Ogni volta si sente la reazione della pancia me-
                     diante rumori: gli organi interni si rilassano

1 dicembre – M.I.
                    Abbiamo parlato del significato, degli obiettivi del M.I.

23 febbraio 2009 – M.I.

16 marzo – M.I.

7 maggio – “perdita di memoria”
                 Decido di lavorare sul capo

11 maggio – “mi ha giovato il lavoro sulla testa”
                   M.I.
                   “vissuto molte cose, ma non ricordo nulla”

14 maggio – “dopo la terapia è andata bene, avevo più energia e calma,
                   ma è durato fino al giorno dopo”
                   A mio avviso domina lo stato di mancanza affettivo-sessu-
                   Ale che la condiziona. Ho dei dubbi sull’efficacia del M.I.
                   Su di lei.
                   “Il mass. Al capo mi da sicuramente energia, capacità di
                   pensiero”
                   capo: mass. Con i pollici

18 maggio – “il giorno dopo stata in un buco nero, poi stata meglio, ho
                   avuto più presenza, maggior quiete: Ho affrontato una cosa
                   che dovevo fare da mesi, ma non avevo la forza di affronta-
                   re: mettere a posto delle vecchie foto”
                   Riprovo con il M.I. -  Non ricorda nulla dopo il massaggio,
                   precedentemente non accadeva. Ne deduco che il M.I. non
                   va bene per lei: al di là delle sensazioni che la persona può
                   vivere, è un mass. Rilassante – lei è flemmatica con proble-
                   mi che frenano l’energia – con il mass. Al capo e la sua rea-
                   zione positiva si evidenzia la necessità di essere ‘stuzzicata’.

21 maggio – “dopo la terapia giornata pesante perché ho fatto troppe
                   cose. La mattina dopo agitata, ansiosa, non sapevo cosa
                   fare. Mi sono calmata, rimessa a letto”
                   Le riferisco quanto riflettuto sul M.I. e perché ritengo più
                   Congeniale quello al capo. Le suggerisco di non fare cose
                   Che esaltano lo stare fuori dal mondo: scegliere cose che
                   Piacciono ma che la fanno stare con i piedi a terra. E’ buono
                   Continuare a fare teatro, ma forse anche balli sud-america-
                   Ni.
                   Copo:

13 luglio – capo

16 luglio – “stata bene anche di umore, presente, senza angosce”
                capo

20 luglio – “giorni un po’ stressanti perché ho aiutato mia figlia con la
                sua bambina. Il lavoro che facciamo funziona perché ho sem-
                pre buona energia. Il mass. Alla testa mi dà più energia e
                più stabilità”
                capo

4 gennaio 2010 – M.I.

11 gennaio – “Domani mi opero all’alluce valgo. Forse mi fa bene il M.I.”
                    M.I.
                    “Durante il m. ho sentito che il naso si sturava, anche
                    l’altra volta stessa cosa. Ho sentito i femori, non so dire
                    cosa ho sentito, ma li ho percepiti, c’erano. Lo stomaco
                    movimento rumoroso, di digestione”

31 maggio – “Sono stanca e ansiosa. Ho bisogno del M.I. perché mi riap-
                   pacifico con me stessa”
                   M.I.
                   “Durante il m. ho sentito leggeri dolori al petto e come un
                   accelerazione del battito cardiaco”
                   Durato molto?
                   “No, ma si è presentato varie volte”
                   Ti ricordi qualcosa di quanto vissuto durante il m.?
                   “No, non ricordo nulla”

21 giugno – “Fisicamente sto bene. Dolore alla spalla passato. Psicologi-
                  camente sto bene. Un po’ stanca. Vorrei l’I.
                  M.I.
                      
                      
                      
                      



cod. A6          donna          anni  52          professione: impiegata




19 marzo 1999 – rapporto con il padre: “non l’ho vissuto, mi fa piangere
                         la mancanza dei genitori. Era silenzioso, non si poneva
                         il problema del dialogo con i figli. Buono, il ricordo è vi-
                         vo perché ero in gravidanza mentre lui stava andando-
                         sene.”
                         rapporto con la madre: “era sofferente, depressa, buo-
                         na. Non ci sono stati per tanto tempo nella nostra vita,
                         non ricordo abbracci, carezze. La ricordo malata, aveva
                         problemi polmonari, così dovevo occuparmi di mio fra-
                         tello più piccolo. Da piccoli non ci sono stati legami di
                         giochi fra fratelli, ci siamo ritrovati da adulti e siamo
                         ora molto legati. Lei è deceduta quando io ero ragazza:
                         desiderio di dirle tante cose e non poterlo fare.
                         Quarta di 5 figli, il primo deceduto a 3 mesi.
                         Sposata, hanno due figlie
                          Di suo marito dice: “conosco i nostri limiti: io solare,
                         lui lunare, è un puro. Siamo andati in analisi insieme
                         ma per breve tempo. Crediamo fermamente nella fami-
                         glia. Da giovane intravedevo in lui la bontà, ma non ero
                         innamorata, non ho stima di lui, l’ho sempre spinto a
                         fare. Poi ho sentito un trasporto quando lui si è matu-
                         rato.
                         Vari esaurimenti nervosi, andata dallo psichiatra.
                         Problemi alla tiroide: gozzo plurinodale.
                         Andata dall’analista, dopo un anno interrotto. Poi dalla
                         Psicologa, ma non si è trovata bene. Altro psicologo per
                         Terapia di coppia: lui ha interrotto perché lo psicologo
                         Ha detto che era troppo chiuso, in seguito dice a lei che
                         Ha un muro oltre il quale lei non riesce ad andare avan-
                         Ti.
                         Non le piace il lavoro di impiegata.
                          “sono andata avanti sempre arrabbiata dai 24 anni,
                          contemporaneamente avevo dolori alle ossa”
                         
                          ha un bisogno per lei molto importante?
                          “per realizzare un proprio bisogno non ci si può perde-
                          re perché è un rischio”
                          Difficoltà al sonno profondo. Soffre di claustrofobie.
                          Dopo il primo parto avuto esaurimento vervoso, dopo il
                          Secondo ha avuto l’allopecia androgenetica.


Grosso entusiasmo tradotto in un caos che la travolge. Iperattiva, isteria, ipersensibile, ansiosa, timida, disistima di sé, difficoltà di ascolto, non accetta gli eventi della vita, forse insoddisfazioni sessuali mentre ne ha bisogno e forse inibizioni.  Non si sente realizzata: profonda frustrazione.
Si cura con l’omeopatia.
E’ venuta perché è piena di tensioni: dolori alla testa lato dx, zigomo, orecchio, occhio dx, al sacro-iliaco lato dx, gomito dx.
La terapia le funziona: dolori attenuati, per periodi medio/brevi spariscono ma altri sopraggiungono.
Sospesa la terapia nel 2001 e 2002, poi tornata. Con il tempo e con molto savoir faire ha tentato di stabilire lei cosa fare in terapia, l’assecondo, quando ritengo necessario intervenire le spiego perché è bene fare quanto le propongo.



2 dicembre 2004 – Le propongo il M.I.

6 dicembre – “andata meglio, dormito bene, poi tornati i dolori su schie-
                    na e collo”

20 dicembre – la respirazione – M.I.

31 luglio 2006 – capo – è andata nel torpore per la prima volta

27 dicembre 2007 – M.I.


Su di lei il M.I. è nullo. Non ha mai detto una parola a riguardo.
E’ interessante, perché fino ad ora tutti, anche quelli che non hanno dato importanza al M.I., comunque hanno detto che era gradevole. Ormai la sua impostazione di vita è soffrire e dare attenzione solo al corpo inteso come muscoli, nervi, tendini. Più di una volta mi è capitato di percepire qualcosa di nascosto in lei, ma non sono in grado di vedere bene: forse c’è in lei un aspetto di masochismo inconscio, nel senso di piacere quando si aggredisce il dolore. Da tenere presente che lei si lamenta sempre, ma regge bene al dolore fisico quando viene manipolata nelle parti appunto dolenti (mi chiede una pressione molto forte che generalmente non uso).









Cod. A7          donna          anni  57          professione:  impiegata



10 maggio 2004 – appendicite a 6 anni: 3 giorni in coma, febbre alta
                           gravidanza extrauterina, poi due parti normali
                           nel ’94 adenoma al seno dx – ’96 ernia ombelicale
                           neurodermatite da stess  - dorme poco –
                           lavoro in orari non regolari: di notte o all’alba
                           ’94 fibroma all’utero

Molto emotiva, non parla molto. E’ qui per tensioni e dolori fisici
relfessologia e mass. Fisioterapici

24 maggio – M.I.
                   “sentivo le mani bollenti, movimenti di pancia”

27 maggio – “aria nella pancia, ma non dolente, Meglio l’umore. La notte
                   ho riposato come un sasso. Mi sento una vitalità diversa. La
                   pressione che sentivo in testa sta allentando. Le persone di-
                   cono che il viso è migliore. Mi sento più contenta”
                   M.I.

3 giugno – “Sono stata bene dopo la terapia. Poi ho dovuto lavorare an-
                che di notte, quindi tornato lo stess”
                reflessologia

17 giugno – “una notte mi si è scatenato un attacco di panico: non
                  trovavo al cellulare i figli, ho cominciato a pensare male, la
                  mattina mi è passato. Oggi mi sento tesa. In generale ho più
                  energia.”
                  M.I. – non riesce ad ascoltare/sentire il m.

21 giugno – “Va meglio, sono io che devo regolare alcune cose. Non va
                  bene l’intestino”
                  Reflessologia

Nonostante gli effetti del M.I. preferisce altra terapia



Cod. A8          donna          anni  49          professione:  commerciante




22 luglio 2004 – cerebropatia neonatale con deficienza mentale – encefa-
                         lopatia congenita – strabismo – è stata bombardata di
                         ormoni –
                         sempre sofferto di mal di testa
                         cresciuta dai genitori (madre contadina, padre commer-
                         ciante venuto dal niente) che l’anno seguita molto bene
                         rifiutando di mandarla in centri specializzati. Accettata e
                         amata dai genitori i quali dedicavano tempo con regola-
                         rità al linguaggio cognitivo della figlia
                         lavora fin da giovane al negozio dei genitori
                         la pelle è insensibile a fonti di calore
                         evidente cifosi e schisi di S1, rotoscoliosi sx convessa
                         tratto lombare
                         gravi problemi agli occhi, vede molto poco
                         grave ustione alla caviglia dx, con ricostruzione della
                         pelle

Umore sempre allegro persona buona e generosa, nessuna malizia, ma molto attenta a ciò che sta intorno, alle persone, nonostante veda poco…o forse per questo! Acuta nel capire lo stato di salute dei familiari.
La cosa interessante, anche esula dallo specifico del M.I., quando è venuta ho fatto prove di sensibilità della pelle: non individua fonte di calore – con due piume, una a pelo meno morbido, l’altra molto morbido: non sente nulla. Nel 2007, quindi due anni e mezzo dopo, ripeto le prove di sensibilità della pelle: sente il calore, ma non individua il punto. Provo con la prima piuma: sente e individua il punto in cui viene toccata. Idem con la piuma leggera, sbaglia in due punti.
Nel 2005 comincerà ad usare l’omeopatia.



4 agosto – le propongo il M.I.

interruzione per vacanze

22 ottobre – M.I.

27 ottobre – “dopo la terapia ho orinato moltissimo. La notte non riuscivo
                   a trovare la posizione giusta.Le altre notti successive ho
                   dormito. Le fitte sulla schiena sono diminuite.
                   M.I.



29 ottobre – “orino molto anche di notte,ma mi riaddormento subito.
                   Più rare le fitte, non ci faccio più caso”
                   M.I.

2 novembre – “per due notti svegliata dal dolore forte su tutta la schie-
                     na, poi è andata bene”
                     mass. Fisioterapici

7 dicembre – “tutte le sere sento dolore su scapola sx”
                    M.I.

10 dicembre – “dopo la terapia, la sera non ho avuto dolore, le sere suc-
                      cessive tornato il dolore. Con il M.I. mi si riscaldano le
                      mani e i piedi ché li ho sempre freddi: d’estate, al mare,
                      faccio il bagno alle 13 solo per 10 minuti perché dopo
                      sento freddo”
                      M.I.

14 dicembre – “dopo la terapia sono stata bene, anche oggi”
                      capo: micromassaggio
                      “mi sa che mi sono addormentata, ho visto buio. Mi suc-
                      cede la stessa cosa quando fai il M.I

17 dicembre – M.I.

18 gennaio 2005 – M.I. -  è andata nel torpore

21 gennaio – M.I.

7 febbraio 2006 – “da quando vengo qui riprendo l’ascensore che non
                           prendevo da quando avevo 12 anni perché c’ero rima-
                           sta bloccata. In questa settimana sono stata meglio,
                           però sento ancora il punto dolente.

Purtroppo il muscolo, una sezione del trapezio inferiore, si irrigidisce all’umidità, il calore e la manipolazione lo ridistende, difficile, almeno per me, risolvere in modo definitivo.

19 febbraio    2007 – lavoro sul capo

5 marzo – capo: emisfero sx
                “sento calde le dita della mano sx, le palme calde ambedue,
                le dita della mano dx fredde come sempre. Noto che in questi
                giorni, dall’ultima terapia, ho le mani bollenti”

19 e 26 febbraio – lavoro sul capo

5 marzo – “Noto che in questi giorni,dall’ultima terapia, ho le mani
               bollenti.”
               Capo: emisfero sx
               “sento calde le dita della mano sx. Le palme calde ambedue, le
               dita della mano dx fredde come sempre”.

12 marzo – capo: emisfero sx - 
                  Chiedo se sente differenze tra un lato e l’altro
                  “più leggerezza su tutti e due i lati”
                  Senti altre cose?
                  “no, solo una bella leggerezza alla testa e le mani calde”

Dal 9 giugno 2008 ho iniziato a lavorare sulla caviglia ustionata anni prima: pelle, colore e pigmento alla vista non sono omogenei. Oggi, ad un anno di distanza, il colore è diventato più omogeneo.
L’intenzione è di vedere se la persona, di cui necessita tempi lenti, si coinvolge sia nel M.I. che in quello al capo. Viene regolarmente una volta a settimana.

25 gennaio 2010 – sta attraversando un momento difficile e doloroso a
                            causa di una sorella e del suo marito, i quali fanno
                            inghippi per avere tutta l’eredità (il padre è deceduto
                            senza lasciare testamento) senza una divisione equa
                            e lei ne soffre perché si sente tradita nell’affetto e
                            nella sua generosità visto che ha regalato alla nipote
                            una casetta al mare.
                            Colgo l’occasione, le propongo il M.I. che accetta.

1 febbraio – “Dormito bene per 2/3 notti. Poi questioni di famiglia che tu
                  sai, mi hanno agitato. Ho paura che mio cognato mi vuole
                  far interdire. Questa notte ho dormito bene”.

29 marzo – “La sorella mi vuole far interdire. Sono incazzata. Oggi
                 desidero il massaggio ai piedi.
                 M.I
Cod.  A9          donna         anni  46          maestra elementare/politico




9 gennaio 2002 – a 40 anni tolto utero e ovaie per fibroma. In menopa-
                           usa scompensi di pressione. Sofferto di reumatismi
                          dall’età di 8 anni. Frequenti dolori alla schiena, spesso
                          ha il ‘colpo della strega’.

Muscolatura inflaccidita dovuto a vita sedentaria. E’ in sovrappeso. Persona pigra ma non si lascia andare. Riflessiva, sa ascoltare, intelletto vivace e aperto. E’ venuta per dolori alla schiena.

18 novembre 2004 – M.I.
                               si è addormentata. “Ho sentito le aderenze agli
                               inguini”

13 gennaio 2005 – M.I.

24 febbraio – M.I.

28 febbraio – “Buon effetto del M.I. Ho retto le fatiche dei giorni succes-
                    sivi. Ho avuto giorni stressanti, ma non blocchi e dolori di
                    schiena. Sento che la pianta dei piedi poggia meglio al suo-
                    lo”.

21 marzo – M.I.
                 “Questo massaggio è un mix veramente sapiente, ogni volta
                 è un’esperienza diversa. Durante una riunione di lavoro dolo-
                 re alla dorsale: mi sono messa a respirare sul punto dolente
                 e si è sciolto….. Poi c’è che non mi spavento più di restare
                 bloccata. Per resistere bisogna accogliere”

22 giugno 2006 – M.I.
                          “E’ buffo dormire e sapere di dormire”
                          In realtà solo la prima volta si è ‘addormentata’ mentre
                          Nelle successive è andata nel ‘torpore’

26 giugno – “Gli effetti dell’ultima terapia: presente, ma tranquilla. Pian-
                   te dei piedi calde. Dormo meglio.”

29 giugno – M.I.
                  “Io penso che dormo male: qui non perdo la percezione di
                  stare qui, sono più vigile, mi perdo di meno”.
                  Spiego la differenza fra torpore e sonno. Le propongo di cer-
                  Care gli obiettivi del M.I.
6 luglio 2007 – M.I.


24 luglio – M.I.
                “Che cosa strana questo massaggio perché si perde ma si
                percepisce”

30 luglio – “Lo stato di quiete dopo l’integrativo, è successo come pre-
                vedevi”

20 gennaio 2010 – “Non riesco ad acchiapparmi. Niente respirazione,
                            non dormo, mangio molto. Vorrei fare il M.I.”
                            M.I.
                            “Mi sento benissimo: un rilassamento molto profon-
                            do”

27 gennaio – Comincio a stare un po’ meglio. Eco del M.I.: acquietata
                    e dormito un po’ meglio”







Cod. A10          uomo          anni  41          parrucchiere




4 novembre 2004 – rottura della tibia gamba dx. Lesione occhio dx.
                             Problemi alla cervicale. Si addormenta tardi perché
                             Vuole leggere, ma la mattina fatica a rimettersi in
                             Moto. Dolori su lombo-sacrale. Frequenti crampi ai
                             Piedi. Stomaco e fegato sensibili.

Impressione di persona sola in un mondo un po’ suo. Accudisce la madre anziana. Rigidità interna, non capisco l’origine ma non indago perché la persona è molto chiusa, sensibile, fragilità che combatte.


22 novembre – M.I.

29 novembre – “Curiosa la terapia fatta. Sensazione di stare nel dormi-
                       veglia, ma presente”.
                       Parlando scopro che non si è lasciato andare.

24 gennaio 2005 – “L’es. della respirazione mi ha fatto capire quanto po-
                            co respiro”
                            M.I.

31 gennaio – “Dopo la terapia ho sentito benessere, una certa energia,
                    calore, durato per 2 giorni. Agilità e leggerezza dopo il
                    trattamento”
                    M.I.

Ha cominciato a saltare gli appuntamenti e non è più venuto






Cod.  A11          donna          anni  48          consulente




23 novembre 2004 – “Ho una madre depressa fin da giovane.Buon rap-
                               porto. Quando è deceduta lei ho perso la vista oc-
                               chio sx, poi ritornata. Anche da piccola mangiavo
                               poco, sempre avuto problemi ad addormentarmi,
                               avevo paura della guerra e dell’inferno. Avevo un
                               carattere scontroso e timida. Ho un marito affetto
                               da leucocitosi, mi fa paura. Voglio fare, ma me lo
                               impedisco. Sono ipersensibile, iperemotiva, intui-
                               tiva, ansiosa. Non lavoro, sono in uno stato de-
                               pressivo. Ho fobie.”


2 sedute a settimana

21 gennaio 2005 – M.I.

28 gennaio – “L’ultima volta è andata bene, senso di leggerezza, buon-
                    umore. Dormito bene”
                    M.I.


Non è più venuta








Cod.  A12          donna          anni  34          organizzatrice amministra-
                                                                 zione – commerciante 




2 ottobre 1998 – Figlia di separati: non vuole vedere il padre da anni,
                         madre obesa. Accusa dolori su spalla dx, schiena.
                         “Sento tensione interiore, bisogno di ritrovare l’equi-
                         librio interno. Punti fissi che si stanno deteriorando.”
                         Non crede più nel lavoro che fa. Con il compagno non
                         Va bene, ma sente che non può decidere, dorme molto,
                         ansia nel dover cercare un'altra casa.

Fisicamente solida, persona forte ma interiormente rigida e fragile. Reprime l’emotivo, deve essere combattiva: tutto l’opposto della madre.
Domina, male, le angosce. Si blocca nel sentimento. Riuscirà a dividersi
Dal compagno nel 1999. In un mio stage incontra un vecchio compagno di scuola con il quale si metterà insieme: avranno due bambine.
E’ venuta in terapia a periodi alterni.

14 giugno 2005 – “Mi sento abbastanza equilibrata. Sento solo ansia e la
                          paura della morte in senso lato”.
                          Propongo il M.I.  -  è andata nel torpore
                          “Ho visto vari colori, prima angoscianti, poi colori sem-
                          pre più chiari, questo durante il m. sulla gamba dx”
                          (durante la 3° fase)

14 ottobre – M.I.

21 ottobre – “Ho avuto la sensazione di calore sulle gambe e ai piedi,
                   freddo il resto del corpo. Tornato il senso di sicurezza, af-
                   fronto le cose meglio. Rimasta a lungo una bella sensazio-
                   ne e una buona carica addosso. Ipercinetica per una set-
                   timana, voglia di stare con persone.

25 marzo 2009 – “Sono incazzata con il mondo intero”
                          Vuoi dire con te stessa!
                          “So bene la causa e il dolore si sta affievolendo”
                          M.I.

1 aprile – “Mi è morto un gatto. L’ultimo massaggio mi ha fatto stare me-
               glio alla spalla e mi sentivo più solida. Ora crollo con la morte
               del gatto”

25 giugno – M.I. (pressione forte)
                  “Più vigile, ma sprofondata. Colori, ma più sensazioni. Pen-
                  sieri che si sono aggirati nella mia vita di questo momento,
                  ma pensieri positivi, cosa strana perché ho pensieri negativi
                  in questo momento: è morta la sorella della mia socia in li-
                  breria, mia madre sempre più obesa deve fare unì’operazio-
                  ne per ernia ombelicale. Avevo iniziato con un pensiero ne-
                  gativo, ma fra me e me ho detto – basta, che diamine! – so-
                  no iniziati quelli positivi”









Cod.  A13          uomo          anni  63          insegnante in pensione




17 giugno 2005 – terzogenito, un mese prima di nascere la madre ri-
                          mane vedova e lo allatta piangendo. Da piccolo soffriva
                          per dermatite: ai Monti di Creta curato e superato il
                          problema. Nel ’76 la madre ha un tumore: tornata la
                          dermatite. Con il tempo si modifica la malattia: ‘der-
                          matite da contatto con bicromato di potassio’. Nei pe-
                          riodi acuti della dermatite, che si manifesta sempre
                          nei piedi, usa permanganato di potassio. Ernia discale
                          L3-L4, protrusioni alla lombare, discopatia.
                          E’ venuto perché vuole provare a curare la dermatite
                          Fuori dalla medicina convenzionale: ha provato con
                          L’omeopatia, naturopatia e altro.


Persona flemmatica, stati d’animo che tendono a implodere, molto timido si sforza di socializzare. Fa collage che ha esposto in mostre. Autoprotettivo. Trovo che i piedi hanno un’affezione infiammatoria cutanea acuta recidivante con piaghe sanguinanti e forte prurito. Credo che nasconda un problema al sacro perché cammina con una rigidità evidente della colonna vert forse condizionata dal bacino.



17 giugno 2005 – Propongo il M.I.

21 giugno – “La sera, dopo la terapia, andato a letto e non ho avuto qua-
                  si niente prurito contrariamente a prima che, come mi di-
                  stendo, ho pruriti. La notte ho dormito di meno. Nei giorni
                  successivi mi sono grattato di meno. Penso sia bene conti-
                  nuare così”
                  Le piaghe non sono più sanguinanti.
                  M.I.


24 giugno – “Dopo la terapia più fastidio al dx, il calore è diminuito. La
                  notte non ho dormito bene”
                  piedi: con olio di rosmarino per togliere il ‘fuoco’
                  Le piaghe si sono chiuse.


28 giugno – “Il rosmarino mi ha fatto bene: diminuito il fuoco per 2
                  giorni. Meno prurito. Il piede dx si sta asciugando parecchio”
                  piedi: con olio di rosmarino. Non richiede il M.I.


20 dicembre 2006 – “Di nuovo infiammazione, ho usato il cortisone che
                              mi ha fatto bene solo all’inizio. Con crema Optiderm
                              funziona di più. Ora, oltre la dermatite ho anche la
                              psoriasi”
                              Come stai interiormente?
                              “Incazzato”


22 dicembre – “I piedi sono meno congestionati, meno pelle aperta”
                      M.I. pressione forte
                      “Ho avuto la sensazione di avere i piedi nel mare”
                      Ha parlato: difficoltà all’ascolto delle sensazioni, di la-
                      Sciarsi andare, se non lo richiede non faccio M.I.


27 dicembre – “I piedi stanno meglioquasi tutte le ferite si sono chiu-
                      se. Non ho più prurito.Sto facendo sogni molto densi,
                      come dei cortometraggi, cioè più sogni uno dopo l’al-
                      tro. Mi è tornato alla mente in questi giorni una cosa mai
                      detta a qualcuno: fra gli 8 e i 12 anni, quando mi trovavo
                      da solo in casa avevo una cosa fisica, una sensazione for-
                      te, quella che se decidevo di camminare sollevandomi da
                      terra ce l’avrei fatta concentrandomi con la mente; che
                      avrei avuto una speditezza nel camminare, straordinaria
                      anche se di breve durata. E’ da un mese che mi è tornato
                      questo ricordo.”
                      In quel periodo eri a tuo agio con il proprio corpo?
                      “No, c’erano problemi. Forse è stato in quel periodo l’ini-
                      zio della consapevolezza della mia fisicità”
                     
                      Dalle sedute precedenti, sulla base del suo comporta-
                      Mento fisico e mentale e dalle mani che hanno manipola-
                      To col. vert e schiena, osservo problematiche forti. Inol-
                      Tre ha difficoltà di ascolto delle sensazioni, di stare in
                      Contatto con il suo corpo, a lasciarsi andare sia fisicamen-
                      Te che con il pensiero.
                      Mi rivolgo a lui: - nell’ultima seduta, massaggiando ho
                      Sentito dei problemi che forse non sono ancora sciolti,
                      certo c’è da tenere presente che può essere una mia im-
                      pressione, una illazione. Sta a te verificare. A me sembra
                      che ci sia un rifiuto del tuo corpo che risale a quando eri
                      piccolo.
                    
                      “Sono nato 42 giorni dopo la morte di mio padre e mia
                      madre mi allattava piangendo dal dolore”

                      Non dico nulla, ma credo che il rifiuto sia legato più a
                      Quanto detto più sopra, cioè che a 8 anni è stato il pe-
                      Riodo in cui ha preso consapevolezza della sua fisicità.
                      M.I.


29 dicembre – “Qualche sfogo di psoriasi sulle mani, più sulla dx”


15 gennaio 2007 – “Le mani vanno meglio ma con lentezza. A li-
                            vello fisico non ho fastidi”
                            viso: solo lato dx
                            quali differenze fra i due lati?
                            “Lato sx opaco, lato dx alcuni punti toccati erano
                            duri. Sentivo la muscolatura”

22 gennaio – “Ho sentito la differenza sul viso per tutta la sera e quan-
                    do sono andato a letto”


29 gennaio – viso: solo lato sx
                    “Avuto colori verde, rosso, arancio, blu, secondo dove ve-
                    nivo manipolato e tornavano gli stessi colori quando tor-
                    navi sugli stessi punti, ma questa volta non sento la diffe-
                    renza fra i due lati del viso. I piedi continuano ad andare
                    bene. Con il M.I. e con quello al viso ho notato che ora
                    ricordo i sogni.


8 novembre – E’ venuto per fare il punto della situazione.
                     “Scomparso il prurito da mesi. La psoriasi si è spostata
                     piano piano sulla punta delle dita ed è scomparsa.”


Sinceramente credo sentisse la necessità di non lasciare in sospeso il fatto che non era più venuto, positivizzando forse eccessivamente. Infatti avendolo incontrato varie volte fino ad oggi, mi ha parlato di varie recidive ai piedi curandoseli provando varie altre alternative.
Se da un lato trovava positivo sia il M.I. che quello sul viso riuscendo ad avere sensazioni, credo che dall’altro lato avesse una sorta di paura nel lasciarsi andare sempre più. D’altra parte bisogna considerare che ha passato una vita con implosioni e che a suo modo ora ha trovato una sorta di difesa che costituisce un equilibrio, se quanto detto è vero non va toccato a meno ché non lo decida lui stesso.




Cod.  A14          donna          anni  61          commessa pensionata




15 aprile 1992 – da giovane frequenti mal di testa. Ogni tanto dolori al-
                         la schiena. Ogni tanto dolori allo stomaco, digestione
                         lenta. E’ regolare di corpo usando pasticca alle erbe.
                         Tensione al collo e alla schiena. Incapacità di prendere
                         Decisioni. Vorrebbe non esserci: “Sono gemella, che ci
                         Sto a fare se c’è già mia sorella?” lei è nata per prima.
                         

Forte componente emotiva che si evidenzia anche nelle espressioni degli
Occhi e nella voce. Astrale che si impone. Avuto una relazione con un uomo arabo che poi si è sposato con un’altra, ma lei è rimasta fedele a questo amore. Evidente bisogno di essere mamma. Soprattutto è ingabbiata dai suoi pensieri che si ripetono.

Sedute nel ’93 – ’95 – ’98 – ha seguito molti dei miei stage nell’arco degli anni.


28 settembre 2005 – Si sveglia ogni 2/3 ore. Dolore e tensione alle spal-
                               le, alla schiena, mal di testa.
                               M.I.
                               “Ho sentito la testa e lo stomaco”

5 ottobre- “Dopo la terapia ho passato bene la notte. Non sento più tor-
                pore ai piedi. Anche la mattina dopo stato mentale piacevole.
                Ho spesso l’affanno. Oggi dolore alle gambe”
                M.I.
                “Durante il m. ho sentito lo stomaco come un languore, di
                vuoto e sentivo calore. Sentivo come un m. sulla fronte,
                 orecchie appannate, rilassata, vuota, volante”

12 ottobre – “Dopo la terapia dormo bene e a lungo, ma solo la prima
                   notte. Dolore alle gambe”
                   arti inf. – M.I.
                   “Ho sentito come se massaggiassi la fronte anche questa
                   volta”

19 ottobre – “Sempre bene la prima notte. Bene anche le gambe”

12 dicembre – M.I.

15 dicembre – “Dormo meglio con il m. fisioterapico”

5 gennaio 2006 – M.I.
                          “Sento il m. molto forte, mi sembra di essere stata in
                          barca. Sento molto lo stomaco e la testa, come un fa-
                          stidio che si scioglie su stomaco, la testa confusa.

12 gennaio – “Il sonno va meglio. Sbando spesso”
                    Consiglio una visita medica.

13 marzo – “Mi sento rilassata in tutto il corpo come se mi avessi fatto
                  il m. dappertutto. La testa me la sento frastornata”
                  E’ la seconda volta che le viene da piangere, ma si frena.

20 marzo – “Da qualche notte dormo poco”
                 M.I.

23 marzo – “Mi sono sognata Marcello Carosi (suo medico deceduto) che
                 doveva guardarmi la gola, ma mi sono svegliata. Dopo l’ulti-
                  ma terapia andata meglio”
                  Abbiamo parlato dei nodi da sciogliere, dell’accettazione di
                  Come siamo, il pensiero va con  il sentimento.
                  Capo, fronte – è andata nel torpore
                  “E’ diversa come esperienza dal M.I. Quello sui piedi mi fa
                  sentire il plesso solare, vedo colori, disegni. Il m. sulla testa
                  come se mi fossi addormentata e risvegliata da un sogno
                  bello”

16 febbraio 2007 – “Non va bene dentro”
                            M.I.
                            “E’ stato bellissimo. Un m. che sentivo in tutto il cor-
                            po. La sensazione di stae al mare, nell’acqua alta, ep-
                            pure non so nuotare!”

20 febbraio – “E’ stata una cosa molto forte, intensa, profonda. Mi ha da-
                    to tanto da pensare: vuol dire che uno ha la capacità di so-
                    spendere, di fermare il presente. Ti porta fuori, fuori dai
                    pensieri, fuori dal mondo, mi sentivo trasportata. Il fatto
                    stesso di sentire il m. sulle spalle, anche davanti. Di stare
                    nell’acqua profonda, io che ho paura dell’acqua. Quella sera
                    mi sono addormentata svegliandomi alle 7: ho fatto tutto
                    un sonno. Per due giorni sono stata senza forze fisiche, ma
                    è stata una bella esperienza”
                    Psicologicamente come ti senti?
                    “Non avevo voglia di pensare, di dedicarmi a qualcosa, mi
                    veniva da piangere, ma non è che non volevo piangere:
                    non mi sono uscite le lacrime – mi è successo la sera del
                    m. quando ero a letto. Non riuscivo a concludere i pensieri”
                    Che cosa è accaduto secondo te?
                    “Ci sto pensando. Forse mi sono guardata dentro”
                     Da che cosa lo deduci?
                     “Mi sentivo insoddisfatta di tutta la vita passata. Di non
                     aver concluso niente in tutti questi anni: la famiglia, il la-
                     voro, l’amore”
                     Ti sei guardata dentro in senso critico?
                     “Il senso critico c’era. Uscita dalla terapia ero euforica,
                     una bella esperienza, avrei voluto telefonarti, ma non vo-
                     levo disturbare. Mi sentivo calma, la sera andata a letto
                     con il mal di testa, ma la mattina stavo bene”
                     Il mal di testa mi pare che ti viene quando il tuo pensiero
                     È molto in fermento.
                     “Si è così”
                     (Le ho ricordato che avevamo già discusso sulla pericolosi-
                     Tà del senso critico quando ha la funzione negativa e qua-
                      Le è la sua origine. Abbiamo approfondito che cosa è il
                      M.I.)
                      A questo punto credo sia positivo che mi dici tu quando
                      Vuoi questo m.
                      “La prossima volta”

23 febbraio – “La chiacchierata mi è servita a calmarmi. La notte ho dor-
                    mito bene fino alle 7 di mattina”
                    Parlando viene fuori la necessità di altro tipo di massaggio.

6 marzo – “Sento ancora difficoltà a prendere fiato”
                M.I.
                “Mi sono addormentata come una stupida”

9 marzo – Ho spiegato ancora il significato di questo massaggio. La sua
               frase: sovrastrutture della mente che vuole prevalere sull’inte-
               priorità che emerge.
               “Ero preoccupata di aver sbagliato ad assopirmi perché è stata
               una mancanza di rispetto nei tuoi confronti”
               Abbiamo parlato sull’ipersensibilità e i contrasti che possono
               Insorgere nella mente. Che nel M.I. non c’è spazio per la cri-
               Tica, al contrario c’è accoglienza di quanto emerge.
               “Voglio continuare”
               M.I.

13 marzo – “Sono stata triste non so perché. Dolore alla cassa toracica.
                 Dolori muscolari. La notte mi sveglio con il mal di testa, poi
                 Mi riaddormento. COMUNQUE NON C’E’ NIENTE DA FARE, IL
                 CERVELLO PENSA, PENSA, PENSA. Faccio le cose sulle forze,
                 mi sento fiacca.

23 marzo – Capo

3 aprile – “Dopo l’ultima terapia stata molto bene. Dormito bene tutta la
               notte. La sera sono stata molto allegra. Durante la terapia mi
              sono apparse cose piacevoli del mio passato, rapporti affettivi.
               Stavo bene fisicamente, mi sembrava fosse passato tutto. Il
               Giorno dopo ho avuto il mal di testa, dolori al collo”
               Che differenza, secondo te, fra il M.I. e quello al capo? Non lo
               So, forse al capo si muove qualcosa nell’interno. L’integrativo
               Ti distende, ti rilassa. Tutti e due comunque positivi”
               Oggi cosa senti di aver bisogno?
               Gambe senza forze, sento che sbando. L’integrativo”
               M.I.

               Andata nel torpore. Finito il m. è rimasta a lungo, e per la pri-
               Ma volta, rilassata prima di alzarsi.

               “Mi pare che mi hai m. tutto il corpo, sento meglio la fronte,
               il plesso solare disteso, anche la schiena. Questa volta ho visto
               un colore rosso senza niente, non c’erano figure, le volte pas-
               sate ho visto figure nere”

6 aprile – “Stentato ad addormentarmi, ma poi ho dormito di seguito.
               Con questo m. mi sembra di guardarmi dentro da fuori. La se-
               Ra dopo la terapia, mi sentivo oppressa allo stomaco, difficoltà
               A respirare, respiro a singhiozzi”
               Cosa ti guardi da fuori?
               “La parte dello stomaco”
               Hai visiva la parte?
               “La sento, non la vedo. Inoltre mi si accentuano i battiti del
               cuore. Anche durante il m. mi sento fuori, ma non mi guardo,
               la sera mi sono osservata da fuori”
               Pensi mai alla morte?
               “Molto spesso, non mi spaventa, ma un rammarico per le per-
               sone che dovrei lasciare”
               Che cosa è che non ti è piaciuto della tua vita?
               “Tante cose, anche se le rifarei: la scelta del lavoro che non ho
               scelto, di non essere stata più vicina alla gemella, l’amore: una
               storia non finita, la mancanza dei figli che avrei tanto deside-
               rato anche se poi avevo paura di metterli al mondo, di non sa-
               perli educare”
               Guardarti dal di fuori che sensazione hai di te?
               “Di una persona imperfetta, forse malata, che ha sbagliato
               tutto”
               Questo esclude ciò che hai di positivo.
               “Di positivo ho poco, forse di positivo può essere l’aiuto che
               stiamo dando a mia sorella più grande. Di positivo non so ve-
               dere altro”
               Abbiamo parlato di cosa comporta vedersi dal di fuori; dell’in-
               Conscio; dello scaricare sul sacrificio; la perversione del pen-
               Siero negativo; cosa significa e cosa comporta rafforzare l’Io;
               attingere al sentimento; cos’è il ‘sano egoismo’; si può cam-
               biare il guardarsi dal di fuori con il sentirsi dal di dentro.

13 aprile – “E’ stato duro digerire le riflessioni. Dolori ovunque”
                Cosa pensi ti faccia bene oggi?
                “Schiena / spalle / fronte / capo”

17 aprile – M.I.

20 aprile – “Non è stato come le altre volte. Disturbata da vari rumori.
                Non sono riuscita a rilassarmi come le altre volte. Comunque
                Ho visto tanti occhi, ma non mi guardavano. Occhi su fondo
                Scuro, quasi nero, ma non erano occhi accusatori perché non
                Guardavano me. La sera fatica ad addormentarmi. Dolore al-
                La schiena e mal di testa”
                Mass. Fisioterapici

24 aprile – “Stata molto male dopo la terapia. Ieri ho cominciato a stare
                 meglio”
                 M.I.
                 “E’ andata bene. Mi veniva da piangere perché provavo sen-
                 sazioni belle, ma poi reprimo. Anche questa volta vedevo oc-
                 chi color azzurro, mi guardavano, su fondo chiaro, l’altra vol-
                 ta era tutto scuro e tanti occhi, oggi solo un paio di occhi ma-
                 schili su sfondo chiaro. Ogni volta questo massaggio mi da la
                 sensazione come se tu mi massaggiassi lo sterno, il plesso
                 solare. Ho notato che la commozione mi viene sempre quan-
                 do mi massaggi l’alluce e poi a me sembra che mi tocchi tut-
                 te le dita” (4° fase – alluce / concepimento, ma anche capo)

22 maggio – M.I.
                   “Ho avuto la sensazione di essere massaggiata dall’acqua.
                   Molto bello”
24 luglio – “Passato il dolore lombo-sacrale. Facciamo l’integrativo?”
                M.I.

29 gennaio 2008 – Ha avuto l’influenza e una ischemia: perdita di orien-
                            tamento, confusione mentale e segni al viso.
                            Ho lavorato per la circolazione del sangue, sul viso,
                            per il capo e organi: tutto molto delicato e movimenti
                            lenti.

Ho continuato a lavorare in questo modo per molte sedute; per due volte mi ha chiesto il M.I. e l’ho fatto, ma se precedentemente al TIA trovavo positivo farlo quando lei me lo chiedeva, ora ritenevo opportuno non farlo tenendo conto del suo pensiero contraddittorio, della personalità complessa e della mancanza di un neurologo con il quale consultarmi.





Cod.  A15          uomo          anni  73          arredatore – designer




5 dicembre 2006 – ictus a sx con perdita di sensibilità labiale, difficol-
                            tà di linguaggio. Mesi fa caduto: lussazione all’ome-
                            ro, frattura composta. Fatto fisioterapia, ma non al-
                            za completamente l’arto sup. Tende alla misantropia,
                            caduta di memoria. Vertigini quando si alza dal letto.


8 febbraio – M.I.
                  è andato nel torpore

12 febbraio – “Il giorno dopo la terapia caduto per strada, nulla di grave.
                    Vorrei ancora il m. dell’altra volta perché lo trovo rilassante
                    E positivo. Non c’è niente di cosciente perché ho dormito,
                    ma quando sono uscito sentivo una positività nel cammina-
                    re, più elasticità”
                    M.I.
                 
                    “E’ un massaggio che ha a che fare con delle forze; i movi-
                    menti del m. hanno a che fare con l’Euritmia.”

15 febbraio – “Ancora sensazione di perdita di equilibrio, di ottundimento
                    difficoltà a muovere l’occhio, però la sensazione di piacevo-
                    lezza, di essere un po’ vagante che mi piace, io tendo ad

                    essere pragmatico. I movimenti del m. mi sono affini come
                    
                    i movimenti euritmici”
                    Dal punto di vista dell’umore?
                    “Non trovo differenze. Mia moglie vede che sono più rilas-
                    sato nel viso. Non ho voglia di parlare molto, ascolto. Il m.
                    alla testa mi da più presenza, l’integrativo più rilassato”
                    M.I.

La terapia va avanti fino a maggio, ma non mi ha più chiesto il M.I.






Cod.  A16          donna          anni  71          stilista – imprenditrice




12 settembre 2006 – caduta un mese fa: grosso ematoma su coscia la-
                               tero anteriore esterno, gonfiore alla caviglia e piede
                               dx. Ha l’asma da vari anni.
                               Oggi l’ematoma è incapsulato, il medico dice di
                               Operare. Persona corpulenta.
                                Non è italiana

28 novembre – “Non va bene con il cuore e l’asma. Ho fatto cortisone ma
                       non va. Respiro male”
                       M.I.
                       “Ho avuto immagini: ho fatto una passeggiata in cam-
                       pagna dove ho la casa. Poi sono entrata in un lago di
                       luce dal quale entravo e uscivo. Poi ho perso il senso del
                       tempo e del luogo. Era molto forte la sensazione dello
                       scarico delle gambe, ma non so descrivere, solo che apri-
                       va qualche cosa.

                       Durante il m, dopo 10 minuti il respiro ha cominciato ad
                       Andare meglio. Esce dalla seduta con respiro normale e
                       Calmata l’asma. La invito a cercare di capire che cosa è
                       E cosa fa questo m.

5 dicembre – “Questo m. fatto l’ultima volta è particolare. I primi giorni
                    dopo la seduta è stato tutto normale, il quarto giorno avuto
                    una crisi di asma insieme a un totale malessere fisico e una
                    stanchezza profonda: tutto il giorno a letto, mi sono lascia-
                    ta andare a livello fisico e psichico. Il giorno dopo svegliata
                    con una tale chiarezza di ciò che dovevo fare. Stavo bene,
                    mi sono venute idee di creatività, un’esplosione che ancora
                    vivo come aperture. Penso che questo m. apre parti ener-
                    getiche che noi abbiamo. Sicuro che voglio rifare questo m.
                    M.I.

12 dicembre – “Sento molto beneficio a livello psichico soprattutto. Su-
                      pero subito i momenti di depressione. Qualche cosa è
                      pronto a fare dentro di me, la prontezza di affrontare
                      qualche cosa. Sento i centri energetici che stanno lavo-
                      rando, sento che il m. serve a pulirli. Nel disegno sono
                      più creativa. Sono consapevole di questo: è uno stato
                      di coscienza consapevole che è fantastico. Adesso mi
                      rendo conto che da 2/3 anni mi ero infossata, cioè la-
                      sciavo correre, quasi di indifferenza verso uno stato mio
                      e degli altri, come una chiusura che ora sta sparendo.
                      Mi sento in un processo vivo”
                      M.I.

20 dicembre – M.I.

11 gennaio 2007 – “Con l’umidità la caviglia si gonfia un pochino”
                            M.I.
                            “Ho notato che all’inizio del m. il battito del cuore ac-
                            celera un pochino con leggere aritmie, poi a poco a
                            poco riacquista regolarità. Mi pare che il corpo ritrova
                            qualche cosa. Sicuramente ha a che fare con un ritmo
                            che sento bene”

1 febbraio – M.I.

8 febbraio – “Penso che questo m. mi ha migliorato l’asma, anche gli
                  amici mi dicono che questo inverno sto meglio. Credo che
                  questo m. stia movendo qualche cosa”
                  M.I.

15 febbraio – M.I.
                    “Giorni fa ho sognato che qualcuno mi disturbava ed io che
                    dicevo di lasciarmi in pace perché Marco mi stava facendo
                    il M.I. Ero convinta di vivere il m. e le sensazioni che vivo
                    nel m. La mattina stavo bene. Sento un tale beneficio che
                    non voglio interrompere questa terapia, preferisco inter-
                    rompere l’ago-puntura per fattori economici. All’inizio, do-
                    po lo scarico, aumentano i battiti (2° fase), poi si regola-
                    rizza, diventa come fluido. Sarebbe interessante verificare
                    con l’elettrocardiogramma, cioè scientificamente cosa acca-
                    de”

22 febbraio – “Tre giorni dopo ho fatto un sogno: mi vedevo dall’alto io
                    che ero in un campo di football deserto. Stavo facendo gin-
                    nastica. Mi vedevo con le gambe in alto, sapevo che la le-
                    zione era finita, venivi tu che mi lanci una coperta per sta-
                    re calda e te ne vai. Nel sogno mi è venuto il pensiero: ma
                    Marco mette sempre la coperta piano, con delicatezza; co-
                    Me mai l’ha tirata? Ma lui ha fretta, deve occuparsi anche 
                    Di tutte le altre persone. Il suo servizio è di occuparsi de-
                    Gli altri. La mattina mi sono svegliata che ero equilibrata,
                    estremamente serena, con la voglia di fare una giornata
                    bella”
                    Le suggerisco di fare una ricerca personale su questo m.
                    Ascoltando le sensazioni tentando di essere presente con
                    La coscienza.
                    M.I. – pressione forte
                   “Sentito una pressione molto forte, volevo dirtelo quando
                   hai cominciato. Preferisco l’altro più leggero. Questo lo sen-
                   tivo anche più veloce (il tempo era sempre il medesimo che
                   con pressione leggera). Questo m. non mi ha dato fastidio
                   fisicamente, ma sul piano emozionale è stato quasi un
                   dispiacere”

1 marzo – “Ho una eccitazione nel fare collage. Tutto il corpo è in mo-
               vimento. Queto m. pulisce i centri energetici, questo è quel-
               lo che sento.
               M.I. – questa volta provo con lo ‘sfioramento’
               “Faccio sogni in luoghi che non ho mai conosciuto, né frequen-
               tato. Prima sognavo luoghi conosciuti. Sicuramente è un cam-
               biamento, è nuovo, ma non si può dire negativo o positivo.
               Con il M.I. sin dalla prima seduta , mi ha ridato una vitalità
               Che stavo perdendo”

22 marzo – M.I.
                 Abbiamo verificato che all’inizio della 2° fase accelera il batti-
                 To cardiaco, torna regolare dopo 5 minuti.
                 “Sento che questo m. fa come una pulizia interiormente”

2 aprile – “Un po’ di asma. Fatica per la partenza in …. Mi è mancata la
              seduta della settimana scorsa. Non ho aumentato la dose di
              cortisone. Dopo l’ultima terapia ho avuto una botta di buona
              energia”
              M.I.

26 aprile – M.I.
                “Quello che c’è di nuovo è che ho sentito che nella fase (mi
                fa vedere con le mani: è la 3° fase, la I) è come un cerchio.
                Con la testa (razionalmente) sembra che fai delle strisce che
                Vanno verso il basso, ma oggi ho sentito che le mani facevano
                Un cerchio, è vero?
                Effettivamente si.
                “Quando cambi il movimento (le fasi) il cuore ha piccole per-
                cezioni e si deve sempre adeguare, non lo vivo come disturbo
                è solo constatazione”

2 maggio – “Leggerezza della vita, una (suo nome) di una volta. Fatto le
                 cose con gioia, questo dopo 2/3 giorni dopo la terapia. Da
                 circa due mesi sogno mia madre, nel passato non mi succe-
                 deva. Questo anno non ho aumentato la dose di cortisone,
                 ogni anno, di questi tempi, devo aumentarla, sono molto
                 contenta”
                 M.I.

10 maggio – M.I.
                  “Piena di energia”
                  M.I.

17 maggio – “Dose di cortisone non aumentata. Reggo le fatiche, sono
                   calma”
                   M.I.

25 giugno – “Con il caldo e l’umidità ho dovuto aumentare la dose di
                  cortisone. Sono attiva nel muovermi per il futuro”
                  M.I.

Continuerà a venire fino al giugno 2008, ma abbiamo lavorato molto sull’apparato urinario e sul linfatico riducendo il diuretico, sull’ematoma incapsulato che alla fine si è sciolto.






Cod.  A17          uomo          anni  46          scenografo




16 gennaio 2006 – soggetto a lombo-sciatalgie, questa volta è rimasto
                            bloccato.

                            Poco estroverso. Stati di ansia che cerca di nascon-
                            Dere. Forse difficoltà economiche. Sposato con una
                            Figlia.
                            Varie sedute, sospende quando sta bene. Ritorna a

13 novembre – dolori alla lombare e cervicale con mal di testa

27 novembre – M.I.
                       è andato nel torpore

4 dicembre – “Non ho notato nulla diparticolare. Però ho avuto un senso
                    di allentamento di tensione. Nelle altre sedute avevo meno
                    tensione, ma durava poco, questa volta è durato più a lun-
                    go, anche ora lo sento più radicato. Ho un senso di legge-
                    rezza. Vorrei provare ancora. Ho la sensazione di un cam-
                    biamento e non di un semplice rilassamento”
                    M.I.

18 dicembre – “Migliora sempre di più: incide anche nel carattere, atteg-
                      giamenti meno negativi, più serenità, migliore partecipa-
                      zione nei confronti della vita”
                      M.I.

24 aprile 2007 – “Vengo da un periodo di grande stess, fatica. Dormo po-
                        co, stato agitativo, nervosissimo, rabbia. Vorrei rifare
                        l’integrativo”
                        M.I.
                        “Ho acquistato una certa tranquillità, ma gli eventi della
                        vita……”





Cod.  A18          donna          anni  41          attrice




27 dicembre 2007 – a 15 anni operata per una forma grave di scoliosi:
                              inserita una barra sulla col. vert. Per un anno è
                              stata a letto supina.
                              Oggi: artrosi cervicale avanzata, difficoltosa la mo-
                              Abilità dell’arto sup. sx, forti dolori al collo e spalle.

                              Persona versatile, pensiero sempre in fermento e
                              Produttivo, iperattiva, capace di autocritica, notevo-
                              Le volontà di pensiero, ovviamente accompagnata
                              Dalla paura della salute fisica.

10 gennaio 2008 – M.I.
                            “Ho sentito come se avessi una mano all’altezza del
                            cervelletto”

14 gennaio – “Dopo la terapia, uscita, ho avuto una calma improvvisa e
                    poi una sorta di depressione, più che una depressione mi
                    sentivo una tristezza molto forte come quando è morto mio
                    padre. Però il giorno dopo ho avuto il ciclo, ma il giorno ap-
                    presso stavo bene. Uscita dalla terapia, in macchina ho
                    avuto ancora la sensazione della mano sul cervelletto. Pen-
                    so che sto facendo un buon percorso”

14 febbraio – “Ho Scoperto di avere fibromi e un polipo”
                    (la vedo agitata anche se copre con il pensiero)
                    M.I.
                         
18 febbraio – “Dopo la terapia mi è venuta malinconia invece di nervo-
                    sismo, però ho avuto anche un po’ di pace, anche se ave-
                    vo un po’ di mal di testa”
                    M.I.
                    “Sussulti durante la terapia. Mi pare meglio delle altre
                    volte. La prima volta che il m. non coincide con il ciclo”

17 aprile – “Ho un corpo troppo freddo”
                M.I. – il tocco è più forte

21 aprile – “Dopo la terapia molto calma, anche il giorno dopo, poi
                 tornata un po’ di depressione”
               

24 aprile – “Il morale va meglio”
                M.I.

28 aprile – “Va un po’ meglio. Il giorno dopo momento di crisi perché mi
                dicono che penso troppo a me. L’integrativo mi ha aiutato a
                capire meglio la situazione”

30 aprile – M.I.
                “Sta migliorando l’approccio con il m. Prima disagio iniziale
                quando le sue mani sono sui malleoli (2° fase), ora molto
                meglio”

8 maggio – M.I.

12 maggio – “Sono avvilita per la cistite. Dopo la terapia ho una certa
                   calma. Nel pomeriggio ho sentito qualcosa che è come se
                   remasse contro, mi sento nervosa”

22 maggio – M.I.
                   “Durante il m. alla gamba dx mi è aumentata la salivazio-
                   ne. Nel passaggio alla gamba sx la salivazione è tornata
                   normale. Propongo di provare ad iniziare il m. sulla gamba
                   sx”
                   Accetto di buon grado perché la persona sta cercando di ca-
                   Pire qual è la funzione del M.I.

5 giugno – M.I. – inizio sull’arto inf. Sx
                è andata subito nel torpore per la prima volta
                “A differenza delle altre volte, in cui mi sentivo cullata dal-
                l’acqua, questa volta era come se stessi sprofondando in qual-
                cosa di più solido e più caldo. Però così veloce non era mai
                successo. Tendenzialmente ho un’immagine costante”
                Che differenza trova fra il sogno della notte e questo torpore?
                “La notte non sono vigile, qui entro – esco perché sento la
                percezione delle mani sul corpo”

9 giugno – “Mi accorgo che dopo l’integrativo passano ¾ giorni e mi sen-
                 to strana. Quasi sempre il giorno dopo mi sento triste, appe-
                 na finito il m. mi sento tranquilla. Anche sentirmi strana di-
                 pende dalla tristezza. E’ un po’ come quando andavo in anali-
                 si: appena dopo la seduta ero tranquilla, poi veniva la tristez-
                 za”
                 Abbiamo cercato di individuare le differenze fra l’analisi e
                 Questa terapia.

13 giugno – “Dopo la chiacchierata ho pensato molto. Sono curiosa, ve-
                  diamo se il percorso che mi propone di conoscere il mio cor-
                  po può essere positivo”
                  M.I. – iniziato sull’arto inf. Sx
                 “Ho avuto immagini più nitide. In genere quando ho sensa-
                 zioni fisiche mi va sul capo dietro, sento calore, oggi le sen-
                 sazioni andavano tutte sulla pancia. All’inizio ho sentito come
                 se la stanza si aprisse e lei che mi massaggiava sotto i portici
                 di Bologna, chissà perché, poi all’improvviso stavamo cammi-
                 nando. Ogni volta è un’esperienza diversa. Molto rilassata,
                 più delle altre volte. Andavo e venivo dal torpore. Facciamo
                 bene a partire dalla sx, ma è da riprovare la dx”

16 giugno – “Per la prima volta dopo il M.I. non ho avuto il senso di
                  tristezza”

7 luglio – “Le mestruazioni non sono più dolorose. Sono un po’ agitata”
               M.I.
              “Troppo caldo, poco concentrata; è iniziato bene, ma poi trop-
               po caldo. Inizialmente ho avuto immagini di bambini, poi de-
               concentrata per il caldo”

17 luglio – “… Ho paura di fare l’integrativo, ma voglio provare. Ho un
                senso di panico: ho troppi dolori”
                M.I.
                “Iniziato con paura poi passata, andata nel torpore: immagini
                di montagne poi hosentito un morso alla vescica. Vedevo l’im-
                magine sua poi sopra l’immagine scritta di Giorgio Alpi, il dot-
                tore dal quale andai anni fa per la cistite. Torpore lungo”
                Che differenza trova tra l’integrativo e il palloncino?
                “Con il palloncino mi rilasso di più”
                
                Dalla conversazione emerge che il pensiero controlla troppo,
                anche la decisione di andare nel torpore…e ci riesce. Si ricor-
                da quando entra nel torpore e quando ne esce.

21 luglio – “Dopo il M.I. apparente calma e poi viene l’agitazione e penso
                molto. Situazione sotterranea di problema maternità. Non so-
                no tranquilla”
                Che cosa va a toccare l’integrativo?
                “Contribuisce a smuovere le antenne, vuol dire che devo sca-
                vare. Va a un sentire profondo, vedo degli aspetti, ma da sola
                non ce la faccio. Non riesco a darmi delle risposte, il fisico si
                arrabbia”
                Le ricordo che non stiamo facendo sedute psicanalitiche. La
                Direzione è di allentare, di accogliere, di accogliere se stessa.
                “Adesso sento il tempo che corre”

31 luglio – “Il giorno dopo l’ultimo nostro incontro di cui sono stata con-
                tenta, ho orinato molto, il giorno successivo forte cistite”
                M.I.
                “Oggi volevo che non smettesse. Rilassata, anche se ogni
                tanto veniva l’incubo del catetere che dovrò mettere per la
                biopsia”

9 ottobre – M.I.
                 “Mi sono lasciata andare di più”
                 Si è abbandonata di più durante il m. su arto inf. Dx che non
                 Sul sx.

13 ottobre – “Dopo la terapia andata bene per due giorni, poi tornata la
                   cistite. Oggi sto un po’ meglio”
                   M.I.
                   “Mi sento risucchiata come se il lettino si aprisse sotto, ma
                   in modo non violento. Non ricordo niente durante il m.”
                   Gli organi della pancia si sono rilassati come l’ultima volta
                   E lei va più in profondità, più abbandonata.

16 ottobre – “Momento faticoso nel confronto con il medico rispetto al-
                   l’inseminazione perché lui è contrario. Dopo la terapia è
                   andata benissimo dal punto di vista energetico e psicologi-
                   co. I dolori di cistite sono tornati il 3° giorno dopo la tera-
                   pia”
                   Ha capito dove va ad agire il M.I.?
                   “Che va molto in profondità”

27 ottobre – “Sono stata male con vomito forse per la pillola preparato-
                   ria all’inseminazione. Sono demoralizzata”
                   M.I.
                   “Immagini di alberi isolati con tavolini da pic-nic come in
                   attesa di un pranzo, ma non c’era nessuno. Colori scuri”

30 ottobre – “sono stata bene con la cistite. Un po’ nervosa perché mi
                   hanno rubato un testo”
                   M.I.
                   “Mi rilassavo e mi veniva una sorta di paura e cercando di
                   capire che tipo di paura, la relazionavo al plagio che mi
                   hanno fatto” (si riferisce al testo)

                   Penso sia possibile che c’erano due stati d’animo: la pau-
                   Ra nel rilassarsi, ed è comprensibile se si ricorda l’anamne-
                   Si, e l’arrabbiatura per il plagio subito. Infatti durante il m.
                   Si poteva notare nell’espressione del viso che naso, labbra,
                   mento e muscoli laterali della bocca erano contratti: ciò de-
                   nuncia arrabbiatura non paura.

3 novembre – “Mi gira la testa. Passato notti insonne. Bene la cistite per
                     3 giorni, ora poco dolore”
                     M.I.
                     “Immagine di un posto a vetri opachi, tutti entravano e io
                     non ci riuscivo. Una striscia di vetri ma senza palazzo.
                     Poi ho pensato che era buono il fatto che non riuscivo
                     Ad entrare, perché vedevo tutta questa gente che entra-
                     Va ma non riusciva. Comunque vissuto con tranquillità”

6 novembre – “Dopo la terapia la notte avuto la nausea, poi passata.
                     Sia mio padre, che mio fratello, che io quando ci sono
                     Ansie viene subito nausea e vomito. Incredibile, ma non
                     Ho più mal di testa”

17 novembre – M.I.

15 gennaio 2009 – “Non è andata bene la fecondazione artificiale”

26 febbraio – M.I.
                    “Mi sono rilassata”

2 marzo – “Questa notte inquietudine per brutti sogni. Dopo l’ultimo
                massaggio stata bene, anche di notte non avuto inquietudini.
                SENTO CHE E’ IL CORPO CHE MI RICHIEDE L’INTEGRATIVO”

30 marzo – M.I. -  tocco più forte
                 “Ho notato la pressione”

2 aprile – “Mi sono rilassata: non potevano che fare l’integrativo. Ho ca-
               pito che nel nostro percorso ci sono dei momenti in cui si de-
               ve fare l’integrativo. Sento un’altra necessità: le gambe. E’ un
               anno e 3 mesi che faccio terapia da lei, comincio a capire il
               percorso necessario da fare. Ho capito di cosa ho bisogno mo-
               mento per momento. Forse è il M.I. che mi ha fatto stimolare,
               con la pressione maggiore, il pensiero delle gambe”

14 maggio – M.I.
                   “All’inizio rilassata bene. Quando è passato sulla seconda
                   gamba iniziato scene del quotidiano e poi ho cominciato a
                   vedere le cose della mia vita passata, da ora a 15 anni fa.
                   Sensazione buona. All’inizio mi sono un po’ spaventata, poi
                   Passato. D’inverno questo m. è più accogliente, ti senti coc-
                   Colato, la coperta calda, le sue mani con calore; d’estate è
                   Diverso, ma devo verificare; c’è più luce, il corpo sta diver-
                   Samente, quindi la percezione è diversa”

19 giugno – “Nell’insieme sto abbastanza bene, ma stanca”
                  M.I.
                  “Oggi per la prima volta ho visto colori intensi: verde, fuxia,
                  arancio, che facevano un po’ da filtro alle immagini. Poi an-
                  data nel torpore. Risvegliata nel passaggio con l’altra gam-
                  ba: discontinuo, mi lasciavo andare, poi tornava il pensiero,
                 poi di nuovo mi lasciavo andare. La fase finale sento molto
                 forte” 

22 giugno – “La notte dopo il m. ho sognato un amico, che non vedo da
                  due anni, che si impiccava. LA TERAPIA MI PORTA AD UN
                  RILASSAMENTO CHE CONTRASTA CON LE ENERGIE CHE DE-
                  VO AVERE PER IL LAVORO”
                  Le ricordo che da tempo è lei che richiede il M.I.

26 giugno – M.I.
                  “Sono un po’ stordita, ma mi scarica molto dalle tensioni.
                  Le sensazioni sono più decise rispetto al m. leggero”

22 ottobre – M.I.
                   “All’inizio fatica, poi bene: sono entrata in una sorta di di-
                   stacco, una parte di me che si è staccata, inizialmente non
                   sapevo che ero io, poi ho capito che ero io da piccola che
                   guardavo il lavoro che stava facendo lei. Poi tornata la dif-
                   facoltà, rientrata negli impegni di tutti i giorni. C’è differen-
                   za: questo m. se si fa di mattina o di pomeriggio. Di matti-
                   na più ricettivo a tutto: capacità di lasciarsi andare è più
                   difficile. Verso la fine del m. tornata nel torpore. Difficile
                   uscire da questo stato e riprendere la quotidianità”

5 novembre – M.I.
                     “E’ due volte che mi succede di spaventarmi. Mi spavento
                     perché è come se cascassi da una montagna, poi mi rendo
                     conto che sto sul letto e mi tranquillizzo. Da quando mi
                     sono alzata ho un senso di nausea, strano, non mi era mai
                     successo. Quando mi sono ripresa finito il m. mi girava la
                     testa. Sento la perdita dei puntelli e di equilibrio quando
                     cammino”
                     Noto che il viso è particolarmente rilassato, questo confer-
                     Ma l’osservazione, durante il m., che si era abbandonata
                     Molto di più di prima.

Mi ha telefonato giorni dopo accusando un forte mal di testa che ha durato vari giorni. Dalla voce si capiva che c’è stato uno spavento di cui non mi ha parlato.
Successivamente mi ha ritelefonato per dirmi che non appena diminuiti gli impegni di lavoro avrebbe ripreso la terapia.
Un obiettivo della persona che viene massaggiata è quello di ‘accogliere’ ancor prima di riflettere, quanto emerge dall’esperienza; la stessa cosa vale per chi opera con il M.I., cioè accogliere le reazioni della persona, quindi fare delle ipotesi lasciano il tempo che trovano.
Ciò che si evidenzia in questo caso è la difficoltà di armonizzare il pensiero con il fisico, tanto più condizionata da un vissuto particolarmente pesante e determinante. L’ostacolo maggiore, a mio avviso, sono le sovrastrutture che impediscono al pensiero di osservare un fatto da ogni angolazione, di essere così creativo da riuscire a formulare pensieri nuovi invece di restare nella sicurezza di quelli che ci proteggono. Questo è il problema per la maggior parte degli esseri umani di cui io faccio parte.







Cod.  A19          donna          anni  87          casalinga




27 febbraio 2007 – è già venuta sporadicamente in passato per problemi
                            alle ginocchia, problemi di circolazione del sangue agli
                            arti inf. – traumatizzata dalle bombe dell’ultima guer-
                            ra cadute vicino a lei per strada, caduta abbondante

                            dei capelli. Ha un’ansia profonda, cronica smania ai 

                            piedi, il dx si muove più del sx. Difficoltà di accetta-
                            zione dell’età e delle conseguenze.  
                            Sempre stata iperattiva. Guida la macchina
                            sovente viene a Roma a trovare la figlia. Sguardo
                            sveglio, attento, modi un po’ rudi. Ha paura di cade-
                            re (ha segni di perdita di presenza).

                            Per la prima volta riceve il M.I. e per la prima volta
                            Non lo propongo perché non ci sono le condizioni per
                            Un dialogo di questo genere.

                            Va nel torpore dopo 20 minuti. La smania ai piedi
                             Passa durante il torpore finito il quale tornano a
                             Muoversi.
                            
                             “Come mi sono riposata bene! Oh che bel riposo.
                             Grazie, mi sento molto bene”
                             E’ la prima volta che la vedo sorridente, con uno
                             Sguardo di gratitudine, dolce.

2 marzo – M.I.
               Torpore dopo 15 minuti. Piedi: come nella seduta precedente

6 merzo – “Mi sono ricordata un sogno. Generalmente non li ricordo”
               M.I.
               Torpore dopo 25 minuti. Piedi: come nelle sedute precedenti,
               ma durante il torpore piccoli movimenti del piede sx.

9 marzo – M.I.
               “Mi sento bene”
               Non è andata nel torpore. Piedi in movimento per tutta la se-
               Duta. Dovendo partire dopo la seduta ha prevalso l’ansia.

20 marzo – “Ho paura di cadere”
                 M.I.
                 Va sempre nel torpore dopo 15 o 20 minuti

23 marzo – “Ho paura di cadere”
                 M.I.

15 maggio – M.I.
                   Nervosa per tutto il tempo

18 maggio – M.I.

25 maggio – “Ho paura di cadere”
                   M.I.

19 ottobre – “Ho paura di cadere”
                   M.I.

23 ottobre – M.I. – andata nel torpore

26 ottobre – M.I. – andata nel torpore

13 novembre – M.I. – andata nel torpore

23 novembre – M.I.
                       Non parla più della paura di cadere

18 dicembre – M.I.

8 aprile 2008 – 3 mesi fa si è rotta il femore dx, operata, tutto bene,
                       ottima ripresa, cammina normalmente, è venuta per
                       dolori muscolari e di sciatica tutto arto inf. Dx

Sta perdendo la presenza, ripete spesso le stesse cose, è meno agitata del suo solito, molto meno energia. Ho ritenuto opportuno lavorare con i massaggi fisioterapici.






Cod.  A20          uomo          anni  44          illustratore




13 aprile 2007 – Sposato, ha due bambine: la più piccola soffre per la
                         preferenza del padre della più grande. Sembra che il
                         problema si sia risolto. La moglie ha chiesto la separa-
                         zione. Sta attraversando un momento difficile: 3 anni
                         fa ha perso la madre e da un mese è deceduto il padre.
                        
                         Apparentemente si mette in discussione, quando si la-
                         Scia andare dichiara che lui è molto lucido, obiettivo,
                         razionale, sono gli altri che ‘sbarrellano’. Persona socie-
                         vole frequenta gli amici quando è solo sentimentalmen-
                         te, quando vive un rapporto sentimentale si chiude nel
                         rapporto. Molto ansioso cosa che nega con sicurezza.
                         Qualche anno fa ha partecipato ad un mio stage solo
                         Perché stava facendo la corte a quella che poi è diven-
                         Tata sua moglie. Ora è venuto perché: “Sto attraver-
                         Sando un periodo molto difficile”. Un’amica comune gli
                         Ha parlato di un massaggio particolare.
     
                         M.I.

15 aprile – “In questo periodo prendo ‘Notte’ o la Melatonina per dormire
                Il giorno del m. alla sera ho avuto difficoltà ad addormentarmi
                Poi mi sono svegliato durante la notte, avevo un battito cardi-
                Aco rapido, ma poi mi sono riaddormentato. Il giorno dopo
                Pensavo di star male avendo dormito poco, invece mi sono
                Sentito proiettato da una spinta positiva. Una centratura che
                Mi ha fatto star meglio nel pormi agli altri. Anche ora mi è ri-
                Masta la sensazione fisica del massaggio”
                M.I.
                Oltre che a proporgli di cercare di capire, mediante il vissuto
                Durante il M.I. cosa fa questo m., gli stimolo la curiosità di
                Vedere cosa succede sospendendo Notte o Melatonina.

18 aprile – “Mi sveglio con affanno. La sera dopo la terapia ho stentato a
                dormire e ho dormito poco tutta la notte”
                Gli spiego che a mio avviso c’è un contrasto tra la sua struttu-
                Ra ansiogena e iperattiva e il M.I. che stimola la calma. Quin-
                Di è lui che deve decidere se andare avanti con il M.I.
                M.I.
                “Ho tardato a rilassarmi davvero, quindi come se fossi entrato
                a situazione già iniziata. E’ partito un film: visioni cromatiche,
                forme e colori prima indistinte poi tridimensionali, anche per-
                sone, poi una cosa più articolata. Appena ho provato ad in-
                pervenire ho potuto introdurre io quello che volevo. Quindi
                da film passivo è diventato attivo: mi piace in assoluto. Sta-
                va a me decidere se lasciare al passivo o renderlo attivo. Co-
                munque ero in uno stato di rilassatezza profonda sia fisico che
                mentale, tranne la sensazione fisica come se qualcuno mi
                spingesse il cuore. Nella realtà sento un’oppressione cardiaca:
                durante il m. la sentivo ogni tanto. Certe volte non sentivo il
                tocco, altre volte era il tocco che interveniva a stimolare quel-
                lo che vivevo”
                Gli ripropongo di vedere cosa accade senza prendere Notte.

27 aprile – “Si replica in maniera diluita quello che si verifica durante il
                m.: momenti di tachicardia, sprazzi di assoluta serenità, pas-
                sa lo stato d’ansia (prima volta che la menziona) una forza
                maggiore che sostiene, fiducia maggiore.
                Affronto le cose che in genere rimando. Più centra-
                to. Dormo un po’ meglio però la sera dopo la terapia. Non ho
                dormito, ma non ho preso niente e non ne ho risentito più di
                tanto. Ho parlato con mia moglie con tranquillità come non
                succedeva da tempo.
                M.I.
                “Sento che si liberano ambedue gli emisferi, ma ognuno in
                modo diverso. L’emisfero dx: si sprigionano le sensazioni
                cromatiche a ondate di colori. L’emisfero sx: sequenza di
                massime, di eventi fra il vero e l’inventato; facce che mi tor-
                nano ad ogni seduta, ma in particolare una faccia torna sem-
                re. Ho sentito l’arto inf dx completamente abbandonato, il sx
                teso. Quando sento il contatto nel m. cambia colore. Questa
                volta non c’è stata tachicardia”

4 maggio – “Sempre più presente serenità e gestisco meglio le relazioni.
                 Più abbandono”
                 Gli propongo di fare una ricerca: vedere cosa succede se il
                 Pensiero non guida, lasciare la decisione dell’essere passivo
                 O attivo. Semplicemente ascoltare le sensazioni provocarte
                 Dal m. e lasciare che il pensiero vada dove vuole nel bene e
                 Nel male.
                 M.I. – tocco più leggero e più lento
                 “Sentito un tocco diverso. Niente di cromatico. Profondo ri-
                 lassamento. Su arto inf dx: immagini, sensazioni ben circon-
                 stanziate, ben definite. Su arto inf sx: più libera,fatta di sen-
                 si più che di immagini. Forse la prossima volta potremmo
                 iniziare con l’arto inf sx!?
                 Buona idea.

11 maggio – “La sera dormito benissimo. Non più palpitazioni, né tachi-
                   cardia. Maggiore sicurezza”
                   M.I. – è andato presto nel torpore
                  “Non c’è più la diversa sensazione tra un arto inf. e l’altro,
                  è un omogeneo continuo”

5 giugno – “Questa cosa (la terapia) mi sta portando verso un equilibrio.
                Sento che è a medio, lungo termine. Oggi mi sento un po’
                Stanco, ma dipende dal caldo”
                M.I.

29 settembre – “Mi alzo con nodo alla gola dovuto all’angoscia, insicurez-
                       za del futuro. Terra che mi manca sotto i piedi dovuto al
                       tradimento della mia compagna (la moglie), perdita della
                       fiducia in lei”
                       Come affronti l’angoscia?
                       “Mi aiuta il nuovo rapporto che ho con una donna. Ho
                       delle certezze”
                       Sarebbe bene riflettere su cosa comporta avere le cer-
                       Tezze.
                       M.I. – ho aggiunto una fase, la 7°
                       “Non ho visto colori. Ondate di energia misto al senso
                       di rilassamento che partivano dal basso verso l’alto. Sen-
                       sazione di rimescolamento interno. Avuto un brano musi-
                       cale. La costante è che è come se si aprisse un varco,
                       entrare in una dimensione altra: da una sensazione fisica
                       passi ad uno stato diverso, una dimensione diversa e
                       questo avviene da un momento all’altro, in maniera re-
                       pentina”
                       Non si è accorto della 7° fase

9 ottobre – “Il M.I. mi cala un po’ l’ansia. Sto meno in affanno. Non mi
                 sveglio quasi più con il nodo alla gola”
                 M.I.
                 “Non sono andato nello stato profondo come in precedenza.
                 Non sento più la dx o la sx, c’è più unità. Verso la fine fasti-
                 Dio alla schiena. Nell’ultima parte, il nuovo movimento (la
                 Spirale) ho avuto la sensazione di un arto inf., il sx, poggia-
                 To su qualcosa in alto, l’arto dx come se fosse di gomma,
                  poggiato in basso. Senso di rilassamento fisico più profondo.
                  Non ci sono più i colori. 

Mi ha telefonato: il rapporto con la compagna si è solidificato, è presente con le figlie in maniera costante e fa il padre, lavora molto.







Cod.  A21          donna          anni  45          usciere




27 marzo 2007 – rapporto conflittuale con i genitori, non si è sentita
                         amata. Ha un figlio nato da un rapporto con un uomo
                         molto più grande di lei dal quale è separata. Difficoltà
                         nei rapporti affettivi e nelle amicizie. Nell’arco della sua
                         vita molti problemi fisici e organici, molti incidenti di
                         macchina, ricca di sensazioni emotive e contraddizioni,
                         psicologicamente poco stabile.

                         Di che cosa sente di aver bisogno?
                         “Serenità, affetto, vorrei sentirmi libera di dire senza
                         essere criticata”
                         Lei si piace?
                         “Non molto”

                          Lavoro su piedi con la reflessologia e sul capo

23 aprile – M.I. – andata per un poco nel torpore
               
26 aprile – “Dopo la terapia snso di leggerezza sulle gambe e interior-
                mente, meno aggressiva, molto più tranquilla. Per i primi
                2 giorni ho orinato di più”
                M.I.
                “Durante il m. ho avuto l’immagine di tentacoli di un polipo
                e una voce che ha detto: ‘è lì il problema’, poi si è trasforma-
                to in radici affondate nella terra, un albero grande: si vedeva
                più il tronco che le foglie. Strano, era come una radiografia,
                radici dentro la terra, ma le vedevo”

3 maggio – “Ho chiaro quello che sta succedendo: gran pace la sera, se-
                 reità, tranquillità. Il giorno dopo sono nervosa, intrattabile,
                 rabbia. La stessa energia, ma la sera mi dà serenità, sono
                 costruttiva. Il giorno dopo energia che diventa esplosiva, non
                 riesco a gestirla. La mattina la rabbia non ha ragione di es-
                 serci, esiste perché fa parte di me. Dopo la terapia mi addor-
                 mento serena, senza difficoltà, ma i sogni sono angoscianti”
                 (in genere si addormenta sul divano davanti alla TV e per
                  questo ha forti dolori alla schiena e al collo)

7 maggio – “Attacco di panico: rabbia sul dovere di fare, non voglio co-
                 strizzoni”
                 M.I. – andata nel torpore
                 “Gli ultimi 10 minuti sentivo la testa che batteva soporattut-
                 to a sx. Uscita dal torpore ho avuto l’immagine del fratello
                 di mio padre: è stata una persona di cui mi fidavo e che ha
                 tentato di violentarmi, ma non c’è riuscito, io avevo 25 anni.
                 Avrei voluto interrompere il m. Fatto fatica ad andare nel tor-
                 Pore. Sospiri che mi aiutavano a scaricare la tensione. Sulla
                 Caviglia sx, nel m. sui malleoli io vedevo un 8, una cosa posi-
                 Tiva che mi ha fatto entrare nell’8 dei tarocchi ed ioi mi sen-
                 Tivo come stare nella carta e che formavo l’8. Così sono usci-
                 Ta dal senso di fastidio, dal bisogno di muovere la gamba, di
                 Smettere il massaggio”
                 Ricordo che è importante sentirsi liberi far interrompere il m.
                 Quando si sente che qualcosa non va.

14 maggio – “Come mai il suo m. sulle gambe lei scende dal ginocchio
                   alle dita dei piedi, mentre per il linfodrenaggio si va a sa-
                   lire ed io ne sento il beneficio, ma il beneficio alle gambe
                   e la leggerezza la sento anche con il suo m.?”
                   Cerchi di arrivarci da sola un po’ alla volta. Cominci con il
                   Chiedersi se i due m. sono uguali, hanno la stessa finalità?
                   “Dopo il m. fatta molta pipì in più rispetto alle altre volte
                   che comunque erano abbondanti. Ho pianto anche molto e
                   con facilità.
                   M.I.
                   “Oggi ho avuto l’immagine del mio compagno. Pur non as-
                   somigliando per nulla al fratello di mio padre, c’è qualcosa
                   nel mio compagno che mi ricorda mio zio, l’altro (lo zio) lo
                   vedevo molto grande ma distaccato e in alto, sospeso. …
                   (nome del compagno) era accanto a me e mi guardava con
                   occhi fissi. Era lui, ma gli occhi e lo sguardo non erano suoi”

17 maggio – “Il compagno mi ha lasciato. In più mio figlio mi ha cacciato
                   di casa”

                   Mi ha parlato per tutta l’ora. Alla fine le ho detto che ho ac-
                   Cettato di ascoltare i suoi problemi come provocazione, cioè
                   Farle constatare che lei va già da uno psicologo, che la mia
                   È una terapia pratica e non verbale. L’importanza di avere
                   Chiaro cosa le dà una terapia e cosa le dà l’altra.

21 maggio – M.I.
                   “Nel vestirmi ho avuto il cuore che mi batteva veloce. E du-
                   rante la terapia nella fase in cui mi toccava la caviglia ho
                   sentito uno scarico e il cuore leggermente con più battiti e
                   in quel momento respiro più forte: accade ogni volta che
                   fa l’integrativo”

24 maggio – “Ho notato che non riesco a fare all’amore dopo che sono
                   venuta a fare la terapia. L’avevo già notato, ma ho voluto
                   esserne sicura. Sento meno la parte fisica, meno deside-
                   rio. Forse c’entra anche la cura che mi ha dato il dottore.
                   Nel fare all’amore non mi sento più vibrare. Quando vibro
                   Lui lo sento più appassionato, maschio, quando no vibro
                   Lo sento aggressivo, violento. Riesco a dosarmi”
                   m. fisioterapico

28 maggio – Cosa sente di fare oggi?
                   “L’idea di fare una volta l’integrativo e una volta il fisiotera-
                   pico mi pare va bene”
                   M.I.
                   “Un momento ho avuto la sensazione di cadere (ha fatto
                   uno scatto con gli arti inf.), altro momento breve ho avuto
                   fastidio su gola, ma brevemente”
                   Le accade spesso la sensazione di cadere?
                   “La se, prima di addormentarmi”

4 giugno – “Molti sogni delle mie storie passate. Da molto tempo non le
                 ricordavo. Il sogno è così bello e vivo che vado in tachicardia”
                 M.I.
                 “La tachicardia dipende perché vado col pensiero sulla quoti-
                 dignità facendo fatica a tornare sulla sensazione piacevole
                 che da il m.”

26 luglio – “Sono un po’ depressa”
                M.I.
                Lei guarda sempre ciò che non va, che è in ombra. Forse è
                Bene anche riconoscere gli aspetti positivi.

2 agosto – “Vacanze da decidere”
                Consiglierei, fra le varie possibilità da lei menzionate, di an-
                Dare da sola in Grecia o a Celleno.
                M.I.

15 ottobre – “Sono andata in vacanza a Celleno, mi sono trovata benis-
                   simo, la ringrazio molto. La mamma ha avuto un ictus. Sto
                   facendo il trasloco dei miei genitori, la mia schiena è dolo-
                   rante. Ho rincontrato un amico d’infanzia e mi ci sono inna-
                   morata.

15 novembre – M.I.

22 novembre – “Sto rallentando la mia vita. Ho avuto un momento di
                       crollo. Difficoltà di rapporto con i miei genitori, con mio
                       padre. Dopo la terapia mi sono data un po’ di tempo per
                       me. Ricordo i sogni quando mi alzo il giorno dopo la tera-
                       pia”
                       M.I.
                     “Ho avuto brividi. E’ la prima volta che mi capita con il m.”

31 gennaio 2008 – M.I.
                            “Ho avuto molti brividi sulla schiena. All’inizio fastidio
                            del movimento lento, poi mi ha aiutato a calmare la
                            tachicardia nel senso che il battito del cuore è rapido”

7 febbraio – “La notte dopo la terapia fatto sogni non tranquilli, svegliata
                  e per riaddormentarmi mi aiutava seguire con il pensiero la
                  lemniscata che lei mi fa alle caviglie. Mi trovo bene con lo
                  psicologo”

11 febbraio – M.I.

18 febbraio – “Dopo la terapia molti sogni, anche brutti, angosciosi”

10 marzo – micromassaggio al capo

17 marzo – “Sono stanca. Il giorno dopo la terapia stata bene: una cari-
                 ca ma rilassata, non come mio solito che vado su o giù. E poi
                 bei sogni, facevo l’amore ma con tenerezza, come un sogno
                 di speranza”
                 Che differenza trova tra l’integrativo e questo al capo?
                 “Il giorno dopo del M.I. mi sentivo scarica di tensione, ma mi
                 caricavo di energia sessuale. Questo alla testa sensazione di
                 leggerezza”

Poi ha cominciato a disdire gli appuntamenti all’ultimo minuto.






Cod.  A22          donna          anni  61          impiegata in pensione



13 novembre 2000 – due anni fa, dopo la morte della madre con la quale
                               conviveva, venuto fuori una colite ulcerosa cronica
                               ora curata bene.
                               Tensione muscolare delle spalle, mascelle rigide,
                               metereopatica la innervosisce il temporale, i lampi,
                               le viene paura. Problemi di coxo artrosi. Da giovane
                               reprimeva gli scatti, le arrabbiature. Ha un rapporto
                               da molti anni con un uomo sposato.
                               Ha frequentato vari stage da me condotti.

                               Sedute nel 2001 – 2002 – 2003 – 2005

24 maggio – “Il mio compagno sta male, ma non posso vederlo a causa
                   della moglie. E’ stato operato per un tumore e al femore, so
                   che ha perso la testa: demenza senile. Non dormo bene,
                   angoscia antica per il rapporto vissuto dal ’69 di nascosto”
                   M.I.

28 maggio – “E’ deceduto il mio compagno. Mi sveglio presto al mattino.
                   Dopo la terapia sentito stanchezza”
                   Accade spesso che le persone confondono l’aver allentato
                   Forti tensioni croniche con la sensazione di stanchezza.
                   M.I.

31 maggio – “Sono stata un po’ più lucida e più calma. Dormo bene an-
                   che se mi sveglio presto. Ti avevo detto che fuggivo, ora
                   sto tentando di non fuggire, parlo del mio dolore con il fra-
                   tello del mio compagno, con mia sorella. Ne ho parlato an-
                   che con due amiche mie”
                   M.I.

4 giugno – “Dormo poco, difficoltà ad addormentarmi”
                 M.I.
                 Finalmente è riuscita ad abbandonarsi, confermato da lei.

8 giugno – “Mi è rimasto il benessere del m. per 2 giorni, ma anche den-
                 tro ho ritrovato un rilassamento, a pensare, a guardarmi un
                 po’ in faccia, sto riprendendo la mia vita nelle mie mani. Con
                 questo rapporto ho vissuto come spezzata in due, forse il fat-
                 to che stavo con il compagno, ma vivevamo separati. Ora mi
                 sto ricompattando. Ora ho voglia di riprendermi”
                 M.I.

11 giugno – “Mi sveglio presto da quando è stato male il mio compagno,
                   però adesso non sono più agitata, prendo un libro e leggo.
                   M.I.
                   “Quando esco dalla terapia sento leggero il corpo e l’anima.
                   Uno scenario nuovo per me”

14 giugno – “Ho sognato che dovevo rilassarmi. Ogni tanto penso al si-
                  unificato di questa terapia, forse è di cambiare il mio rappor-
                           to interno. Mi pare che mi sto compattando. Ho notato che
                           non sbatto più contro le porte come prima, più equilibrio nel
                           camminare, poi nel fare: prima ero presa da pensieri, mi fa-
                           ceva sentire stanca, ora mi sento meno stanca perché sono
                           più presente. Anche con mia sorella (separata, vive con lei)
                           il rapporto è migliorato. Ora dico quello che penso, prima ri-
                           mandavo.
                   M.I.

21 giugno – “Dall’ultima terapia ho avuto un problema con la figlia del
                  mio compagno. Non sto male. Ancora mi sveglio presto.
                  E’ la prima volta che chiedo aiuto a qualcuno; i tuoi massag-
                  Gi mi hanno aiutato”







Cod.  A23          uomo          anni  24          stud. Universitario/barista




5 febbraio 2007 – il padre ha una distrofia muscolare manifestata da
                           ragazzo (stessa cosa sua sorella).
                           Da un anno ha dolore su lombo-sacrale ha fatto cure,
                           per un po’ passa il dolore, poi torna. Fatto lastre e RM
                           ma niente di rilevante.

                           Introverso, molto diffidente, emotivo e sensazioni re-
                           Pressi, arto inf. dx leggermente più lungo del sx.
                           Sedute regolari due volte a settimana.

31 maggio – “Sto bene, nessun dolore”
                   M.I.
                  
                   Ha combattuto tutto il tempo tra il lasciarsi andare e il ri-
                   Fiuto dell’abbandono. Mai capitato così evidente. Ho pre-
                   Ferito continuare il lavoro precedente.
                   Una volta ha tentato di dirmi un suo problema, ma non ci
                   Riusciva ed io non ho ritenuto opportuno stimolarlo a par-
                   Larne.





Cod.  A24          uomo          anni  48          tecnico luci / scultore




23 maggio 2007 – dal ’95 ha un ronzio alle orecchie. 10 anni fa riscon-
                           trata una ischemia a sx avuta in passato emersa da
                           indagini dovute al fatto che aveva la sensazione di en-
                           trare in campi magnetici più densi. Sente il corpo divi-
                           so a metà, sensazione molto forte che lo condiziona:
                           la prima volta ha sentito un grande calore dal basso
                           verso l’alto ed è esploso.
                           “Ho un buon olfatto: quando andavo da mia nonna
                           che stava in un Ospizio, lì ho imparato a sentire gli
                           odori delle malattie. Vado in un centro buddista. Ulti-
                           ma mente quando la stanchezza arriva il lato sx del
                           cervello si spegne, la parte diventa calda. Sento un
                           invecchiamento troppo rapido. Ho una schisi. Vorrei
                           riequilibrare le due parti. La soglia del dolore è stato
                           visto che per me è alta.

                           Ci sono anche problemi di linguaggio.

7 giugno – M.I.
                “Il m. su gamba dx sentivo vibrazioni sulle braccia, su gamba
                sx meno percezione del movimento, ma ogni tanto sentivo
                piccole scariche che partivano dalle gambe e salivano verso
                l’alto, come fosse una forma di sblocco. Ho sentito anche un
                movimento sulla fronte al centro, piacevole, quando toccava
                l’alluce.

11 giugno – “E’ andata bene perché dopo la terapia libera e sciolta sia la
                  parte bassa del corpo che del capo. La rigidità del corpo e il
                  dolore sul fianco sx si sono attenuati, anche la differenza fra
                  la dx e la sx. La stanchezza è stata molto più leggera”
                  M.I.

18 giugno – “Ho notato meno fastidio sulla parte sx del capo, spalla,
                  braccio. Poi uno strano sapore in bocca e una patina mag-
                  giore sulla lingua, non so se dipende da quello che ho man-
                  giato. La parte sx è meno rigida di prima. Mi sento più cen-
                  trato. Le due ultime dita del piede erano come un corpo uni-
                  co, ora le sento di più. Il sudore ora lo sento più acido, non
                  so se sento di più con l’olfatto. Fino a ieri il dolore sul lato sx
                  del capo e del viso lo percepivo come delle puncicate ogni
                  tanto, prima era sordo e fisso.

Ha preferito continuare su m. fisioterapici, sul capo e sul viso.
Cod.  A25          donna          anni  40          impiegata




12 giugno 2007 – “Mio marito mi ha lasciato dopo 4 anni di matrimonio
                          all’improvviso, per un’altra. Stavamo cercando di avere
                          un figlio con la fecondazione artificiale. Ora lui non
                          vuole più farlo e non mi da il permesso. Mi ero trasse-
                          rita a Milano perché lui lavora a ….. anche io lavoro lì.
                          Ora ho una grande confusione”
                          Soffre di emicrania fin da bambina, aumenta nei mo-
                          Menti particolari di stress. Usa l’omeopatia.

                          M.I. - le consiglio di prendere Arnica 200 ch

23 giugno – “Dopo la terapia ho sentito il bisogno di chiamare mio marito
                  La sera, tornata a Milano ho parlato con lui, ma lui è chiuso.
                  Ho passato una settimana di angoscia, preso Arnica ma mi
                  Ha aumentato l’angoscia. Prendo il Rescue Remedy, ma fa
                  Poco. Devo decidere entro pochi giorni se tornare a Roma o
                  Restare a Milano. Ho rabbia. Dopo la terapia ho avuto pe-
                  Santezza allo stomaco, mi veniva da vomitare”
                  Le propongo di dare un suo ordine ai problemi, rapporto tra
                  Realtà e il non cedere come rigidità. Perché secondo lei Arni-
                  Ca non ha funzionato.


25 giugno – M.I.

                  “Diverso dall’altra volta. Ho visto colori, una losanga che si
                  apriva e si chiudeva. Questa volta non ho avuto dolori allo
                  stomaco. Sento più sul piede sx che sul dx”

28 giugno – “Dopo la terapia grande tristezza, piango da vari giorni. Ho
                  i sensi di colpa: volevo troppo il figlio e mio marito?”
                  M.I.
                  “Questa volta sono stata meglio. Ho avuto momenti belli, di
                  pace”

                                              


Telefona per spiegare che ha deciso di trasferirsi a Milano.








Cod.  26          donna          anni  69          ausiliaria al Comune
                                                               In pensione




10 aprile 2007 – padre sconosciuto. A due anni e mezzo la madre la met-
                         te in un orfanotrofio tenuto da suore. E’ stata picchiata
                         ripetutamente negli anni.
                         Verso gli undici anni va a servizio presso una famiglia
                         Dove subisce violenze carnali dall’uomo di casa. Ha fat-
                         To lavori diversi, in un posto per anziani gestito dal Co-
                         Mune. Ha smesso di lavorare 7 anni fa.
                         A 2 anni leggera paralisi sul lato dx
                         A 22 anni tentato omicidio “quasi riuscito”
                         Accusa forti dolori allo sciatico, lombo-sacrale, sia di
                         Giorno che di notte, ha fatto molte terapie: magnetote-
                         Rapia, ultrasuoni, lampada, ma i problemi restano. Ora
                         Fa la posturale alla U.S.L.. Da 4 anni ha paura di cadere
                         Perché in effetti cade spesso. Dolori alle ginocchia, diffi-
                         Coltà a salire le scale.
                         Da un mese dolore all’omero sx
                         Affetta da vitiligine su tutto il corpo
                         Il cuore non va molto bene
                         E’ diabetica
                         Ha dei fibromi
                         La notte risveglia per orinare ma anche senza motivi
                         Particolari
                         3 anni fa ha ospitato un suo conoscente, la notte sono
                         andati i Carabinieri a casa, li hanno portati in Questura;
                         poi lei l’hanno rimandata a casa, ma lei è stata sciocca-
                         ta dal fatto e perché non sapeva nulla del conoscente
                         poco per bene. Dopo poco caduta di tutti i capelli, ha
                         l’alopecia, da allora attacchi di panico, piange facilmen-
                         te.
                         E’ obesa
                         Piedi mal messi: non poggiano bene, ha scarpe ortope-
                         Diche, sono doloranti
                         Dolori ai polsi
                         “sono sempre spaventata del mio corpo, ho paura che
                         esce qualche altro male”
                         è stata sempre attiva in politica


                         durante gli incontri ho parlato dell’omeopatia: andata
                         dall’ottorino laringoiatra. E’ seguita da una dott.ssa
                         omeopata con altre specificità

20 aprile – Le ho proposto il M.I.
                Ho dovuto interrompere perché aveva un dolore su trape-
                Zio, spalla, collo lato dx


2 novembre – Le ho chiesto se voleva provare il M.I. Mi ha detto di si.
                     Le ho specificato di dirmi se, durante il massaggio, fosse
                     Venuto fuori qualche fastidio e che se sentiva di voler in-
                     Interrompere il m. doveva dirlo tranquillamente.
                     M.I.

6 novembre – “Durante il m. ho avuto dolore alla schiena, ma non ho
                     detto niente perché mi piaceva il m. Dopo la terapia
                     nervosismo, anche il giorno dopo. Mi sono sentita come
                     avessi avuto una imposizione”
                     Rivediamo le cose come sono andate: avevo chiesto col-
                     Laborazione da parte tua che consisteva nel dirmi dolori o
                     Fastidi durante il m. ma non mi hai detto del dolore. Servi-
                     Rà per il futuro. Forse è stato un po’ scioccante ricevere
                     Un m. fatto con leggerezza, quando nella tua vita il corpo
                     Ha avuto piuttosto botte che dolcezze.
                     “Si, ho pensato anche a questo”
                     Poi come è andata?
                     “Poi mi sono tranquillizzata, ma il nervosismo mi ha du-
                     rato anche il giorno dopo, poi una passeggiata in monta-
                     gna mi ha fatto bene. Due notti dopo la terapia ho fato
                     un sogno: stavo su di una montagna, la più alta di quelle
                     che stavano intorno. Ho alzato un dito per toccare il cielo.
                     Poi abbasso gli occhi e guardo in giù nella profondità, la
                     Piamente diceva: ‘guarda in aria’ io ho alzato gli occhi e ho
                     Guardato in aria, ad un certo punto ho iniziato a volare,
                     mentre volo vedo una rosa davanti a me, la prendo e dico
                     ‘che bella, quanto è bella questa rosa’ ma ad un certo
                     punto la rosa cade, non scivola, cade ed io rimango male.
                     Il mio corpo mi portava sempre più su e in questo vuoto
                     Mi sono spaventata e mi sono svegliata, ero un po’ nervo-
                     Sa.

25 aprile 2008 – M.I.
                        “Mi sono sentita scaricare la tensione. Poi ho avuto pa-
                        ura perché mi sono sentita leggera, la sensazione di
                        essere una piuma. Dal m. nella prima gamba ad un cer-
                        to punto non sentivo più il movimento delle mani e della
                        gamba. Il m. poi è arrivato alla testa, sentito molto
                        forte, come un formicolio, il cervello come se si muo-
                        vesse dando tranquillità. Quando il movimento delle
                        mani è cambiato il cervello aveva pulsazioni, lo rece-
                        piva il m. talmente che si muoveva. Altre cose non so
                        descriverle, ma molte sensazioni. Il cervello percepiva
                        il piacere e la tenerezza dei gesti del m. che davano
                        tranquillità. Questo movimento del cervello è stato mol-
                        to bello, come se volesse avere di più”

29 aprile – “La notte dopo la terapia ho dormito bene e a lungo. Ieri ho
                avuto un incidente di macchina. La mattina, uscita dal seggio
                elettorale ho preso la macchina per andare a mangiare, ad 
                un certo punto mi sono dovuta fermare perché ho avuto un
                momento strano.”

22 maggio – M.I. – è andata nel torpore
                   “Quando giri intorno ai malleoli, se lo fai molto lentamente
                   ho notato che nel cervello sento un formicolio, come se tu
                   gli avessi dato uno scossone che poi dà un formicolio. E ho
                   notato che accade quando lavori sui malleoli del piede sx.
                   Quando lavori sui malleoli del piede dx sento sensazioni alla
                   Vagina, un senso di piacere. Poi ho avuto un attimo come
                   Se stessi nel vuoto, una sensazione talmente piacevole che
                   Mi spaventa, così sono tornata presente”

24 maggio – Dopo la terapia ho avuto un sonno agitato, non ho dormito
                   bene. Ho fatto sogni brutti: persone vestite in nero, tristi.
                   Arrivano dei ballerini che si mettono a ballare; una persona
                   Si sente male, sviene. Arriva la Croce Rossa che lo porta via
                   Gli altri ricominciano a ballare, poi mi sono svegliata”

30 settembre – “Andata all’Ospedale perché non muovevo più l’arto inf.
                       sx, mi hanno fatto una iniezione, dopo migliorata la gam-
                       ba. Avevo litigato con una amica, da allora ho i nervi a
                       pezzi. Sono andata da un neurologo, mi ha dato delle cu-
                       re che non ho fatto. Sono caduta. Dormo male”
                       M.I.
                       “Sensazione di stare nell’acqua. Benessere sia fisico che
                       mentale. Sensazione di avere il corpo sollevato dal let-
                       tino”                    

26 novembre – M.I.
                      “E’ stato bello perché il corpo partecipava al m. I nervi
                      man mano si rilassavano, la tensione che ho nell’intesti-
                      no, nello stomaco. Quando mangio digerisco malissimo,
                      ho sentito lo stomaco rilassarsi, non teso. Questa volta è
                      andata meglio delle altre volte: c’è stata la partecipazione
                      del corpo in tutto e per tutto. Sentivo il sangue che scor-
                      reva. Il piacere del corpo che era contento di ricevere, co-
                      me a un festino che quando vai sei accolto, ti trovi bene,
                      passi una bella serata”

28 novembre – “Uscita dalla terapia mi sentivo leggerissima. Fuori dal
                       portone un ragazzo mi è venuto addosso: non sono
                       cascata perché ero vicino al muro, ma il ragazzo mi ha
                       rubato il borsellino. Andata alla macchina ho trovato una
                       multa. La vita da una parte ti dà e dall’altra prende. Non
                       mi sono arrabbiata, cosa che in genere mi succede. Ho
                       pensato: si vede che non devo avere delle gioie.
                       Le propongo di non farsi influenzare dal fatto che la vita
                       Dà e prende, che i fatti si possono prendere anche come
                       Prove e che possono avere altre sfaccettature. Forse po-
                       Trebbe leggere qualcosa del Dalai Lama.
                       “Oggi il mio corpo sta bene, sta in pace con se stesso e
                       vedo che reagisce a tante cose”

2 dicembre – “Mi sto creando delle angosce. Il M.I. mi piace, ma mi spa-
                    venta di avere un positivo e negativo. I sogni non sono più
                    tranquilli, evidentemente da una parte c’è il piacere e dal-
                    l’altra qualcosa di non buono. Col M.I. la mia emotività su-
                    pera tutti i livelli, sale a un livello massimo”

3 dicembre – M.I.
                   “Durante il movimento primo intorno ai malleoli ho sentito
                   aumentare la circolazione del sangue: tutto un calore che
                   saliva alla testa, poi riscendeva e risaliva, molto calore, in-
                   credibile. L’ultima fase, quando sali a farfalla, cioè con le
                   dita a sfiorare, non sentivo più il peso del corpo”

5 dicembre – “Dopo la terapia il mio corpo mi ha comunicato: mi devo
                    operare la gamba sx perché il piede tende ad una torsione
                    esterna. Il corpo mi ha parlato dei miei organi. Il dolore al-
                    lo sciatico si fa sentire o poi scompare. Finalmente ho dor-
                    mito e tanto in queste notti.”

9 dicembre – “Ho sognato la mia morte nel senso tutto tranquillo, una
                    cosa meravigliosa. Quando mi sono svegliata mi sono tro-
                    vata proprio come una morta, con le mani incrociate (ci
                    siamo messi a ridere). Poi ho sempre odiato la mia gamba
                    sx perché mi ha dato sempre dei fastidi, oggi, venendo qua
                    mi sono accorta che la gamba è più dritta nel camminare”

10 dicembre – M.I.
                     “Oggi ho capito, quando lavori sul tallone, che la circola-
                     zione funzionava stimolata dal movimento delle mani, il
                     sangue mi arrivava fino alla testa”
                     Ho notato che da due sedute le guance, dal lato vicino al
                     Naso, diventano rosse.
                     “La sensibilità mi sale troppo, può avere una reazione ed
                     Ho paura della reazione, perché non so che tipo di reazio-
                     Ne posso avere. Quando il m. viene fatto all’alluce sento
                     Il sangue che sale e va alla testa, poi scende di nuovo, poi
                     Risale, poi riscende, quando sale per la terza volta l’emoti-
                     Vità è talmente elevata che il mio corpo è tutto emotivo,
                     come se passa correndo sotto la mia pelle e la pelle è co-
                     me se si muovesse. Difficile spiegare. Tutto questo mi por-
                     ta ad avere paura: se l’emotivo reagisce male?”
                     Cerco di spiegarle cosa è il M.I., quali sono gli obiettivi,
                     come funziona il nostro pensiero e quello interiore.

18 febbraio 2009 – M.I.
                            Durante il m. è andata nel torpore. Ad un certo punto
                            Leggero stato di agitazione, ha detto: ‘è buio, è buio,
                            è buio’, poi si è calmata. Dopo 5 minuti ha aperto gli
                            occhi dicendo: ‘dove mi trovo?’ – ‘stai ricevendo un
                            m.’. Ha richiuso gli occhi. Dal m. leggero sono passa-
                            to ad una piccola pressione.
                            “questa volta è stato angosciante: stavo in una stan-
                            za dove c’era una suora che mi trascinava in una
                            stanza senza luce. Io urlavo che non volevo andare,
                            lei mi ha lasciato nella stanza buia da sola. All’inizio è
                            stato bello: ero bambina, avevo 2 anni ed ero in
                            braccio a mia madre che mi cullava e mi cantava la
                            ninna nanna. In queste cose ho sempre paura, mi
                            spaventano i momenti del vissuto. All’inizio del m.
                            quando con le dita vieni giù dal ginocchio (la I), mi
                            stimolava la gola, brivido per tutto il corpo, una cor-
                            rente leggera che passa in tutto il corpo, uno scari-
                            co che fa bene.”
                            Quanti anni avevi quando tua madre ti ha lasciato?
                            “Lei diceva che la mia nascita è stato un peccato di
                            gioventù. Avevo 2 anni e mezzo quando la mamma
                            mi ha portato dalle suore.”
                            Tuo padre che lavoro faceva? “Era un militare”
                            Ora come ti senti?
                            “Strana. Stordita. Come se avessi avuto uno shock”

24 febbraio – “Dopo la terapia sono stata male, ma non capisco: perché
                    era il mio corpo che stava male, sensazioni di malessere di
                    cui non sapevo la provenienza. Ero con una mia amica, ma
                    avevo bisogno della mia casa. Sono tornata a casa, andata
                    a letto alle 22,30 mi sono addormentata. Svegliata alle 24,
                    poi riaddormentata. Sognato: ero in macchina con Letizia
                    (sua grande amica storica) in una strada con tantissimo
                    fango, c’era una macchina impantanata nel fango. Noi cer-
                    cavamo di uscire dal fango: ho preso dei giornali e li abbia-
                    mo messi a terra per camminarci sopra e andare dove non
                    c’era fango. Vedevo l’altra macchina, avevo l’angoscia di
                    questa macchina infossata nel fango, la paura di non riusci-
                    re a risolvere il problema di questa macchina. Mi sono sve-
                    gliata angosciata. Dopo due giorni ho avuto la necessità di
                    cominciare a leggere il libro del Dalai Lama che mi hanno
                    regalato a Natale. Questo libro mi da la tranquillità e la se-
                    reità. Man mano che leggo ho la sensazione di trovare più
                    equilibrio. Invece di telefonare a te, questo libro mi dà se-
                    reità.”
                    Ottimo!

25 febbraio – M.I.
                    Durante il m. nella seconda gamba (la sx), 3° fase (la I)
                    Ad un certo punto ha detto ad occhi chiusi: ‘Basta, basta,
                    basta’ – Credevo si riferisse al m. quindi stavo per conclu-
                    dere quando lei, in uno stato di agitazione, ha detto: ‘..non
                    mi dare tutte queste botte, mi fai male, basta, basta’ con
                    le braccia mimava una difesa movendole esattamente co-
                    me le avrebbe mosse una bambina piccola per difendersi
                    dalle botte. Ha continuato a stare nel torpore. Dopo un po’
                    ha aperto gli occhi per poi tornare nel torpore.
                    (ho l’impressione che a lei questa terapia funga da ipnosi)
                    Com’è andata?
                    “Bene. Ho sentito un’agitazione, forse mi portava ai ricordi,
                    non lo so.”
                    Cosa ricordi?
                    “Non ricordo niente”
                    Come ti senti?
                    “Come l’altra volta, come un’automa, sento che parlo ma
                    come se non fossi io. Frastornata. Forse per un attimo sono
                    tornata bambina, una cosa visuale che mi ha spaventato,
                    ma non so che dirti. Quello che è sicuro è che sono tornata
                    bambina ed ero in collegio. Se mi macchiavo la camicia mi
                    punivano dicendo: ‘tu hai l’anima macchiata’ “

27 febbraio – “Mi aiuta molto il libro del Dalai Lama. Ieri mattina ho pian-
                    to. E’ un periodo come se vivessi in un altro mondo. Come
                    se fossi in un altro pianeta. Sono qui che cammino ma mi
                    sento altrove. Mi succedono cose strane che non dipendono
                    da me, come se mi avvertissero di qualcosa, non lo so. So-
                    no più attenta di prima, ma mi succedono cose che non ca-
                    pisco perché. E’ vero che mi sento strana, come se non ap-
                    partenessi a questa terra, ma io sono in questa terra, alle
                    volte ho paura, mi chiedo perché succedono queste cose.”
                     Abbiamo parlato.

4 marzo – Ho ritenuto opportuno lavorare sul capo: micromassaggio
               (il capo della persona poggia sulle palme della mano – il mo-
                vimento è rotatorio lento e costante)

               “Da piccola ho sempre desiderato mia madre. Nel m. al capo
               ho chiamato mia madre urlando e la vedevo e non la vedevo,
               ma era presente come un’immagine”
               Quale sensazione in tutto questo?
               “Prima una sensazione di leggerezza, poi di molta agitazione”
               Se dentro di te senti che c’è il desiderio di sciogliere questo
               Nodo con tua madre si può provare a scioglierlo con il m. al
                 Capo o con il M.I., se senti di voler provare.

13 marzo – “Anche con il micromassaggio mi vengono fuori cose. Mi è
                 tornato alla mente la violenza di una suora, dai 4 ai 6 anni.
                 (una violenza carnale) Mi ricordo, avevo 6 anni, deliravo, so-
                 no stata portata all’Ospedale. Tornata in collegio la suora non
                 c’era più, ma io ho cominciato ad essere balbuziente e mi è
                 rimasto fino ai 20 anni. Io allora ero timida, sensibile. Più
                 grande sono andata presso una famiglia a servizio e l’uomo
                 mi ha violentato. A 20 anni ho cominciato a riflettere sulla
                 mia vita. Per la balbuzie mi sentivo umiliata, mi prendevano
                 in giro, mi dicevo: ‘perché devo vivere se soffro così tanto?’
                 Così ho deciso di togliermi la balbuzie, essere indipendente
                 E lavorare ma non a servizio fisso nelle famiglie. Ho comin-
                 Ciato a riprendermi e a perdere la balbuzie. Quindi ora che è
                 Tornato fuori il tutto, il ricordare mi ha fatto male perché
                  Avevo chiuso con il passato. Non voglio rivivere i traumi del
                 Passato.”
                 Ho riparlato del M.I. e di quello al capo; ciò che è venuto fuo-
                 Ri non dipende da me, ma dalla sua interiorità che vuol dire
                 Essere in grado di reggere quanto è venuto fuori. Da cosa si
                 Capisce che è in grado di sostenere il tutto, a cosa è servito
                 Far emergere il tutto. Comunque le ho proposto di sospende-
                 Re il M.I.
                 “Magari più in là. Comunque sono stata male, ma dopo 2
                 giorni mi è venuta un’allegria così forte che dopo anni pas-
                 sati senza andare mai a ballare ci sono andata e mi sono
                 divertita. E’ passato il ricordo dei traumi. Ho suonato persi-
                 no la chitarra che non suonavo da tanti anni. Ho avuto una
                 leggerezza, una sensazione di volare, di sentirsi piacevole,
                 di libertà.”
                 E’ sano vedere il positivo che hai.
                 “Io creo, costruisco, poi non mi interessa più. Da piccola mi
                 hanno castrata nella mia creatività. Le suore non mi hanno
                 voluto mandare a scuola. Le cose che ho creato da adulta
                 è sempre arrivata una prepotente che mi fregava: una lavan-
                 deria, poi una scuola, ecc.”
                 fisioterapia

17 marzo – “Mi si è alzato molto il diabete. Dormo molto poco. Ho eu-
                 forie di gioia e dopo un’ora vado giù per terra: c’è qualcosa
                 che non è in equilibrio”
                 Nel passato è già successo?
                 “Questo si, specialmente quando mi succedevano le cose.
                 Quando ero piccola e stavo dalle suore, portavo i bambini
                 Nella clausura, li facevo entrare di sera: i bambini vedeva-
                 No le suore in bianco e io dicevo ‘I fantasmi!’, poi le suore
                 Chiedevano chi era stato e i bambini dicevano ‘Aurora’…
                 Mai prima avevo ricordi, ora me ne vengono fuori tanti”

29 aprile – M.I.
                “Quello che non è mai successo: piano piano mi sono lascia-
                ta andare. Sentivo una ribellione vergognosa. Sentivo le mani
                che lavoravano sul mio corpo e il corpo partecipava a questa
                ribellione così forte. Ho pensato: ‘Aurora, questo è un piacere,
                perché ti ribelli? Poi è cominciata a partire la mia testa: il cer-
                vello mi voleva dire qualcosa e non me lo diceva. Questo mo-
                vimento era continuo, il cervello che si muoveva, voleva dirmi
                e non dirmi. Il movimento localizzato sul capo, sulla fontanella
                Poi tutto si è calmato e mi sono lasciata andare, ma i movi-
                Menti mi avevano messo in agitazione, come se non accettas-
                Si il m., poi si calmava e veniva fuori il piacere, poi riprendeva
                La ribellione, quasi volevo urlare basta, poi ritornava il piacere
                Sono venuta con la paura di cosa sarebbe successo durante il
                m.
                Le ho proposto di osservare e riconoscere le sue capacità nel
                Sostenere la terapia, gli sforzi e la fatica che lei ha deciso di
                Affrontare e se ci sono stati dei cambiamenti in lei e quali, ma
                Il lavoro avrebbe dovuto farlo lei.

5 maggio – Si è verificato che sto cominciando a riconoscermi delle doti
                 che non mi sono mai riconosciuta. Ho preso la 3° media
                 mentre lavoravo. Ho tutti amici laureati ed io avevo sogge-
                 zione. L’altro ieri ho parlato francamente con un mio amico
                 architetto come non avevo mai fatto prima. Mi ha detto che
                 non mi riconosceva più dato che per la prima volta ho parla-
                 to con chiarezza. Io ho detto che era merito tuo”
                 Abbiamo parlato sul pericolo di dire cose che possono far pia-
                 Cere a me, ma che non sono reali e che bisogna fare atten-
                 Zione. Ho riparlato sul significato di riconoscere le proprie
                 Capacità e perché è bene farlo da sola.

13 maggio – M.I.
                   interrotto il m.
                   Iniziato bene, rilassata. Quando stavo nell’ultima fase sulla
                   Prima gamba, si è agitata brevemente dicendo: “Non mi uc-
                   Cidere, non mi uccidere, tanto io non parlo”. Si è messa a
                   Sedere aprendo gli occhi spaventata, poi con l’espressione
                   Di chi non sa dove si trova. E’ voluta scendere dal lettino e
                   Vestirsi. Poi mi ha chiesto se avevamo finito. Stato emotivo
                   Agitato senza esternarlo. Le ho dato dell’acqua. Mi ha chie-
                   Sto cosa era successo. Le ho detto cosa era accaduto.
                   “Penso che sto facendo un cammino dove vengono fuori le
                   cose brutte del passato, poi arrivano quelle belle”
                   Voleva analizzare la frase che ha detto durante il m., ma
                   Non si ricordava nulla, né ora era in grado di fare delle as-
                   Sociazioni. Le ho proposto di non mettere il pensiero su
                   Quanto accaduto. Che probabilmente uscita dallo studio il
                   Pensiero cercherà delle ipotesi, ma che dovrà bloccare le
                   Riflessioni concentrandosi sul fatto che è inutile riflettere
                   Su qualcosa di cui non si hanno elementi per riflettere, sa-
                   Rebbe un pensiero sterile che può confondere le idee. Le
                   Ho ricordato il significato di questa terapia, gli obiettivi e
                   Che sarebbe buono se riuscirà a non formulare ipotesi er-
                   Rate, ma aspettare poiché se la sua interiorità vorrà, in un
                   Momento qualsiasi usciranno quegli elementi necessari al
                   Fine di una comprensione risolutiva di quanto accaduto.

15 maggio – “Ho pensato all’ultima terapia. Una presa di coscienza con
                   me stessa. Il rapporto bello, sincero, comunicativo fra me e
                   te, ho pensato a questi 2 anni: sono stati una parte di rive-
                   lazione con me stessa. Ho visto con dolore i miei difetti, co-
                   me gestisco le cose e i rapporti con le persone. Avevo abi-
                   tuato le persone ad accettarle per come erano: andava be-
                   ne per loro, ma non per me. Lo scatto fatto mercoledì nel-
                   la terapia è stato un atto di ribellione su cose che prima ac-
                   cettavo e ora no. Fa male, ma sento che sto crescendo. Mi
                   addolora, ma penso che il mio tempo con te sia terminato.
                   Prima non accettavo di interrompere la terapia, ma penso
                   Che sia arrivato il momento di finire il rapporto. Non perché
                   Io lo voglio finire, tu sei stato importante sia a livello tera-
                   Peptico che umano, non lo so cosa è scattato in me, ma
                   Sento che devo fare stop. C’è da verificarla questa cosa.
                   Vorrei non interrompere la terapia del M.I.”
                   Ho detto che ero d’accordo su tutto.

Ha continuato a venire.

23 giugno – “Ho parlato con la dott.ssa dicendole la mia disperazione nel
                  non vedere grossi risultati e i farmaci costano troppo.
                  Con te vorrei interrompere fino a settembre.
                  Nel M.I. quello che non ti ho detto è che una volta ho visto
                  Io e te che salivamo verso una luce che poi è diventata scu-
                  Ra ed io mi sono spaventata perché non volevo andare oltre.
                  Ho riflettuto a lungo e ho deciso di interrompere anche per-
                  Ché il mio corpo parla, vedo che tu lavori e il mio corpo non
                  Accetta di essere toccato, ho questa sensazione, per questo
                  Sospendo”
                  Fai bene ad interrompere questa terapia, perché avrai modo
                  Di ascoltare il tuo corpo quando sarà passato questo mo-
                  Nto un po’ buio.

28 settembre – “Mi sono resa conto che ho interrotto la terapia con te
                       perché mi ero innamorata di te. L’ho capito questa esta-
                       te. Ora mi è passato.”
                       Importante che tu te ne sei resa conto, ora capirai me-
                      Glio perché mi vedi rigido nel rapporto che ho con le per-
                      Sone che vengono qui: non è rigidità, ma etica per il bene
                      Di coloro che vengono in terapia.

24 novembre – capo: micromassaggio

1 dicembre – “Ho fatto un sogno: camminavo senza sapere dove andavo
                    era una città distrutta, senza persone. Ad un certo punto
                    vedo un vecchietto con il bastone che si avvicina e mi dice:
                    ‘Non è questa la tua strada, è quella la tua strada’ indican-
                    do una montagna. Io gli dico: ‘è una salita rapida, non ce
                    faccio a salire la montagna’. Lui mi risponde: ‘ Vai che ce la
                    fai’ e io mi avvio. Arrivo fino alla cima. Guardo il vecchietto
                    che mi sorride e, battendo una volta le mani, mi dice: ‘bra-
                    va’ e io contraccambio facendo come lui e gli dico: ‘bravo’
                    Lui gira le spalle e se ne va. Io voglio scendere e ho paura,
                    non so come fare per scendere. Cerco un bastone, trovo un
                    tronco d’albero, provo a scendere e all’improvviso mi ritro-
                    vo ai piedi della montagna, come se il bastone mi avesse
                    aiutato. Torna il vecchietto, mi dice: ‘brava’, mi sorride e
                    se ne va e anche io me ne vado, ritorno da dove sono
                    venuta”

3 marzo 2010 – M.I.
                       Durante il m. ha detto: “Voglio star bene, ma non ci
                       Riesco. Eppure ci devo riuscire” …….. “Vedo una luce che
                       Mi illumina il viso” …….. “Entra luce che mi riscalda” …
                       “Hai difficoltà ad entrare vero? Ci sono ostacoli!”
                       Come è andata?
                       “Mi sono rilassata”

5 marzo – “Dopo la terapia, da una parte piacere, dall’altra un po’ agita-
                ta. Sento che nella mia vita c’è stata una cosa molto brutta,
               come quando ammazzi una persona e vuoi cancellarlo. Natu-
               ralmente non ho ammazzato nessuno, ma la sensazione è si-
               mile. Da una parte ho paura, dall’altra voglio sapere. Ma non
               so quando è successo e cosa è successo ed è una cosa talmen-
               te schiacciata, ma non so se si riesce a farla venire fuori, se
               uscisse fuori sarebbe una liberazione. Non so se riuscirai a far-
               mela uscire”
               Io non posso farla uscire perché sarebbe una violenza su altre
               Violenze subite; dipende dalla tua interiorità, forse uscirà al
               Momento giusto.
               “E’ talmente nascosta che non so cosa sia. Andai da uno psico-
               logo che mi disse: ‘Se è così ben nascosta perché devi tirarla
               fuori? Tu devi guardare avanti’. Ma io ci sto male, è un punto
               oscuro della mia vita che non ricordo.
               Quando è scoppiata la guerra mia madre si è innamorata di un
               Altro uomo, mi ha messo dalle suore. La sofferenza del distac-
               Co da mia madre e trovarmi in un luogo che non mi apparte-
               Neva: piangevo giorno e notte e le suore per questo mi dava-
               No le botte.
               Tutte le cose che escono fuori, sento la leggerezza del pensie-
               Ro. La mia interiorità la lascio libera quando il corpo è rilassa-
               To, altrimenti non è libera. Ho provato a isolarmi per dei gior-
               Ni, a meditare, ma non riesce di essere libera.
               Solo quando ero piccola, che le suore mi portarono all’Ospeda-
               Le, avevo la febbre molto alta, nel delirio ho parlato della suo-
               Ra che mi faceva quelle cose. Solo allora mi uscì di parlare di
               Quel trauma”

17 marzo – capo: micromassaggio
                 “Nell’ultimo M.I. verso la fine sentivo come una vibrazione
                 sotto la pelle che si muoveva per tutto il corpo tranne la te-
                 sta: dai piedi fino al collo. Stavo bene, una sensazione dolce
                 e bella, molto bella, piacevole, che è continuata anche dopo:
                 non c’era la vibrazione ma rimaneva il piacere della pelle co-
                 me se dicesse ‘grazie’.
                 Il m. sulla testa ha tirato fuori l’uomo di mia madre che la
                 Picchiava e io mi mettevo in mezzo per dividerli. Sempre lui
                 Mi ha preso per il sesso”

19 marzo – “dopo la terapia, andata in macchina ho pianto molto. Ho
                 preso Arnica dose unica, ma non mi ha fatto niente”








Cod.:  A  27          donna          anni  39          impiegata




21 febbraio 2008 – secondogenita, cresciuta sentendosi un po’ respon-
                            sabile.
                            Padre deceduto nel ’95 – era poliomielitico
                            Nei periodi di tensione problemi allo stomaco, spalle
                            Qualche volta ha mal di testa
                            Da 3 anni dolore su spalla – trapezio lato sx – ha
                            Sempre avuto la schiena tesa – sta facendo Pilates
                            Crampi su arco plantare
                            Lavora ceramica con i bambini
                            Va a lezione di colore – acquarello
                             Piuttosto introversa, riflessiva, sa ascoltare
                            E’ mancina
                            E’ andata in analisi anni fa


7 aprile – propongo il M.I.
              notevole movimento delle palpebre, poi si sono calmate
              è andata nel torpore durante il m. all’arto inf. sx
              “Ho avuto brividi. Sentivo l’arto massaggiato più rilassato, più
              basso dell’altro. Stomaco che gorgogliava”
              Il viso era notevolmente disteso

10 aprile – Dopo la terapia ho notato che mi ha fatto effetto soprattutto
                alla testa quasi di ovattamento, di rallentamento di pensiero
                rispetto al mio macinare, più rilassata. Uno stato d’animo ma-
                linconico come per il m. sulla testa.

24 aprile – M.I.

28 aprile – “Mi ha fatto bene il m. Dopo la terapia ho notato che tutti gli
                argomenti complessi non li seguo: volevo seguire una tra-
                smissione di Santoro sulla camorra, ma non ce la facevo.
                Questa volta il giorno dopo avevo molta calma, a differenza
                Della precedente”

8 maggio – M.I.
                 “Meno brividi. Tante immagini. Sentivo il corpo molto abban-
                 donato, mi ha fatto uno strano effetto: come se uno dorme e
                 invece sono sveglia. Qualcosa alla gola, ma non so spiegarlo,
                 una sensazione.

3 luglio – M.I.
              “Molto diverso la sx dalla dx. La dx era meno sensibile rispetto
              sx. Sensazioni comunque molto piacevoli. Quando hai comin-
              ciato sulla dx quasi subito ho sentito una sensazione di calore
              sulla nuca, altezza cervelletto, vedevo dei colori, principalmen-
              te giallo e rosso. Mi veniva da massaggiare il capo, ma non
              sentendo le braccia sono rimasta ferma. Quando hai smesso è
              smesso anche il calore in testa. Ho avuto momenti di torpore,
              ma questa cosa alla testa mi ha fatto essere più presente.

10 luglio – “Mi sono sentita molto bene dopo la terapia. Ho fatto una pas-
                saggiata a Villa Pamphili, sentivo molto gli odori e i suoni, co-
                me più amplificati, più attenta. Molto attenta alla natura ri-
                spetto al mio solito. La notte dormito bene”
                Hai capito cosa va a toccare il M.I.?
                “Mi fa sentire meglio le cose sia positive che negative. Trovo
                affascinante il fatto di avere un contatto così intenso che ri-
                mane anche nei giorno successivi, mi aiuta a capire come sto,
                le cose che non vanno bene”

17 luglio – M.I. – quasi sfiorato
                “Ho avuto la stessa immagine dell’altra volta, ma con più det-
                tagli. Stavo in mezzo alla vegetazione, c’è una cascata alta,
                stretta, oggi sentivo il prato sotto di me e degli schizzi d’ac-
                qua. Ho pensato: ‘allora sono di nuovo qua’. Come l’altra vol-
                ta c’è un punto in cui i pensieri si spezzettano e mi è successo
                come l’altra volta di andare sulle immagini. Oggi sensazione
                di calore, serenità, molto forte l’udito: quando all’esterno
                c’era qualche rumore lo sentivo molto amplificato, lo scric-
                chiolio della sedia, gli uccellini che mangiavano. Verso la fine
                colore arancione. Il suono come se mi arrivasse più puro”
                Hai notato qualcosa nel massaggio?
                “Sentivo molto sull’alluce, ma non ho memoria delle differen-
                ze, dei passaggi, ne ho percezione ma non so”
                Che sentivi all’alluce?
                “E’ un effetto che sento alla gola, ma non so spiegarlo”
                Questa volta il tocco era leggero/sfiorato come le velature nel
                Colore. Col pennello si da un colore e viene una forma, con
                Acquarello si da leggero e vengono le velature nelle quali si
                Possono notare i dettagli. Nel m. se c’è pressione il senso va
                Più sul materiale, più è leggero più va nel profondo.

24 luglio –“La terapia ultima mi è rimasto a lungo l’effetto: un senso di
               benessere, la voglia di rallentare i ritmi, ho detto no ad una
               serie di cose da fare e ho preso i ritmi più lenti”

20 novembre – “Intasamento di pensieri. Un dolore espresso mi ha fatto
                       bene tirarlo fuori”
                       
                       M.I.
                      “Durante il lavoro sulla 1° gamba ho visto colori su toni
                      caldi, poi il calore del sole e sensazione di onde di sabbia
                      e una tenda dove io cucinavo. Nella 2° gamba dalla sab-
                      bia vedo un punto molto aperto di mare con la sabbia, io
                      che camminavo sentivo l’acqua salire sulle gambe. Poi
                      l’ultima immagine di me che prendevo la sabbia e la la-
                      sciavo cadere alzando le mani verso l’alto. All’inizio dif-
                      facoltà, come se la testa cercasse immagini piacevoli,
                      quindi come se fossero immagini ingannatorie”

27 novembre – “Su alcune cose il M.I. mi ha placata. Le immagini ritor-
                       nano in questo periodo di difficoltà nel lavoro e personale
                      
                       M.I. – proviamo iniziando su gamba sx
                      
                       “Ho trovato fastidioso all’inizio sulla gamba sx in cima,
                       come fosse una scottatura, una sensazione di fastidio
                       molto più forte alla testa, sulla nuca come se scottasse
                       un po’. Ma ho avuto delle immagini bellissime: di un
                       bambino nell’utero, mi sa che era mio (durante gamba
                       sx). Di me bambina durante il m. nell’altra gamba, an-
                       che che stavo sul terrazzo della vecchia casa, correvo
                       avanti e indietro con un cappotto che ho in una vecchia
                       fotografia. Poi è venuta l’immagine di un quadro che an-
                       cora c’è a casa di mia madre e lì mi ci sono proprio im-
                       mersa. Sul finale immagine molto bella”
                      
                       Aver iniziato sull’altra gamba ti pare sia stato differente?


                       “Non lo so, questa cosa alla testa…. Magari non c’entra

                       niente”

4 dicembre – “Settimana complicata, sento che mi si irrigidiscono le
                    gambe, sempre successo quando sono più emotiva. Però
                    una volta mi succedeva moltissimo, ora più di rado”

                    M.I.

                    “Immagini scollegate e poche. Molte luci colorate intense
                    una luce bianca intensa”

11 dicembre – “Non sono in un passaggio semplice, ma è positivo per-
                      ché questo lavoro (il M.I.) mi dà dei segnali interessanti:
                      nei giorni successivi mi tornano immagini, sensazioni, co-
                      me fosse un richiamo. Mi affascina il fatto che mi sembra
                      un contatto con me: A volte non capisco il significato delle
                      immagini, ma non mi ci interrogo tanto.

                      M.I.

                      “Questa volta c’erano molte foglie”

18 dicembre – “Prima volta che l’immagine delle foglie mi è tornata e co-
                      sì nitida per varie volte”
                      M.I.

29 gennaio 2009 – M.I.

7 maggio – M.I.
                 “Da quando facciamo l’I. mi rendo conto che ora riesco ad
                 esprimermi meglio in alcune situazioni. Questa volta ho avuto
                 immagini verso la fine. La prima parte sono venute fuori cose
                 che riguardano questi ultimi mesi in cui ci sono state tensio-
                 ni, arrabbiature, difficoltà”

                 Parlo del pensiero interiore e la funzionalità di ‘spurgare’ ti-
                 Rando fuori cose passate non positive. Tirare fuori queste
                 Cose e non tenerle dentro significa ‘riconoscerle’ cioè accet-
                 Tarle piuttosto che tenerle nell’inconscio.

14 maggio – “Avuto nei giorni successivi l’eco dell’I. attraverso sogni e
                   nell’arco della giornata ho avuto immagini della discesa di
                   una montagna e della situazione con un compagno di lavo-
                   ro con il quale ho avuto un anno di frequentazione molto
                   intensa, poi gelo perché aspetta un figlio. Ho una parte ar-
                   rabbiata che faccio fatica a tirarla fuori e una parte che ca-
                   pisco. In questi giorni situazione meno pesante.
                   Con l’analisi hai più strumenti per capire e la persona ti
                   Aiuta. Sento, con il M.I., a livello più percettivo, un momen-
                   To più limpido, il contatto con me stessa. Ogni volta mette
                   In moto una consapevolezza più piena, dei cambiamenti.

                   Capo: micromassaggio

                   “I pensieri ti si spaccano. Diverso molto dall’I. ma molto
                   bello. Effetto svuotamento”

4 giugno – “Rabbia che è uscita, ma mi ha fatto bene. Il micromassaggio
                ha avuto effetto di rilassamento dei pensieri nei giorni succes-
                sivi, in genere m’incarto con i pensieri, invece ho avuto cal-
                ma”

11 giugno – M.I.

18 giugno – L’I. fa i suoi effetti e ora mi scrivo i punti importanti come
                  avevi detto.

                  M.I.  -  pressione forte

                  “Molto diverso. Andavo a pezzi anche come collegamento
                  con l’esterno e di positivo e di negativo. Ho avuto l’impres-
                  sione, in genere calo nello stato in maniera più armoniosa,
                  questo era come se fossi richiamata a tratti dalle sensazio-
                  ni dell’esterno. Uscivano immagini e sensazioni all’improv-
                  viso e poi in genere ho sempre immagini a colori, questa
                  volta più in bianco e nero. Alla fine ero più abbandonata
                  delle altre volte, più fatica a riprendermi. Immagini di cose
                  negative del quotidiano che buttavo via e poi facilmente
                  sensazioni positive di desideri, calore, piacere, tutto molto
                  alternato, cosa mai successa. Mi ha disorientato: la mia
                  mente, nel combattimento che c’è sempre più o meno,
                  nell’alternarsi delle immagini forti che arrivavano da sole,
                  si è arresa. Contatto l’essenza”

                  Abbiamo parlato degli obiettivi del M.I.

25 giugno – “Gli effetti dell’I. continuano, un’eco nei giorni successivi.
                  Mi tornano delle immagini nella quotidianità. Dall’immagi-
                  Ne vedo cose di me più chiare. C’è un effetto sulle mie cose
                  Che ripeto ma che riesco a dirmele meglio, ad essere più
                  Obiettiva.

                  Capo: micromassaggio

                  “Sono molto diversi. Sensazione di calore e scioglimento
                  progressivamente: sensazioni di pensieri che si spaccano
                  piano piano, si frazionano. Quasi una sensazione di fisici-
                  tà del pensiero”

9 luglio – “Mi è piaciuto molto il m. sul capo, anche come risonanza nei
              giorni successivi, ma va meno in profondità rispetto all’I.. Pe-
              rò mi aiuta a non intrecciare i pensieri, come se mi scioglies-
              se….. mi ridà energia, lavora più sul pensiero. L’I. alle volte
              mi ha svelato, il micromassaggio non ha questo effetto”

              M.I.

16 luglio – capo: micromassaggio

23 luglio – “La terapia mi ha tirato fuori la stanchezza, evidentemente la
                tengo di testa, mi ha tolto anche i pensieri, sensazione che
                sento anche durante il m., fatti di preoccupazioni, del futuro
                che in genere mi portano ad un mal di testa, invece ho sentito
               la mente che si placa”

               M.I.

10 dicembre – “Ogni tanto tensione alle braccia, ma ho imparato a rilas-
                      sarmi. Faccio yoga kundalini. 13 giorni fa ho avuto mal di
                      testa durato 5 giorni, così tanto mai successo, forse c’è
                      stata una concentrazione di varie cose: tensione, un cu-
                      gino con sclerosi, poi arrivato il mal di testa”

                      capo: micromassaggio

17 dicembre – “Andato meglio con il mal di testa ed è migliorato il sonno,
                      è diventato più riposante. Ogni tanto cali per stanchezza”

                      capo: micromassaggio

24 dicembre – “L’ultima volta mi è parso che il m. abbia agito sull’emo-
                      tivo, simile al M.I., che sulla testa non mi era mai suc-
                      cesso. Su una cosa di tristezza, nei giorni successivi mi
                      si è chiarita”
  
                      capo: micromassaggio

                      “Iniziato con immagini frammentate durante la prima
                      parte, poi immagine di una vetta e altre non frammen-
                      tate. Poi un posto, una casa, molto bello e mi son detta:
                      ‘ma questo lo conosco. Ah! L’ho sognato’

                      Quindi anche questo m. stimola nella direzione che con-
                      Duce il M.I.?!?

29 dicembre – “Con il m. è uscita la parte inquieta che tenevo a bada.
                      è stato un impatto forte l’ultima volta, sia per la stan-
                      chezza che nel tirare fuori. Le immagini erano serene,
                      non capisco bene. Ora da un lato non voglio lasciare trop-
                      po al fisico, sto cercando di capire la parte inquieta”











Cod.:  A  28          donna          anni  36          musico terapeuta




21 luglio 2008 – madre deceduta per infarto quando lei aveva 10 anni
                     -  padre deceduto a breve dalla moglie per ictus
                     -  lei è ultima di 8 figli, nata a casa, ha corso il rischio di
                        morire insieme alla madre
                              - fratello deceduto per motivi di droga
                              - ha una sorella con un aneurisma e il figlio, causa inci-
                                 dente è in coma
                              - mestruazioni dolorose – scoliosi – tachicardia – fasi                                                                
                        depressive – attacchi di ansia o panico -                  
                      - divorziata, convive, ha una bambina di 6 anni


4 agosto – le propongo il M.I., accetta
                “Sensazione di piacere, all’improvviso di leggerezza. Non
                sentivo il corpo (lei è corpulenta). Molti colori: viola, rosso,
                azzurro chiaro, chiaro. Inizialmente il m. lento mi infastidi-
                va, come se avessi voluto il m. della seduta precedente,
                poi mi sono lasciata andare e ho avuto piacere. Suscitto
                tantissime sensazioni. E’ il m. più forte di quelli che ho spe-
                rimentato. Forse nel senso che ci sono state più risonanze,
                più corde che generalmente non vivi. Più intimo come sen-
                sazioni.

29 settembre – “I problemi prima implodevano ora sono esplosi. Sto
                       in un processo di cambiamento. Dopo gli esami univers.
                       Iniziato il malessere. Sono claustrofobia, il ciclo mi scom-
                       Bussola sempre. Tornata al lavoro a fine agosto stavo
                       Bene, poi attacco d’ansia. In agosto ho interrotto il rap-
                       Porto con il compagno che vive a … dovevo prendere il
                       Treno ma non ci sono riuscita: ho avuto 3 gg.di inquie-
                       Tutine profonda, ho iniziato la terapia con una psicologa.
                       Non riesco a reggere l’ansia. Il mio mestiere è partito
                       Dalle ferite che ho avuto. Il mio compagno rappresenta-
                       Va mia madre: chiusa, anaffettiva, dura, che non parlava
                       Anche se il nucleo era buono”

                       Dagli occhi suoi mi pare emerga la forza di combattere,
                       ma anche la paura di vivere.

                       “Forse sono stanca del lavoro che faccio, stare con i ma-
                       lati. Venendo qui oggi, mi sono portata dietro l’ultimo in-
                       contro, la leggerezza del corpo, la presenza, la sensazio-
                       ne di piacere ad un livello diverso e il concedermi di vive-
                       re questa sensazione. Fino ad oggi legavo il piacere alla
                       sessualità, ora è diverso.



Non è più venuta perché ha scelto di continuare con la psicologa.








Cod.:  A  29          donna          anni  36          maestra elem. / colf




19 maggio 2008 – straniera, paesi slavi
                           sposata, forte desiderio di un figlio che non arriva
                           fin da piccola dovuto lavorare suo malgrado
                           frequenti ‘colpi della strega’

11 novembre – “La schiena va bene. Non sto bene dentro”

                       propongo il M.I.

                       “All’inizio molta paura, il cuore che batteva forte, lo sen-
                       tivo nella gola e una sensazione di caldo dalla pancia in
                       su. Poi sono iniziate a scorrere tante immagini, mi sono
                       rilassata, quasi andata nel torpore”

18 novembre – “Dopo il M.I. ho iniziato a fare sogni di una persona che
                       mi vuole ammazzare, non la conosco e non ci riesce
                       perché scappo e mi sveglio. Ma non mi fa paura il sogno.
                       Poi ho notato che da quando ho iniziato la terapia con lei
                       Sono ottimista, prima ero pessimista, preoccupata di tut-
                       To. Anche sui problemi, prima ci piangevo, ora non mi
                       Preoccupo più”

9 gennaio 2009 – M.I.

13 gennaio – “Dopo la terapia, andando a casa, per strada non mi regge-
                    vo più, stavo per addormentarmi. Arrivata a casa sono an-
                    data a letto subito. Molti sbadigli.
                    Per la strada cammino sempre di corsa, invece dopo la te-
                    Rapia non mi preoccupavo di niente e camminavo piano,
                    tranquilla”

27 febbraio – “Farò l’inseminazione artificiale, vorrei stare tranquilla, fac-
                    ciamo il M.I.?”

                     M.I.

6 marzo – M.I.


Fatto inseminazione. Gravidanza delicata, è stata sempre a letto, ma poi
Il bambino è nato.